Porta automobili il traghetto di Leonardo

Porta automobili il traghetto di Leonardo | TECNICA TRAMANDATA DAL 1513 AD OGGI Porta automobili il traghetto di Leonardo A VILLA D'ADDA E' TUTTORA IN FUNZIONE UN CATAMARANO CHE RIPRODUCE UN DISEGNO DEL GRANDE SCIENZIATO: CON UNA DERIVA SFRUTTA LA CORRENTE DEL FIUME PER ANDARE DA UNA SPONDA ALL'ALTRA Filiberto Boratto NEL 1506-1507 Leonardo da Vinci fu ospite a Villa Melzi, sul fiume Adda a Vaprio, a nordest di Milano. Conosceva bene quei luoghi: negh anni precedenti, al servizio di Ludovico il Moro, aveva studiato il corso del fiume al fine di renderlo navigabile. Proprio agli anni di soggiorno a Vaprio risalgono gh straordinari studi sui moti delle acque, in larga parte raccolti nel libro intitola* i "Della natura, peso e moto delle acque" - il "Codice Leicester" - acquistato nel 1994 da Bill Gates. Ma non tutti i disegni che hanno come soggetto l'acqua sono in quel Codice: in particolare in un disegno, cui viene attribuita la data del 1513 e conservato nella bibhoteca reale del castello di Windsor, in Inghilterra, Leonardo raffigura un tratto di fiume, con un'imbarcazione curiosa in primo piano: un traghetto costituito da due scafi paralleli uniti da un ponte - un catamarano, in termini moderni - con a poppa una cabina per il timoniere e a prua un'incastellatura formata da due pah, uniti superiormente, tra i quali passa una grossa fune che unisce le rive opposte. Sul ponte del traghetto è disegnato un uomo, mentre sorvegha animali - all'apparenza buoi - e materiah caricati sul natante. L'imbarcazione raffigurata sarebi be il traghetto che collegava Vaprio d'Adda a Canonica d'Adda, visibile dalle finestre di Villa Meizi. Pare che almeno quattro traghetti di questo tipo fossero in funzione agli inizi del Cinquecento lungo u corso settentrionale dell'Adda. L'apparente semplicità del natante non deve trarre in inganno: una grande intelligenza ne ha guidato il progetto. Questi traghetti, infatti, sfruttano mirabil¬ mente le caratteristiche del fiume in due modi diversi. Il fatto che la barca possa scorrere solo trasversalmente, da una riva all' altra, perché vincolata dalla fune, evita al traghettatore la fatica di contrastare la corrente che trascinerebbe a valle l'imbarcazione. Inoltre una lunga deriva, posta tra gh scafi nella parte posteriore, provoca una rotazione della barca rispetto al flusso della corrente, dando al traghetto una spinta laterale verso la sponda opposta. In sostanza basta che il timoniere dia unaprima spinta obliqua alla prua della barca e orienti correttamente la deriva, perché il traghetto - senza ulteriore necessità di energia - scivoh alternativamente da una riva ah' altra, sfruttando la forza della corrente del fiume. Che fosse un'invenzione recente per l'epoca, si sa con certezza dal fatto che a Roma solo dopo il 1513 furono introdotte le barche "traiettizie", vincolate ad una cima fissata sulle rive opposte del Tevere. Negh anni successivi queste imbarcazioni sostituirono gradualmente i barconi liberi, fino a quel momento in uso. Per coincidenza, casuale o significativa, Leonardo soggiornò a Roma, ospite del Papa, dall'autunno del 1513 al 1516. Non ci sono però giunti disegni, eventualmente eseguiti durante il periodo romano, deUe barche traiettizie sul Tevere. Veniamo ai nostri giorni. Risalendo il corso settentrionale dell'Adda, sulla strada parallela al corso d'acqua in direzione Lecco e svoltando verso la cittadina di Imbersago, si arriva ad un approdo sul fiume dove è in funzione un'imbarcazione che trasporta automobili e pedoni sull'altra sponda, nel comune di Villa d'Adda. Chi conosce il disegno leonardesco del 1513, resta stupefatto: il traghetto attuale è del tutto simile a quello in uso 500 anni fa, così ben riprodotto con pochi tratti di penna. Il traghetto attuale, naturalmente, è di costruzione moderna, realizzato nel 1995 dal cantiere veneziano Tagliapietre. E' un catamarano di 15x8 metri, in rovere, larice e compensato marino, capace di trasportare sei vetture, con casse di zavorra che permettono di adeguare il pescaggio dell'imbarcazione all'altezza del corso d'acqua. La grossa corda tesa tra le sponde del fiume, raffigurata nel disegno originale, è stata sostituita da un cavo d'acciaio. Il traghetto attuale fu ordinato in sostituzione di un altro, del tutto simile, che aveva svolto analogo servizio per 30 anni. Pare certo che questi tipi di traghetti si siano succeduti, uno eguale all'altro, nel corso dei secoh, dalla primitiva raffigurazione di Leonardo ai giorni nostri. Geniale. Anche se, come in tutte le invenzioni che sfruttano i fenomeni naturali, la resa del traghetto vincolato a deriva orientabile non è costante: quando la corrente del fiume è troppo blanda, il traghettatore deve contribuire con la forza deUe sue braccia, tirando e rilasciando un'asta munita di uncino che si aggancia al cavo di coUegamento tra le sponde.

Persone citate: Bill Gates, D'adda, Del Grande, Filiberto Boratto, Leonardo Da Vinci, Melzi, Moro, Tagliapietre, Windsor

Luoghi citati: Imbersago, Inghilterra, Milano, Roma