Il telefonino smaschera il maleducato

Il telefonino smaschera il maleducato IL MIT HA SVILUPPATO UN SOFTWARE CHE CONSENTE DI CAPIRE SE CHI PARLA E' SINCERO 0 DISTRATTO Il telefonino smaschera il maleducato dal corrispondente da NEW YORK Quando si parla al cellulare a volte si ha l'impressione che dall'altra parte vi sia una persona poco interessata alla conversazione che stiamo intrattenendo e ciò può far nascere sospetti, malintesi o peggio rovinando amicizie o rapporti di lavoro. Per rimediare al problema un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology ha sperimentato con successo un software che consente di misurare l'attenzione messa in una qualsiasi conversazione telefonica. Il gadget si chiama «Jerk-O-Meter» (una sorta di misuratore delle cattive maniere), viene collegato a qualsiasi tipo di telefono e grazie ad un particolare programma rivela tutte quelle parole, espressioni, esitazioni e suoni di vario genere che testimoniano disattenzione o disinteresse in ciò che l'altro sta dicendo in quel momento. Anmol Madan, il capo del progetto che è prossimo alla conclusione del suo dottorato al Mit, è stato spinto a realizzare «Jerk-O-Meter» dalla volontà di misurare in maniera accademica l'attenzione di chi parla al telefono ed al fine di identificare i parametri migliori per confezionare il software ha condotto, assieme agli altri ricercatori, un esperimento in due tempi. La scelta iniziale è stata di chiedere a dieci uomini e dieci donne che non si cono scevano né si erano mai incontrati prima di prendere posto in un laboratorio ed intrattenere conversazioni telefoniche di tre minuti. Ognuna è stata catalogata con una scala di interesse da 1 a 10 ed al termine di duecento conversazioni i ricercatori hanno affermato di aver identificato parametri validi all'ottanta per cento per giudicare qualsiasi colloquio telefonico. La prima scoperta è relativa ad diverso tipo di interesse che hanno gh uomini e le donne: gli uni danno infatti più importanza all'argomento trattato nel dialogo mentre per le altre prevale l'attenzione per chi c'è dall'altra parte ad ascoltare come per la sensazione che si ricava dallo scambio di battute. La seconda parte dell'esperimento si è svolta in un locale di Cambridge, in Massachusetts, dove gli studenti si incontrano con lo «speed dating» ovvero conversazioni molto brevi attorno ad un tavolino per appurare se l'altro o l'altra sono la dolce metà che si sta cercando. Monitorando i dialoghi, rapidi ed incisivi, dello «speed dating» i ricercatori si sono accorti che alcune espressioni idiomatiche, alcune sillabe pronunciate in maniera particolare o alcuni suoni gutturali dimostrano particolare attenzione. «I suoni sono un elemento molto importante nell'intrattenimento sociale - ha spiegato alla tv Cnn Frank Guenther, docente di sistemi neurali e cognitivi dell'Università di Boston perché sono questi indizi non linguistici a svelare interesse o noia in chi sta parlando». Il software è così nato dall'incrocio fra i risultati dei due espertimenti con un particolare sistema per misurare i tempi lunghi o i suoni di sottofondo - che in genere lasciano intendere poca attenzione o impegno in altre attività - e l'esito è il «Jerk-OMeter» che, scommettono i giovani ricercatori, presto debutterà sul mercato di massa dei gadget elettronici per cellulari. Alex Pentland; direttore del laboratorio di dinamiche umane del Mit, fa rientrare il misuratore di cattive maniere nei progetti in via di sviluppo per rendere più «socievoli» i telefoni cellulari ed altri strumenti di comunicazione tecnologicamente avanzata. «Ouasi tutti hanno un cellulare o un computer con cui dialogano con altri spiega Pentland - ma ciò che ancora questi strumenti non consentono è comprendere cosa prova un essere umano», [m.mo.j Sì chiama «Jerk-O-Meter» Rivela umore e intenzioni di ogni interlocutore Gli studiosi: così rendiamo più «socievoli» i cellulari

Persone citate: Alex Pentland, Madan, Pentland

Luoghi citati: Cambridge, Massachusetts, New York