Valdesi, l'ora del ritorno fra le vallate dei padri di Alessandro Mondo

Valdesi, l'ora del ritorno fra le vallate dei padri TORRE PELLiCE SI E' APERTO IERI L'APPUNTAMENTO ANNUALE CON IL SINODO Valdesi, l'ora del ritorno fra le vallate dei padri Sono 35 mila nel mondo? 15 mila solo nell'America del Sud Alessandro Mondo inviato a TORRE PELLICE (Torino) Arrivano da tutta Italia e da mezza Europa seguendo la tradizione che ogni anno, l'ultima settimana di agosto, h guida verso questa valle boscosa ad una cinquantina di chilometri da Torino: deve è custodita tanta parte della loro storia e della loro identità. Si è aperto ieri a Torre Pellice il Sinodo valdese, appuntamento fondamentale nella vita delle Chiese valdesi e metodiste. Questione di fede, ma non solo. A trasformare puntualmente questo piccolo Comune del Pinerolese di circa 4 mila abitanti in una piccola babele di lingue e culture diverse è il richiamo esercitato da luoghi che nel corso dei secoli sono diventati luoghi dell'anima. Dici ((valdesi» e pensi a Terre Pellice, «La Tour», eletta a capitale» di un popolo isolato a lungo nel «ghetto alpine» rappresentato da queste montagne. Perseguitati e sterminati a più riprese, nel 1655 e nel 1686; cestrettr all'esilio per quattro anniinSvizzera; rientrati vittoriosi in patria nel 1689; investiti delle libertà civili e politiche da Carlo Alberto solo nel 1848. Proprio qui, tre secoli dopo il «glorioso rimpatrio» nelle loro valli, si celebra ogni anno la ritrovata unità dei valdesi ed il loro ricongiungersi alla storia del mondo. Eccoli, i discendenti degh esuli riportati alle loro terre da Enrico Arnaud, «pastore e duce dei valdesi», immortalato con la spada sguainata nel centro del paese. Sostano alle bancarelle che vendono dolci e maghoni fatti a mane. Percorrono con le famighe le brevi direttrici che cellegano il Tempio valdese, la Casa Valdese con l'Aula sinodale, il Collegio e l'annessa Foresteria, in pratica ri cuore della valdesità. Qui il significato del Sinodo lo respiri nell'aria, puoi leggerlo nei tratti inconfondibili della gente: occhi limpidi; fiorire di barbe e di esili pizzetti in sintonia con l'iconografia dei «barbetti», come venivano spregiativamente chiamati dagli avversari; volti che sembrane intaghati nel legno. Seno venuti per assistere ai lavori del Sinodo, appuntamento pubblico seguito da molti osservatori cattohci. Quasi tutti - come fa notare il pastore Gianni Genre, moderatore uscente della Tavola valdese, in pratica il leader (anche se non esistono gerarchie) - hanno mantenuto legami stretti con queste montagne così aspre e così belle. Alcuni non mancano mai all'appuntamento an¬ nuale. ((Altri si fanno vedere di tanto in tanto - interviene il pastore Giorgie Teum, autore di libri fondamentali per. capire lo spirito di queste ((popolo chiesa» -: specie quelli che nella valle contano ancora dei parenti e mantengono la casa. Ma c'è anche chi tema per restare nella terra dei padri». Il clima è da ((tutto esaurito»: la stima è di mille-duemila persone che ogni anno moltiplicane la popolazione del paese. Per farsi un'idea basta una scappata alla Foresteria Valdese, dove però trovano ricovero solo i pastori e (d deputati». ((Arrivane un po' dappertutto - spiega Monica Canien, la responsabile -: Svizzera, Francia, Germania, Inghilterra». Ma anche Stati Uniti, e da ultime i Paesi dell'Est. Il senso è quelle di una diaspora che si ricompone festosamente, guidata da indicazioni nelle lingue che qui si capiscono e si fanno capire: italiane, francese, inglese e tedesco. Il «melting pet» che ne deriva - di vocabolari, culture e costumi - si sintetizza nel volto barbuto del pastore Ariel Charbennier: nate in Uruguay, dove il Sinodo si celebra a febbraio; fighe di genitori originari di Bobbio Pellice; portato dal suo apostolato in Sicilia: «Opero tra Pachine e Scich. Venire qui è sempre un riteme a casa». Nella fila che immette al Tempie valdese spicca la sagoma militaresca di David Cavanagh. L'uniforme blu e la grossa «S» cucita sulle mostrine rosse lo qualificano come membro dell'Esercito della Salvezza, la Chiesa cristiana evangehca che conta 400 aderenti in Italia. Un pastore anche lui? ((Da noi i pastori si chiamano ufficiali», corregge. Originarie di Manchester, operaaNapoh. Ma la parte del leone la fanno gli italiani, (do ho prese la confermazione due anni fa - informa Roberto Ferro, psicologo milanese -. Poco dopo mia mof^ie ha fatto lo stesso». Lorenzo Lener, economista, è arrivato da Roma con la famiglia: suo padre era pastore, qui resta la nonna. Ogni colloquio ti apre scenari impensabili. Salvatore Certini, occhi azzurri, pizzetto sale e pepe, lavora a Ponticelli, estrema periferia di Napoh: ((Dirigo il centro sociale evangelico che offre acceghenza ai bambini più disagiati». Anche quest'anno Paolo Zabelloni ha raggiunto la valle dalla vicina Torino. «Mia moghe è di qui», confida mentre tiene per mane la piccola ma vivacissima Camilla. Esita un attimo pei precisa, con orgoglio: «Lei è valdese dee. Di cognome fa Beux». I VOLTI, LE PAROLE i ma i miei erano originari di Bobbio Pellice, proprio ^cinoalòrrerLavoro'^;;^'''; in Sicilia, venire ai Sinodo è come tornare a casa» Ariel Charbonnier pastore valdese a Pachino e Scicli «Sono di Manchester ma vivo e opero a Napoli jiliPun segno riconoscibile da chi ha bisogno di aiuto)) David Cavanagh membro Esercito della Salvezza «DeSOnOUl lOrrereilCer INU, lìUbtriIìpitiVIibUlU a KÀiiann o Hi moctioro d IVIIIdl 1U t; Ul I Mtrbllcrc IdLUU IL) [JilUJIUyU Urt nmc/^ la r^nfcrma'Ti^nQnupieMJIdUJIlieilIld^lUIlfc;. . .. . . . . . Ud dppei ld UUe di 11 il» Roberto Ferro psicologo . . ^ P ..^^. ?. ^. Y . .y^ ^ .^..r.!:....!.»™. ..'..h....!i?..^........™.yr...., ,...™!...H».!!:.H..!...?...^......H.!.^ Ul l\d[JUII. KJ\ HldlllU dIULU 9. .^. . '.vT.....!.. r ^ ^. .^y ^ Salvatore Cortini direttore Opera Chiesa Valdese ?itlp? Éjj ! La processione dei fedeli raggiunge il Tempio valdese per assistere al culto