Milano sfila davanti al sottomarino Toti

Milano sfila davanti al sottomarino Toti IERI SERA I SEI CHILOMETRI FINALI NEL CUORE DI MILANO DOPO IL VIAGGIO DA CREMONA VERSO IL MUSEO DELLA SCIENZA Milano sfila davanti al sottomarino Toti Tra due ali di folla ultima passerella per il gigante dei mari Manuela Sasso MILANO Milano come il set di un film di Fellini. Proprio come in una scena di Amarcord, quando la folla in barca attende con entusiasmo e curiosità il passaggio nell'Adriatico del transatlantico Rex, così quasi 30 mila persone si sono riversate ieri all'estrema periferia sud di Milano per vedere da vicino il sottomarino Enrico Toti. Il gigante, 46 metri di lunghezza e 593 tonnellate di peso, è giunto via terra dal porto fluviale di Cremona dopo un viaggio durato cinque giorni. Questa sera affronterà l'ultima e più impegnativa tappa del suo percorso; attraverserà il centro di - Milano strade strette, aiuole e segnali stradali che ostruiscono il passaggio - per approdare nel Museo della Scienza e della Tecnologia. Per mettere a punto il meccanismo che ha permesso agli ingegneri di trasportare il Toti - detto «killer del Mediterraneo» perché destinato a distruggere i sommergibili dell'allora blocco sovietico attraverso la Pianura Padana districandosi tra piccoli centri e strade provinciah ci sono voluti quattro anni di studi: il convogho che trasporta il sottomarino è formato da carrelli semovibili lunghi 62 metri che si muovono alla velocità di sei chilometri all'ora. In più di un luogo è stato necessario costruire ponteggi mobili affinché la strada non sprofondasse sotto il peso, più di 460 tonnellate. In pellegrinaggio verso il Toti gruppi di colleghi, famiglie intere e mamme con i bambini. Alcuni si sono muniti di binocolo, altri di macchine fotografiche per immortalare parenti e amici davanti al gigante. I meno previdenti si sono dovuti accontentare di qualche immagine scattata col telefonino. Alcuni hanno approfittato della pausa pranzo, altri hanno sacrificato un giorno di ferie pur di dire : «Sono stato tra i primi a vedere il sottomarino». Già perché nel Museo della scienza sarà possibile visitare il Toti soltanto da dicembre, quando i tecnici finiranno di sistemarlo. Troppo, devono aver pensato tutti quelli che non hanno voluto lasciarsi sfuggire lo spettacolo surreale di un sottomarino parcheggiato lungo il marciapiede, proprio come un'auto. La maggior parte dei visitatori tornerà anche questa sera, dalle 21 in poi, per vedere il sottomarino in movimento. Alla periferia di Milano arriva non solo chi vive in città, ma anche chi abita nei paesi vicini e ha visto il Toti sfilare di notte sotto le proprie finestre. E' il caso di Elena Ottolini, 36 anni, che con figho in braccio marcia verso il sottomarino: «Siamo di Peschiera e il Toti lo abbiamo già visto passare ieri sera lungo la via Paullese - spiega -. E' stato uno spettacolo emozionante osservarlo avanzare nel buio segnalato dalla luci di posizione. Oggi sono tornata perché voglio che mio figho veda il sommergibile anche di giorno». Per Giovanni Zeno, 48 anni e professione ferroviere, il Toti è una vecchia conoscenza. «Ho fatto il militare in Marina conferma - e avevo già visto questo sottomarino nella Laguna di Venezia». Poco più in là una coppia di coniugi con il figho osserva il sommergibile riparandosi gli occhi con la mano. «La mia è una curiosità sentimentale - dice Giuliano Tessera, il capofamiglia -, Negli anni Settanta, a Chicago, ero rimasto impressionato da un sottomarino tedesco catturato durante la seconda guerra mondiale sistemato davanti al Museo della Scienza di quella città. Così oggi ho portato qui mio figho». Ad aspettare il Toti c'è anche Antonella Camerana, vice presidente del Museo della Scienza e Tecnologia. E' venuta a portare al sottomarino il saluto di suo marito Carlo, ovvero colui che per primo, quattro anni fa, tentò di portare l'Enrico Toti a Milano, La marina lo aveva regalato al Museo della Scienza e della Tecnologia, di cui Carlo Camerana era presidente, ma l'amministrazione cittadina di allora pose una serie di problemi che portarono ad una situazione di empasse e tutto si concluse con un nulla di fatto. Questa sera l'Enrico Toti percorrerà gh ultimi sei chilometri che lo separano dalla meta. Per l'occasione saranno deviate ben tredici linee aeree dei mezzi pubblici. Tra le 4 e 30 e le 6 di domani il sottomarino dovrebbe fare il proprio ingresso nel Museo dove, per facilitare le manovre, è stato abbattuto un muro di cinta. Per far posto al gigante i tecnici del museo sono stati costretti a spostare, tra l'altro, quattro aerei della seconda guerra mondiale. I visitatori potranno vedere il Toti, come detto, dal 7 dicembre prossimo, quando sarà possibile entrare all'interno del sottomarino grazie a due passaggi laterali che la Fincantieri si occuperà di realizzare. Per ora, però, non è possibile prenotare e non esistono liste d'attesa. Era detto «killer del Mediterraneo» perché destinato a distruggere i rivali dell'allora blocco sovietico In pellegrinaggio per vederlo gruppi di amici famiglie, mamme e bambini, con macchine fotografiche e binocoli ||||||||», lj|*j| Il convoglio che trasporta II sottomarino è formato da carrelli semovibili lunghi 62 metri che si muovono alla velocità di sei chilometri all'ora