Bella faccia dì bronzo

Bella faccia dì bronzo MONDIALI DI ATLETICA NELLA 50 KM DI MARCIA FINALMENTE UN AZZURRO SUL PODIO IN UNA GIORNATA NOBILITATA DAL VOLO DELLA RUSSA Show Iridati Bella faccia dì bronzo Mei giorno della Isinbayeva che nell'asta sale a 5,01 (record) Schwazer conquista per l'Italia la prima medaglia di Helsinki Giorgio Barberis inviato ad HELSINKI E ormai fuori di dubbio che questi decimi Mondiali abbiano un dio che li assiste: occorreva una giornata di sole, finalmente tiepida dopo tanta pioggia, perché la regina in pectore di questi Campionati potesse celebrarli e celebrarsi come da lei è lecito attendersi. E così per i salti di Yelena Isinbayeva, che con l'asta ruba un altro centimetro al cielo (5,01), ecco un clima finalmente mite, del quale approfitta anche chi non t'aspetti, il giovane altoatesino Alex Schwazer, che a vent'anni e nello stadio che 53 anni fa segnò il trionfo olimpico di Pino Dordoni marcia come un veterano e ottiene un insperato - e per questo anche più gradito - bronzo. L'Italia fa così capolino in un medagliere che ospita ormai 33 Paesi, ma ancora non ha visto salire sul podio alcun britannico. Finlandia magica per i marciatori italiani della 50 km: perché sempre qui, agli Europei 1994, Giovanni PemceUi aveva ottenuto il bronzo con tanto di primato italiano, ieri cancellato dal sorprendente Schwazer. Ancora una volta sono i grandi faticatori a regalare l'emozione del tricolore che sventola, dimostrando come il lavoro paghi sempre. Una lezione per tutti, che significa anche la 38a medaglia conquistata da un atleta allenato da Sandro Damilano. Un record anche questo, per il tecnico che a Saluzzo ha fondato e dirige la «Casa della marcia», anche se non lo ritroveremo mai registrato nei libri statistici per i quali la Isinbayeva ieri ha scritto una nuova riga con il 5,01 superato al secondo tentativo. La ventitreenne Gabbianella di Volgograd, la cui ultima sconfitta risale al 4 luglio 2004 (a Iraklion, isola di Creta: lei 4,65, la Feofanova 4,88 allora pri- mato del mondo), ormai non ha rivali. Nelle ultime 15 gare, ovviamente tutte vinte, ha migliorato tra outdoor e indoor - 12 volte il limite mondiale, violando il muro dei 5 metri per la prima volta a Londra il 22 luglio di quest'anno, quindi ieri con un centimetro in più. Sotto la guida di Evgeny Vassilievic Trofimov ha finito per dimenticare l'amata ginnastica, dalla quale era stata allontanata vista la sua costituzione non proprio adatta. Dal 13 luglio 2003, quando a Gateshead ottenne il primo dei suoi 18 record (a 4,82), i suoi volteggi con l'asta sono diventati sempre più unici e preziosi, frut¬ tandole un buon incremento del conto in banca visto che la laaf premia ogni primato con 50 mila dollari, raddoppiato in occasione di questi campionati. Se poi si aggiungono i 60 mila dollari che vanno ai vincitori, ecco che la giornata di ieri è stata assai redditizia per la bella Yelena. Accanto alla nuova impresa della Isinbayeva, va sottolineata quella del quattrocentista statunitense Jeremy Wariner, primo bianco a correre il giro di pista in meno di 44" (43"93): con questo risultato si colloca al 7" posto nella lista di tutti i tempi e ha respinto le ambizioni del connazionale Andrew Rock, argento dopo essere molto piaciuto fin dai turni eliminatori. Al bottino dorato degli Usa, saliti a 11 successi (ai Giochi di Atene furono 8), ha dato il suo contributo AUyson Felix, per nulla spaventata nella finale dei 200 dalle fantastiche curve disegnate dalla Campbell (che poi sbandava vistosamente all'ingresso in retta, pregiudicando le possibilità di bis dell'Olimpiade) e dalla Arron, negli ultimi metri agguantata e superata di un soffio anche dall'altra statunitense. Due ori, dunque, che però non cancellano la delusione per la staffetta veloce esclusa dalla finale: la solita abitudine di schierare il quartetto-bis è costata cara agli Usa fin dal primo sciagurato cambio tra Scales e Scott, con conseguente impossibilita per Justin Gatlin - che avrebbe corso la finale di ottenere il terzo oro, eguaghando il Maurice Greene di Siviglia 1999. Altra delusione infine per gli statunitensi nella finale dei 110 hs dove Alien Johnson, 34 anni e 4 titoli iridati, ha probabilmente chiuso la sua avventura ai Mondiah con un bronzo, battuto dal francese Doucouré e dal cinese campione olimpico Liu. Americani fuori dalla 4x100 per perdita del testimone Wariner (400) bissa Atene: è il primo bianco sotto i 44"