Si riapre la porta Uè per il tessile cinese di Marco Sodano
Si riapre la porta Uè per il tessile cinese I PAESI DEL NORD EUROPA ALLARMATI DALLA «PENURIA DI MAGLIONI». LA FRANCIA: RIFORNITEVI DALL'INDUSTRIA EUROMEDITERRANEA Si riapre la porta Uè per il tessile cinese Esaurite le quote annuali, Berlino chiede lo sblocco di quelle 2006 Marco Sodano Aridateci il tessile cinese: per salvare una filiera, ne distruggerete altre. Le quote concordate con l'intesa di Shangai avrebbero addirittura provocato una «penuria di maglioni» nei paesi del nordeuropa. Svezia, Germania e Danimarca chiedono a Bruxelles di lasciar passare tonnellate di maglie, pantaloni e filati bloccati nei porti del nordeuropa in obbedienza ai patti. Grossisti e i venditori al dettaglio temono il fallimento e minacciano di passare alle carte bollate per farsi risarcire i danni dall'Unione. Bruxelles ha già annunciato un progetto-flessibilità, anticipando la disponibilità a rivede- re il sistema: mettendo però in previsione un ammortamento sull'anno prossimo. Si possono fare patti, ma restando «nel quadro dell'accordo di Shanghai». Insomma, l'approccio flessibile comporterà comunque «una compensazione fra le quote 2005 e quelle 2006», tuttora oggetto di discussione con Pechino. Si può riaprire, ma solo temporaneamente. I ministeri del commercio di Svezia, Danimarca e Germania - i Paesi più colpiti da questo curioso fenomeno di «reflusso» delle misure di protezione -, ha riferito il ministro svedese Thomas Ostros, hanno fatto richiesta di un incremento «sostanziale» delle quote. Gli analisti parlano di un 30 per cento. Anche l'Olanda ha scritto al commissario Uè al commercio Peter Mandelson chiedendo una revisione del calmiere. A Bruxelles tengo¬ no a precisare che i quattro Paesi chiedono «più flessibilità in genere nell'applicazione dell' intesa sul tessile con i cinesi», non di cancellare il contenuto dell'intesa del 10 giugno. La portavoce della Commissione Antonia Mocham ieri ha spiegato che l'Europa è pronta a studiare «adattamenti per le categorie che hanno già superato le quantità stabilite per il 2005». La situazione resta critica: pullover (categoria 5) e pantaloni (categoria 6) hanno già raggiunto le quote stabilite dall'intesa: rispettivamente, il 12 luglio e l'S agosto. Secondo i calcoli più aggiornati, t-shirt e camicette hanno raggiunto il 90 per cento lunedì, e poco più sotto si colloca l'import di reggiseni, arrivato a quota 84 per cento. Gli sforamenti si spiegano, almeno in parte, con un boom di golfini e pantaloni spediti da Pechino nelle settimane che hanno preceduto l'accordo con l'Unione europea proprio per prevenire le successive limitazioni all'export. La Commissione europea, comunque, dice che considera questa evoluzione del duello commerciale con la Cina un «banco di prova». Mocham: «Servono informazioni più dettagliate prima di scegliere la soluzione migliore, vogliamo assicurarci deflo stato effettivo della situazione». Le informazioni di cui parla la portavoce sono le cifre aggiornate sui quantitativi di prodotti tessili già arrivate a destinazione e sugli ordinativi: la tabella non è ancora completa, e in molti ipotizzano che a calcoli fatti risulterà che altre categorie hanno già sforato le quote. L'analisi dei dati occuperà i tecnici di Bruxelles e Pechino per almeno due settimane: non sono attese decisioni comunitarie prima di settembre. Intanto il ministro francese all'industria Francois Loos ha invitato il nordeuropa a rifornirsi dall'industria tessile «euromediterranea». I distributori tessili francesi, invece, fanno notare che in questo momento «merci che abbiamo già pagato restano bloccate in dogana». L'Unione europea è disponibile a trattare ma vuole «informazioni più dettagliate» Bruxelles le avrà ai primi di settembre L'OFFENSIVA DEL CELESTE IMPERO (i limiti all'export di tessile e l'andamento dei flussi) GOLFINI PANTALONI REGGISENI CAMICETTE T-SHIRTS Rapporto Mercato/Quota 1000Zo (raggiunto il 12 luglio) Aumento import su 2004 (dati I trimestre 2005) +5340/o 1000Zo (raggiunto l'S agosto) 840/0 t4130Zo *6307o 900Zo StP/o *1860Zo t1S40Zo Fonte: Commissione Europea
Persone citate: Antonia Mocham, Francois Loos, Mocham, Peter Mandelson, Thomas Ostros
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