Guerra delle fioriere nei dehors del centro di Alessandro Mondo

Guerra delle fioriere nei dehors del centro ARREDO URBANO FA DISCUTERE L'APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO VARATO SEI MESI FA DA PALAZZO CIVICO Guerra delle fioriere nei dehors del centro Vietate dal Comune nelle aree pedonali e sotto i portici. I titolari: disparità di trattamento Alessandro Mondo ~ ~ Vi eravate abituati a sorseggiare un drink confortati dal minusco- lo perimetro verde a difesa del vostro tavolino? Scordatevelo. Nelle aree pedonali, specie se «auliche», resta il drink e spari- scono le fioriere. A decretare l'estinzione delle piante da dehors non è un parassita degli alberi ma il nuovo regolamento comunale «ad hoc»: 17 articoli esecutivi da novembre 2004, «ammorbiditi» con poche dero- ghe ed applicati ricorrendo ai controlli dei vigili urbani. Chi sgarra paga. Piaccia o meno, e diciamo subito che a molti non piace, i risultati sono già visibih m quel- la che è la stagione per eccelìen- za dei dehors, dilagati da 200 a 2 mila in sei anni. Tra gh effetti c'è anche la scomparsa dell' «arredo vegetale», esiliato da piazze e strade per essere confinato nei vivai. E' il caso dello storico caffè-gelateria «Pepino» in piaz- zetta Carignano, che quest'anno ha ammainato le fioriere infor- mando la clientela con un bigliet- to affisso sulla porta. Dice pressa- poco così: «Abbiamo rimosso le piante dal dehors non per nostra scelta ma su disposizione del Comune». Conferma Donatella Sacchi Rubei: «L'ho fatto perchè sembrava che volessi fare econo- mia. Invece ero orgogliosa del mio verde: ulivi, rose rampican- ti, agrifogli...». Sopravvivono le ^SItììS:: pochi metri il dehors della pizze- ss-pS^rirs lungo via Principe Amedeo, mentre sul lato che guarda piazza Castello sono stati aperti nei vegetali dei «varchi» collegati da un'infelice catenella. «Per la prima volta ci hanno fatto rifare il progetto - spiega Salvatore Saba, il titolare -. Se non altro ce la siamo cavata, ma i clienti non sono soddisfatti». Anche perchè c'è un che di provocatorio nel perimetro arboreo di cui conti- nua a disporre «Il Cambio», pre- stigioso ristorante sul versante opposto. Tre situazioni diverse nella stessa piazza, previste da un regolamento che divide. «E' una scelta in linea con altre città europee ed italiane - spie- ga l'assessore Tessere (Commer- cio) -. I dehors non possono più essere considerati una "protesi" dei locali. E poi la manutenzio- ne del verde lasciava spesso a desiderare», Vale per le aree pedonali, ma non solo. Come precisa l'architet- to Antonino Canella, Settore Ar- redo urbano, il regolamento disci- plina anche l'impiego dei portici: «Lì sono ammesse le fioriere solo sul lato strada, vietate quelle rivolte verso i locali e fra un locale e l'altro. Il dehors è per sua natura all'aperto, chi desidera la riservatezza può sedersi all'inter- no». Se ne sono accorti Biagio Rosso (ristorante «Arcadia») e Maria Rosa Bottieri («Caffè Barat- ti»), privati del verde ma anche dei tavolini allestiti sotto la volta della Galleria Subalpina: «Non abbiamo mai chiesto autorizza- zioni. La Galleria è o non è una proprietà privata?». «Sì, ma con servitù pubbhca - ribatte Canella -.Propriocomeiportici». Spiegazioni che non convinco- cespugli e fioriere utilizzate per ^^^Sj^ piazza vittorio' lung0 v13 Po'la protesta monta. «Abbiamo aper- t0 l'aano scorso e già allora abbiamo dovuto fare a meno del verde»' commenta Angelo Gave- gii0# direttore dello «Sfashion Cafè» di via Cesare Battisti. Que- stione di estetica ma non solo: «Le fioriere-spiegano Rita Sùgio- vanni («Caffè Vittorio Veneto») e Roberto Rossetto (ristorante «Porto di Savona») - garantivano una difesa da mendicanti, fiorai e suonatori che ora si intrufolano fra i tavoli. Dai quali, guarda caso, sono già spariti telefonini, occhiah da sole e portafogli». «ID CjUeSIO mOClO civienetoltaìa minima Hifp^ Ha mpnriiranti Ul I fcJbd Ud I llt;! lUILdl 1 II 9 SUOnaiOri, Cne COSI girerannO tra I taVOII» «PIZZERIA FILA» Restano le fioriere lungo la via a difesa dal traffico, mentre in quelle che guardano verso «Pepino» sono stati aperti dei varchi collegati da una catenella CAFFÉ' GELATERIA «PEPINO» Piante e fioriere sono state eliminate RISTORANTE «IL CAMBIO Lo spazio delimitato è stato «eccezionalmente» autorizzato dal Comune Jjlfì-mi «Ho eliminato i vasi non per risparmiare Per la prima volta mi hanno costretta a rinunciare ai fiori» Donatella Sacchi Rubei titolare del Caffè Pepino «La vecchia disposizione garantiva ai frequentatori privacy e sicurezza Ora rischiano di essere disturbati e derubati» Rita Sirgiovanni titolare del Caffè Vittorio Veneto «Per fortuna abbiamo scelto di togliere le piante alcuni anni fa Costava mantenerle e venivano danneggiate» Ruggero Cristiano direttore della gelateria Fiorio

Luoghi citati: Savona, Vittorio Veneto