Al Qaeda attacca l'Us Navy di Maurizio Molinari

Al Qaeda attacca l'Us Navy L'ATTENTATO RIVENDICATO DALLO STESSO GRUPPO TERRORISTICO CHE FIRMO' LE STRAGI DI TABA E SHARM EL-SHEIKH Al Qaeda attacca l'Us Navy y Ad Aqaba, in Giordania: i missili sfiorano due navi e l'aeroporto di Eilat Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Al Qaeda tira missili contro la Us Navy ma manca il bersagho. Un cellula di fondamentalisti ha tentato di colpire ieri con missili katiusha due navi americane che erane ancorate nel porto di Aqaba, in Giordania. I tre missili da 127 mm, simili a quelli usati dagli Hezbollah libanesi e con una gittata di poco superiore ai 30 chilometri, sono stati lanciati da un deposito che era stato affittato settimane fa da alcuni cittadini egiziani ed iracheni. Il primo katiusha ha sfiorato la «Uss Ashland», una nave anfibia con a bordo i marines del 260 corpo di spedizione, volando sopra la prua prima di andare a colpire sul mele una caserma militare giordana, uccidendo un soldato e ferendone un altro. Il secondo katiusha si è infrante contro un ospedale senza fare vittime ed il terze è caduto nella vicina città israeliana di Eilat, nei pressi dell'aeroporto, colpendo un taxi il cui autista ha subito sole lievi ferite. Ma aver mancato la «Uss Ashland» e la «Uss Kearsarge» nulla toglie al fatto che si è trattato dell'attacco più perico- loso contro navi militari ameri- cane da quando, nell'autunno del 2000, un barchino-kamika- ze si scaghò contro la fiancata della «Uss Cole» nelle acque dello Yemen causando la morte di 17 marinai dell'Us Navy. A firmare l'azione è stato un co- municato delle «Brigate Abduk lab Azzam», la cellula di Al Qaeda che porta il nome dell' ideologo palestinese della Jihad e che ha già rivendicato gli attentati compiuti contro i turisti in Egitto a Taba nel 2004 e più recentemente a Sharm el-Sheikh. «Un gruppo di guerrieri della Jihad - si legge nel comunicato di rivendi- caziene - ha prese di mira una riunione di navi da guerra ame- ricane e il porto di Eilat prima di tornare sano e salva alla propria base», Il testo, diffuso attraverso un sito web islamico, afferma che l'intenzione dei terroristi era duplice. Da un lato si è voluto colpire «gli americani che stanno spargendo la comi- zione nel mondo e si stanno impadronendo delle ricchezze della nazione musulmana» e dall'altro Israele perché «i sieni- sti sono per nei un obiettivo legittimò, li abbiamo fatti salta re in aria a Taba, presi di mira ad Eilat e presto lo faremo anche a Tel Aviv», Il nome completo della cellu la è «Brigate di Abdullah al-Az zam di Al Qaeda nel Levante ed ^ Egitto» e ciò da tempo fa supporre agli esperti di intelli gence occidentali che si tratti di un gruppo fondamentalista clle si propone di aprire un nuovo fronte della Jihad con irò Egitto, Israele e Giordania Per affiancarsi alla campagna di attentati condotta da Abu al-Zarqawi in Iraq e da ((Al Qaeda nella Penisola Arabica» contro il regno saudita, E'stata anche sollevata l'ipo tesi che possa essere proprio al-Zarqawi ad aver favorito la formazione di «Abdullah Az zam» al fine di colpire le retro vie delle operazioni americane m iraq( coine potrebbe essere confermato anche dalla scelta di lanciare missili contro Aqa ^ ovvero u110 dei Porti cl:ie la coalizione intemazionale ade Pera Per far arrivare merci via terra a Baghdad. ^ comunicato delle Brigate contiene anche un awertimen- to nei confronti del re di Giorda- nia: «e1 un tiranno, si ricordi che abbiamo incominciato a distruggere il trono del faraone egiziano, i leoni di Allah sono entrati in Giordania e provane rancore nei suoi confronti». Le forze di sicurezza giordane hanno dichiarato Aqaba zona chiusa, lanciando una caccia all'uomo su scala nazionale per trovare gli autori dell'attacco. Il govemo israeliano, con il ministro della Difesa Shaul Mofaz, ha assicurato piena collaborazione ad Amman mentre a Gerusalemme si rafforza la convinzione che Al Qaeda possa aver deciso di mettere a segno un mega-attentato contro Israele. L'attacco ad Eilat segue infatti di poche settimane l'allarme lanciato dai servizi di sicurezza sul tentativo di far esplodere in un porto della Turchia cinque navi da crociera che avevano a bordo in totale cinquemila israeliani. Il piano sarebbe stato sventato grazie alla cattura di un militante siriano di Al Qaeda da parte della polizia turca ma il ripetersi - a breve distanza di tempo - di questi attacchi falliti fa temere ad Israele che i gruppi apparentati ad Osama bin Laden abbiano deciso di mettere a segno un'azione di notevoli dimensioni. j jZ ^-lir CI ^ ^^^1^ u'1 Id^ZU lld nidllCdlU U nawo ^AchianH» ld IldVc«MMlIdllU» ^rc^ir^Zr^Z^ZKrZiZrZcr^Z .~.r.~.L. Ir.. ^...^. ?.. Z\rZ\f\iZr\r\r\Z\r\Zr\r\ZZr\ .4^!.^. . H/T . Ul d U ninrHann I In aìtrn yiUIUdl IU. UH dlliU ^ i-^ iprjl^ ^ 7^ ^ 1-^.1- ^ ''e' '"Hl-U UII dUUbLd t A , ^K^ .rpi -wM* , jflpplr :^»^!' :^^ ^^Jgàs^^p-- - .^^É^^B^^^^^^0^^BB leÈmSk KipH ri" ^^i^fl S HL»S BB RpTCH 8pBgPg»|^J| iiiSiiTOriftHg^SlSBriu ^^^WMMlMllMMBlS^MffiHa a nave americana Ashland Un veicolo militare giordano appostato nella città di Aqaba

Persone citate: Azzam, Giorda, Osama Bin Laden, Shaul Mofaz