«I soldi non sono tutto per fare un buon team»

«I soldi non sono tutto per fare un buon team» DE BtASi L'ALLENATORE IN PECTORE NASCONDE LE CARTE «I soldi non sono tutto per fare un buon team» intervista SILVIA' GARBARINO TORINO La roccaforte del Cairo group è il bel casale di famiglia dell'editore-pubblicitario, a Masio, bucolico Comune sorto sulla sponda destra del Tanaro al confine fra Astigiano e Alessandrino. Vivono asserragliati lì dentro da venerdì i protagonisti deUa (possibile ancora) scalata al Toro: Urbano Cairo, la cassaforte, l'avvocato Giuseppe Trombetta, l'ispiratore, alcuni loro stretti collaboratori e Gianni De Biasi, l'allenatore in pectore. Ciascuno telefona, contatta, annota, disegna scenari in attesa di vedere lo scarabocchio su carta prendere forma e sostanza definita. De Biasi, prima l'euforia poi la frenata brusca ora la ripresa del dialogo con i lodisti. Con quale stato d'animo vive queste ore concitate? «Sto seguendo l'evoluzione della situazione a stretto "giro di gomito" del dottor Cairo e posso dire che c'è la forte volontà di chiudere la partita. In fretta». Da allenatore, quale limite temporale si è prefissato per costruire la squadra? «L'intenzione mia e dì tutti è di arrivare entro brevissimo tempo alla conclusione della vicenda, anche se la fretta non è mai stata buona consigliera. Le risposte fomite oggi (ieri, ndr) dal nostro azionista ritengo siano state esaustive e anche gli ultimi problemi sono in fase di ripianatura. Sono giorni che facciamo le 3 di notte in riunioni per trovare soluzioni ai problemi. Se non c'interessasse risolverle, andremmo a dormire». I tifosi granata fra sgomento e rabbia s'interrogano anche sulla composizione della futura rosa, di nomi ufficiali non ce n'è neppure uno... «In casa di altri non metto becco e non giudico chi hanno preso. Qualcuno potrà esserci utile altri no, ma non lo dichiaro pubblicamente. E' chiaro che ho dèlie idee e dei progetti su cui stiamo lavorando, nell'ombra, da Ferragosto, pronti a svelarci appena ne avremo i poteri pieni». Ritiene, da esperto in promozioni, che 6,5 milioni di euro siano sufficienti per allestire una formazione cadetta in grado di ambire al salto di categoria? «L'organico valido non dipende solo dal denaro speso, ma dall'omogeneità degli elementi scelti. I tempi per agire sono davvero stretti e il campionato è lì, appena svoltato l'angolo. Ci anima però ima grande oculatezza e il buon senso. I margini per allestire una squadra che onori al meglio il campionato di serie B ci sono». Intanto però i pezzi pregiati del mercato si accasano altrove... «Abbiamo dei contatti anche noi, è una situazione in divenire, le decisioni sono tante e tutte da valutare. Ripeto che adesso non possiamo fare altro che aspettare con calma la definizione della trattativa societaria. Poi le nostre parole potranno diventare fatti». Al popolo del Toro si sente di dire qualcosa? «No, non sono io, ancora, l'allenatore».

Persone citate: Alessandrino, De Biasi, Gianni De Biasi, Giuseppe Trombetta, Urbano Cairo

Luoghi citati: Cairo, Masio, Torino