Mattei, un uomo solo al comando di Gigi Garanzini

Mattei, un uomo solo al comando ARBITRI VIA PAIRETTO&BERGAMO, ECCO IL DESIGNATORE UNICO: IL NUOVO CORSO PARTE NELL'ASSEDIO DELLE MOVIOLE Mattei, un uomo solo al comando Gigi Garanzini Se si parla di credibilità non c'è da farsi illusioni. Giorno 21 luglio, intervista a Franco Carraro del Corriere della Sera: «Per ora il sorteggio è inevitabile. Cambieremo quando potremo affidare le designazioni a un uomo al di sopra di tutte le polemiche». Giorno 27, dello stesso mese e anno, si capisce : Maurizio Mattei è il nuovo designatore della Can. Volendo ci sarebbe anche 18 agosto, giorno della scoperta che (d'uomo al di sopra di tutte le polemiche», Pierluigi Collina, aveva firmato un contratto da testimonial con il main-sponsor del Milan, facendone divampare di inedite, oltre che furibonde. Ma questo è un altro discorso. Basta e avanza che un presidente federale compia un giro su se stesso di 180 gradi nel volgere di sei giorni, per dare un' idea compiuta di quanto granitici siano i suoi orientamenti in materia arbitrale. Farà bene, il buon Mattei, a non illudersi sulla copertura alle spalle negli inevitabili momenti di bufera. E a contare invece sulla sola, affidabile leva da cui provare a risollevare la categoria: la ventura di succedere a Bergamo e Pairetto. Le sei stagioni della premiata ditta hanno oggettivamente ridotto il prestigio della classe arbitrale al minimo storico. L'atteggiamento da forti con i deboli e deboli coi forti è diventato prassi, assai più di quanto accadesse in passato. Sono lontani gli anni in cui si invocava uniformità di giudizio da arbitri diversi su episodi analoghi: oggi ci si contenterebbe di un'interpretazione ragionevolmente univoca nell'una e nell'altra metà campo. Da dove iniziare il nuovo corso? Dall'assunzione di responsabilità, innanzitutto. Racalbuto, per dime uno, a quella partita al di sopra delle sue possibilità non ce l'avrà mandato un sorteggio cosiddetto intelligente: sarà stato Mattei a designarlo. Questo significa che, oltre a risponderne, la volta successiva se ne guarderà bene. E dai giovani. Intanto perché la bellezza di 26 su 41 è stato lui a promuoverli in serie AeBnellavestedi commissario della Can-C; e poi perché non c'è bisogno di sondaggi per scoprire che il pubbhco non ne può più dei soliti noti, di quelli che Bergamo e Pairetto avevano trasformato in una compagnia di giro. Per mar¬ chiano che possa essere, l'errore di un giovane è più facilmente ascrivibile alla categoria della fallibilità. Quello di un veterano, meno: tanto più se costantemente orientato dal vento del potere. Si scrive uniformità, si legge credibilità. Nella valutazione tecnica ma anche e soprattutto comportamentale. I gomiti fan male sia che a mulinarli siano i campioni delle grandi squadre che i grega- ri delle piccole: gli sputi sono un insulto allo sport che nessun professionista si può permettere. La copertura mediatica crescerà ancora, la caccia al dettaglio sarà sempre più implacabile. Un arbitro che si rispetti non riuscirà mai a competere con una telecamera diìdicata. Ma dovrà far di tutto per evitare l'intervento postumo del procuratore federale e del giudice Laudi. Anche responsabilizzando gli assistenti, anche provando a scuotere il quarto uomo dal suo torpore. Se tolleranza zero ha da essere, meglio eccedere in severità che in tolleranza. Dal punto di vista tecnico, una robusta mano arriva quanto mai tempestiva dalla Fifa, con lo stop alla cosiddetta via italiana al fuorigioco tanto cara ai predecessori: la bandierina si alzerà, si dovrà alzare, non quando il pallone arriverà al giocatore in offside ma quando partirà nella sua direzione. Scritta può sembrare una complicazione. Vista, e soprattutto applicata, sarà una semplificazione non da poco. Poi, si capisce, servirebbe un minimo di pazienza nei confronti di una squadra che dopo sei anni ha cambiato allenatore. Qualche giornata di tolleranza, qualche gesto di comprensione da parte di tecnici e dirigenti se non altro per gli errori palesemente in buona fede. Quanti minuti serviranno, della prima giornata va da sé, per sentire invocata la moviola in campo? Pierluigi Collina, 45 anni: ultima stagione 41 FISCHIETTI PER A E B AYROLDI Nicola Giovanni (Sezione di Molfetta) BANTI Luca (Livorno) BERGONZI Mauro (Genova) 8ERTINI Paolo (Arezzo) BRIGHI Christian (Cesena) CASSARA' Stefano (Palermo) CIAMPI Maurizio (Roma 1) COLLINA Pierluigi (Viareggio) DATTILO Antonio (Locri) DE MARCO Andrea (ChiavarO DE SANTIS Massimo (Roma 1) DONDARINI Paolo (Finale Emilia) FARiNA Stefano (Novi Ligure) GABRIELE Marco (Prosinone) GAVA Gabriele (Conegllano V.) GiANNOCCARO Antonio (Lecce) GIRARDI Oscar (S.Donà di Piave) HERBERG Roland (Messina) LOPS Giorgio (Torino) MARELLI Luca (Como) MAZZOLENI Mario (Bergamo) MAZZOLENI Paolo Silvio (Bergamo) MESSINA Domenico (Bergamo) MORGANTI Emidio (Ascoli Piceno) PALANCA Luca (Roma 1) PANTANA Oberdan (Macerata) PAPARESTA Gianluca (Bari) PIERI Tiziano (Lucca) PRESCHERN Diego (Mestre) RACALBUTÓ Salvatore (Gailaratf 1 RIZZOLI Nicola (Bologna) ROCCHI Gianluca (Firenze) RODOMONTI Pasquale (Roma 1) ROMEO Andrea (Verona) ROSETTI Roberto (Torino) SACCANI Massimiliano (Mantova) SQUILLACE Francesco (Catanzaro) STEFANINI Nicola (Prato) TAGLIAVENTO Paolo (Terni) TOMBOLiNI Daniele (Ancona) TREFOLONIMatteo Simone (Siena)