A Morag tra ì guastatori con Bibbia e kìppà

A Morag tra ì guastatori con Bibbia e kìppà MOLTI HANNO ORMAI DECISO DI PARTIRE, A RESTARE SONO I GIOVANI E GLI «INFILTRATI» A Morag tra ì guastatori con Bibbia e kìppà Al grido di «Lezione di Torah» i ribelli alzano le barricate anti-polizia repprtage FIAMMA NIRENSTEIN r——ra7A inviata a CjAZA Domenica l'esercito ha consegna-to in 17 insediamenti su 21 attereche intimavano di uscii-e atro lamezzanottediieri,penalosgombe-ro forzato. È cominciata così la fasedella disperazione, che potrebbeavere esiti disastrosi o sfociare nel-la resa all'ineluttabile. Ieri la Stri-scia si è accesa, bloccate le vie diaccesso percorse da lunghe file dicamion carichi dei beni di chi hascelto di andarsene volontariamen-te. A Nevet Dkalim gli scontri, gliincendi di copertoni gli spintoni,hanno portato all'arresto di 50 dimo-stranti Sembra un annuncio innocuo:«Lezione di Bibbia, lezione di Bib-bia», strilla sulla piazzetta di frontealla sinagoga lo stonato altoparlan-te dell'insediamento di Morag, il piùmeridionale della striscia di Gaza,infilato fra Rafah e Khan Yunes, fraEgitto e palestinesi, oggetto di conti-nui attacchi nei quattro agni dell'in-tifada, missili Kassam e infiltrazio-ni terroristiche all'ordine del gior-no. A un tratto l'aria bollente vibracoinè un tamburo di guerra, datutte le porte, da tutti i buchi,i Grazie a un errore di segnalazione, tre jeep scambiate per la pohzia in amvo, assistiamo cosi alla prova generale della resistenza contro i soldati. Si sa che a Nevet Dkalim i giovani infiltrati stanno spintonan- do, taghando gomme, bruciando pneumfitW. A Morag, l'eccitazione è al massimo: la «lezione di Bibbia» suscita l'entusiasmo di un concerto rock. Ecco che cosa può fare ima tribù di ragazzi delle dune venuti a boicottare Io sgombero: velocissi- mi, con blocchi di mattoni preparati i ai lati della strada d'accesso, monta- i no una barriera coperta di foglie. a Loro si dispongono dietro, una se- - condabarriera di corpi. Molti salgo- i no sui tetti. Nessuno ha anni, sassi o bastoni. Ma i tetti sono difficiH da - sgombrare, ci voghono scale che si possono rovesciare, gabbie di disce- sa, armi drastiche che nessuno vuo- - le usare. I radazzi hanno kippà e colorate all'uncmetto, riccioli late- - rali, i capelli lunghi come freak ù Anni'60. Le ragazze con le trecce , che saltano sulle spalle portano a maghette e camicie a maniche lun- - ghe e i pantaloni sormontati da una - gonna, così in un eventuale scontro - fa loro modestia non è m pericolo. - Quando finisce l'allaime un po'a a malincuore si toma negh s'ìnzoni a nellapiazzettapentagonaleattacca- , ta alla smagoga dove si ammucchia- , no i sacchi a pelo e fuori, su lunghi fili, come bandiere pendono i panni, ad asciugare nel sole bestiale. Que- sti ragazzi che mangiano panini e usano due gabinetti in cento, da settimane, con la loro volontà di resistere hanno reso Morag più simile a una povera roccaforte nel deserto che a un villaggio, L'autobus dell'esercito ci ha cari- cato verso Morag alle due meno un quarto di mattina. Quando arrivia- mo una fitta nebbia copre il sonno leggero della gente ormai all'erta: ieri si è presentato con gh avvisi di T\rc(ìft\ Phà uscita un comandante dei Golani, un reparto mitico per valore e spirito di sacrificio. Erez Zucker- man è stato avvicinato da una fanciulla biblica in lacrime: «Pro- prio tu, un Golani, il mio