Bisca con la webcam, le puntate in Bulgaria di Paola Scola
Bisca con la webcam, le puntate in Bulgaria OPERAZIONE «GHOST»: SCOPERTO UN GIRO DA UN MILIONE E 200 MILA EURO Bisca con la webcam, le puntate in Bulgaria Ad Alba sala da gioco virtuale sequestrata dalla Guardia di Finanza, sette denunciati Paola Scola CUNEO Giocavano alla roulette o al videopoker in Bulgaria, senza muoversi dal computer dì un locale di Castagnito, piccolo paese di Langa. Usando il «pc», che ufficialmente serviva peri «giochi di ruolo», gli scommettitori potevano fare una qualunque puntata, entrando nelle giocate di un vero casinò, nel paese dell'Est, proprio come fossero accanto al tavolo verde o vicino a una «slot». Crediti e vincite venivano gestiti, direttamente, dai titolari della sala langarola. Gli organizzatori del «giro» che muoveva fino a un milione e 200 mila euro - sono stati scoperti e denunciati dalla Guardia di finanza di Cuneo, che si è «infiltrata» fra i giocatori incalliti, per sperimentare il funzionamento del «business». Sette i segnalati all'autorità giudiziaria nell'ambito dell'«Opera¬ zione Ghost Casinò»: si tratta di tre imprenditori (definiti «importanti nel settore dei divertimenti elettronici») di Castagnito, denunciati per associazione a delinquere, gioco d'azzardo e riciclaggio, e di quattro persone residenti a Castellinaldo, Govo- ne, