La Costituzione non decolla, nuovo rinvio a Baghdad di Maurizio Molinari
La Costituzione non decolla, nuovo rinvio a Baghdad DOVEVA ESSERE VARATA A FERRAGOSTO, BUSH: STANNO CONDUCENDO SFORZI EROICI La Costituzione non decolla, nuovo rinvio a Baghdad Prorogati di una settimana i negoziati nonostante le pressioni americane Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK I Proventi del greggio dividono i sunniti da sciiti e curdi, provocando un rinvio dell'approvazione della nuova Costituzione irachena che la Casa Bianca voleva a tutti i costi varata entro la mezzanotte del 15 agosto. A decidere il protrarsi dei negoziati di una settimana è stato il presidente iracheno, Jalal Talabani, prendendo atto dei disaccordi esistenti su sistema federalista, parità di diritti per le donne e ruolo dell'Islam nella vita pubblica. Ma il premier Ibrahim al-Jaafari ha indicato la ragione determinante del mancato accordo nella suddivisione delle «entrate dalle vendite di greggio» per via del fatto che i pozzi si trovano in gran parte nel nord, abitanto in prevalenza da curdi, e nel sud, dove gli sciiti sono in maggioranza, e che dunque uno Stato federale con poteri locali molto estesi - come proprio curdi e sciiti voghono - finirebbe per trasformare le regioni centrali, abitate dai sunniti, in quelle economicamente più povere ed in prospettiva meno sviluppate. Al fine di evitare il corto circuito negoziale l'ambasciatore americano a Baghdad, Zalmay Khalizad, domeni¬ ca e lunedì ha incontrato a più riprese i diversi leader politici, prendendo parte attiva nelle trattative. Ma l'offensiva diplomatica e le forti pressioni esercitate da Washington non sono bastate a scongiurare un rinvio che, se il disaccordo dovesse permanere, rischierebbe di pregiudicare il calendario della transazione politica e quindi le elezioni del nuovo Parlamento. Il presidente americano, George W. Bush, ha reagito alla battuta d'arresto nella redazione della Costituzione mettendo l'accento su quelli che giudica come gli aspetti positivi della trattativa in corso: «I negoziatori stanno conducendo sforzi eroici, apprezzo il lavoro profuso per risolvere le rimanenti questioni attraverso il dialogo, tali sforzi sono un omaggio alla democrazia, un esempio di come problemi difficili possano essere risolti attraverso dialogo, negoziati e compromessi». Leader dei diversi partiti iracheni ieri sera assicuravano che le posizioni si stavano avvicinando. In caso di accordo il corpo elettorale andrà alle urne il 15 ottobre per approvare o rigettare il testo costituzionale in base al quale dovrebbero celebrarsi in dicembre le elezioni per il nuovo Parlamento. L'Assemblea nazionale Irachena vota la proroga di una settimana delle trattative sul testo della Costituzione
Persone citate: George W. Bush, Ibrahim Al-jaafari, Jalal Talabani, Khalizad
Luoghi citati: Baghdad, New York, Washington
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