mito, non posso credere che tu voglia farmi uscire dalla mia casa con la mia famiglia». E lui: «Proprio perché sono un Golani e ho più di 50 anni ho il dovere di essere io a pregarti umilmente di uscire di qui». All'alba, il tempio è l'unico centro di vita: esce Benny Elon, ex ministro del governo Sharon, venuto in questo insedimento proprio perché è il più disgraziato, una colonia che ha rischiato di chiudere parecchie volte da quando nell'87 gli abitanti, con la prima Intifada, si tolsero dalla mente la fantasia di andare a fare la spesa a Khan Yunes. Poi, con la seconda Intifada, hanno collezionato feriti, morti, esperienze che dovrebbero rendere questo villaggio il più indesiderabile del mondo. «Invece dice Elon - questa gente ha saputo resistere a tutto. Sono eroi, si sono sacrificati perché Gaza è un cuscinetto con l'Egitto, uno Stato che ha attaccato Israele tante volte. Da qui nessuno andrà via se non a forza». Ma non è vero: almeno un terzo delle famighe fa le valigie mentre i ragazzini fanno i gradassi. E dopo che i leader ci hanno ripetuto che nessuno se ne andrà finché non sarà costretto, all'im- prowiso viene convocata una tragica cerimonia di addio: nella sala comune si riuniscono donne e uomini col rabbino Yom Tov. Chi va ha deciso di separarsi dagli altri ufficialmente. Piangono tutti e dicono fra le lacrime «Non vogho andarmene»; davanti a loro piangono anche i giovanissimi soldati dei Golani con il berretto viola, che hanno protetto Morag per tanti anni, e adesso la devono sgomberare. «Siete anche voi degh eroi assicura il rabbino Yom Tov a chi se ne va - avete resistito in tempi così duri che nessuno può biasimarvi. Un giomo torneremo a vivere tutti insieme». Poi il rabbino fa un passo falso: «Oggi ci sarà un'altra cerimonia di separazione: quella dai libri della Bibbia (sefer Torah), che oggi escono dal villaggio». La piccola folla urla, un uomo alto e magro gh si lancia contro: «I libri usciranno solo quando sarà uscito l'ultimo uomo». Il rabbino si corregge: «Parlavo dei libri privati». Ma ormai la frittata è fatta, senza Torah l'insediamento è finito. Un ragazzo è venuto ad aiutare sua sorella ad andarsene: «La pressione ormai è intollerabile, perché farsi trascinare via verso il nulla, senza risarcimenti, senza casa, quando si può uscire da soli verso un qualche futuro, per quanto vago?». La notte intanto porta dentro altri infiltrati che dai campi, al buio, con le bandiere, vengono per l'aiuto dell'ultima ora, e l'esercito e i poliziotti, trepidanti ma ormai decisi a mettere un punto. Tom Grosso, portavoce dell'insediamento, ripete che resteranno a lungo, hanno acqua, cibo... Il colonnello dell'esercito che fa parte delle forze die lo sgombereranno a forza gli suggerisce: «E spirito». «Ecco si, bravo», Tom sorride al suo nemico. T\r\c(ìft\ar /(P&rrhà .^.^5..^5 ..^^^ i-.rc\ tracrinarp x/ia "a ?' u aiU'lcl1 evia r ^. ,pr,-n jj n, .ju .V::?....^!.?^,.".., .^!. , con7a r;carrÌmontÌ ?"^.^i.l^^^;l^r_T:l p ,-pn73 r—iq;ì?v» 5. 5!.. d ^^^ : JHSGfll ■k*-/ B j ''iyìPISmr^ -- r, .., BWtPlJi W^KÈm'^Ha WUm Jt^^M lifSPi^MWMÌMBM H^V^f'^ h. Ja il^\' i [ "^l ' v Irti I m, ^B fi 'vn» ^A K^fl K- OFf/rf^ J^g^b-*^"" Wfy^^~^r' W^^^KT \ I poliziotti portanovia di peso un manifestantea Neve Dekalim

Persone citate: Benny Elon, Elon, Erez, Irti I, Kassam, Khan, Khan Yunes, Neve Dekalim, Yunes

Luoghi citati: Egitto, Israele, Morag, Nevet