Bpi si concede dieci giorni per decidere su Padova

Bpi si concede dieci giorni per decidere su Padova RISIKO BANCARIO, ATTO SECONDO. L'ISTITUTO LODIGIANO HA TENUTO UN CDA INTERLOCUTORIO. CONSORTE PREPARA L'ASSALTO FINALE A VIA VENETO Bpi si concede dieci giorni per decidere su Padova Confermato l'incarico di advisor a Lazard e alla Dresdner Bank Dovranno valutare le alternative, ma si va verso la vendita ad Abn Francesco Manacorda MJJTjjn Ancora una settimana, al massimo dieci giorni, e poi la Bpi deciderà di muoversi verso una delle altemative già individuate dagli advisor per la cessione della propria quota in An- tonveneta. Una cessione che, con ogni probabilità, vedrà come benefi- ciario finale del 400Zo della banca padovana in mano e Lodi 8- soci proprio l'Abn Amro, come ipotizza anche il «custode» delle azioni seque- strate dalla magistratura, fl consigho d'amministrazione convocato dalla Bpi per ieri pomeriggio è stato infatti interlocutorio; ha confermato Tinca- rico di advisor per Lazard e Dresdner Bank, ha ascoltato proprio dai consu- lenti gh scenari che si prospettano, ma per il momento ha deciso di prendere tempo, anche perché da Abn non sono arrivate offerte cenere- te. Se la parola fine alla vicenda Antonveneta dovesse essere scritta in olandese, comunque, per Abn Amro si tratterebbe di una clamore- sa rivalsa. Ma è altrettanto indubbio che da tutta la vicenda la reputazio- ne della vigilanza bancaria italiana ne esca a pezzi e che un eventuale successo in extremis degh olandesi non incoraggerebbe dunque più di tanto altre banche straniere a cerca- re conquiste in Italia. L'impasse di Lodi dipende anche dalla mancanza forzata di Gianpiero Fiorani, vero «deus ex machina» del- la banca, con le sue arditissime stra- tegie finanziarie. Adesso tocca al vicepresidente Giorgio Olmo, suben- trato a Fiorani-che è stato «congela- to» per due mesi dal tribunale di Milano - come amministratore dele- gato, cercare di tirare le fila di una situazione assai ingarbugliata che coinvolge non solo la banca, ma anche le autorità di vigilanza e la magistratura. Per forza di cose, dun- que, quello attuale è un consiglio a sovranità limitata e i suoi passi devo- noessereassaipiùmeditatiepruden- ti che in passato. Proprio per assicu- rare l'ordinata gestione dell'attività bancaria, il consigho ieri ha anche provveduto ad affidare al responsabi- le della direzione commerciale Paolo Landi anche il coordinamento tra l'amministratore delegato e le dire- zioni centrali. Non muta, intanto, quello che è il panorama dehe possibih destinazio- ni per la quota di Antonveneta in mano alla Bpi e agh altri «pattisti» a lei legati dagli accertamenti Consob. Le soluzioni restano tre : cessione ad Abn Amro; intervento di Banca Inte- sa come cavaliere bianco; sostegno di una o più banche straniere, presu- nubilmente con un ruolo di rihevo per Deutsche Bank. Emanuele Rimi- ni, il giurista al quale il tribunale di Milano ha affidato in qualità di custo- de il 400Zo dell'Antonveneta pensa che la soluzione «più naturale» sarebbe quella «conciliativa» per cui il pac chetto azionario finisca all'Abn Amro. In quel caso la banca olande se, che ha già il 2907o di Antonveneta e che è disposto a pagare 26,5 euro per azione ai lodigiani, si ritroverebbe in mano con il 700Zo circa e dovrebbe lanciare un'Opa totalitaria allo stes so prezzo della transazione. E in effetti pare che l'approdo verso Abn avrebbe quantomeno il vantaggio di spazzare via dal campo una serie di possibih contenziosi legah. L'appuntamento di ieri è stata anche 1 occasione per il consigho Bpi jj «conferire apposito incarico ai P10?1"1 ^8^» Per procedere a richie ste di risarcimento danni «contro la diffusione di notizie destituite di fondamento e diffamatorie sulla soli dita» della banca. Anzi, sostiene il comunicato, la Bpi «ha un patrimo nio netto di oltre quattro imbardi di euro». Se questa è la situazione attua le, come dichiarata dal consigho, i problemi per la patrimonializzazio ne deUa Bpi sembrano essere arrivati in una fase precedente. Nello scam bio di informazioni tra la banca lodigiana e la Banca d'Italia ci si concentra infatti su un pericolo di scarsa patrimonializzazione emerso in passato, con ogni probabilità a fine giugno. Sarebbe stato anche questo rischio - a quel che si ricava da alcune autorizzazioni - a convincere via Nazionale al «congelamento» del le due Opa Antonveneta. Ktcan7^f^ria^^r\'^r\ MbbcllZd IDI Zdld fJfcJI I dU h'Xrràtn'tinrta coSomhra UULLdlr.?.L.^..c^—^ bp^a 'inntpc;! Hi ÌntP«;a itcild IfJUlcilUI llllcid rnrnD ni .q b Hi i in cnctDnnn LUI11C H"^'^ ^l ^l j ■5y-3lcyi 1(J Ha jo hanrhp ctraniprp Ud '" Ud' lu le j U di llt:l e Gianpiero Fiorani, ad sospeso di Bpi Giovanni Consorte, numero uno Unipol

Persone citate: Dresdner Bank, Francesco Manacorda, Gianpiero Fiorani, Giorgio Olmo, Giovanni Consorte, Lazard, Paolo Landi

Luoghi citati: Italia, Lodi, Milano, Padova