Piano Man parla «Sono tedesco e non so suonare»

Piano Man parla «Sono tedesco e non so suonare» RISOLTO IL MISTERO DELLO SMEMORATO TROVATO SU UNA SPIAGGIA INGLESE Piano Man parla «Sono tedesco e non so suonare» H falso virtuoso forse ha simulato Famnesia Già rimpatriato, ora la clinica vuole i danni Maria Chiara Bonazzi LONDRA Si direbbe che «Piano Man» abbia fatto una stecca semplicemente aprendo bocca. Sono tedesco di Baviera, ha detto, e ho tentato il suiddio. Da qui in poi la sua storia, che finora sembrava un traumatico spartito con un silenzio di pietra scritto sotto il pentagramma, è apparentemente diventata una bizzarra sequenza di dissonanze. Altro che virtuoso prodigio, ha spifferato a un giornale una fonte dell'ospedale che lo aveva in cura: «Strimpellava con un dito sullo stesso tasto. Ha detto di avere disegnato un pianoforte a coda perché è stata la prima cosa che gli è venuta in mente. Ha preso in giro tutti noi, compresi due specialisti». Peggio: il «Daily Mirror», secondo il quale «Piano Man» si è messo improvvisamente a parlare venerdì, sostiene che ora il Little Brook Hospital di Dartford starebbe pensando di chiedergli il conto. Ma nulla di tutto questo è confermato. Per ora i medici si limitano a comunicare che «il paziente è stato dimesso in seguito a un netto miglioramento» e continuano a proteggere la sua identità. Pare che abbia vent'anni. Di sicuro, sabato ha preso un volo per tornare a casa, con un documento di viaggio subito preparato per lui dall'ambasciata tedesca. Dopo quattro mesi di mistero, l'epilogo è venuto rapidamente, simile a una spiazzante coda dodecafonica che resta nell'aria come un punto interrogativo. «Ci ha raccontato tutto della sua famiglia: ha un padre che possiede una fattoria e due sorelle - ha proseguito la fonte -. Ci ha anche detto di essere gay. Ha ammesso di non sapere affatto suonare bene il pianoforte». Non si sa che cosa abbia indotto «Piano Man» ad aprire improvvisamente bocca venerdì: «Un infermiere è entrato nella sua stanza e gh ha detto: "Hai intenzione di parlarci oggi?". Lui ha semplicemente risposto: "Sì, credo che lo farò". Era con noi da mesi e non avevamo mai ottenuto niente da lui. Pensavamo che sarebbe rimasto con noi per sempre». A quanto pare «Piano Man» ha spiegato così quella sera dell'8 aprile quando la polizia lo trovò, zuppo fino all'osso e con le etichette degli abiti tagliati: «Stava cercando di suicidarsi. Era evidentemente sconvolto e non aprì bocca». Ha raccontato di essere arrivato in Inghilterra a bordo di un Eurostar dopo aver perso il lavoro a Parigi. ((Abbiamo scoperto che aveva lavorato con pazienti psichiatrici e pare che abbia usato le loro caratteristiche», ha detto la medesima fonte al «Mùror». " Ma che ne è allora di tutte le testimonianze uscite dall'ospedale lo scorso maggio, che fecero in un baleno il giro del mondo? Del personale Samtario che raccontava di averlo sentito suonare brani del repertorio classico in cappella? Del resto, il suo stesso assistente sociale, Michael Camp, aveva detto: «Non riesco ad avvicinarmi a un metro da lui, che subito diventa molto ansioso. Eppure al pianoforte divenia improvvisamente vivo. Ha suonato per diverse ore, finché non è crollato». Qualcun altro aveva suggerito che per farlo smettere bisognava allontanarlo dalla tastiera a viva forza. Era venuto sponta¬ neo paragonarlo al protagonista di «Shine», il pianista classico David Helfgott che si era ridotto a suonare nei bar dopo un devastante esaurimento nervoso. Sul caso di «Piano Man» si erano espressi fior di psichiatri, i quah avevano ipotizzato che quel ragazzone biondo dal viso dolce potesse soffrire di una rara forma di autismo, o magari di stress post-traumatico. Mighaia di telefonate avevano intasato i centralini della National Missing Persons Helpline. Dalla Germania al Giappone, le televisioni di tutto il mondo erano discese su quella spiaggia dell'isola di Sheppey alla ricerca di indizi sulla sua identità. Per scoprire da dove venisse, i medici avevano provato di tutto. Quando gh avevano messo sotto il naso una cartina dell'Europa e lui aveva puntato il dito sulla Norvegia, avevano chiamato un interprete norvegese'. E poi un polacco. Qualche volonteroso aveva creduto di riconoscerlo in un musicista di strada francese, quindi in un pianista ceco. Niente. Qrmai le piste si erano esaurite. È troppo presto per dire se «Piano Man» stesse davvero male o se si sia preso gioco dei medici. Di sicuro sabato era sufficientemente ladrone di sé per tornare a casa con e sue gambe. L'ambasciata tedesca a Londra ha detto: ((Abbiamo contattato i suoi genitori e abbiamo confermato la sua identità. Gh abbiamo dato un documento sostitutivo e ha lasciato il Repio Unito dopo avere fatto i suoi piani di viaggio». Hollywood era interessata aTsuo caso, e c'è da scommettere che lo sia ancora. SSÌ- Lo schizzo del pianoforte che sarebbe stato fatto da Piano Man in clinica LMpotesi dei cechi La pista francese Un suonatore ambulante * * « Un mimo polacco che abita a Roma è sicuro «al 99 percento» di averlo riconosciuto dalle foto sui giornali italiani: Piano man è Steven Villa Massone, un pianista francese che conosce, che si guadagnava da vivere tra Parigi e Roma. Ma il vero Massone viene rintracciato dai giornalisti: fa il suonatore ambulante per le strade di Nizza, ma gode di ottima salute e non è mai scomparso. Un bambino prodigio di Praga » » * Un amico d'infanzia identifica lo smemorato di cui parlano i giornali come Tomas Strnad, pianista prodigio di Praga che dopo una giovinezza dedicata al rock underground si è dato allo studio della musica classica: «Suonava Chopin e Liszta memoria», ricordano gli amici. Ma il ceco appare alla televisione per smentire: «Non sono io, si deve trattare di un'altra persona che io non conosco». Lo scenario da film Genio folle come l'eroe dì «Shine» Piano man è un ragazzo canadése (o del Baltico, o polacco) che ha sofferto lo stesso destino di David Helfgott, il pianista geniale finito à suonare ne! bar dopo che la tensione dei concerti gli ha provocato un crollo nervoso. La vicenda di Helfgott, portata sullo schermo nel 1996, è valsa un Oscar a Geoff rey Rush che ha interpretato il pianista folle e geniale (sopra una scena del film). La versione criminale Un irlandese buttato in mare * * * L'ospite della casa di cura di Kent sarebbe stato un irlandese caduto nella notte in mare da un'imbarcazione norvegese che navigava vicino alle coste britanniche. L'ipotesi nasce dal fatto che Piano man a un certo punto, di fronte a una cartina geografica, indica con il dito la città di Oslo. Qualcuno avanza anche ipotesi di una vendetta criminale. Lo sconosciuto soprannominato Piano Man fotografato poco dopo il suo ritrovamento sulle coste britanniche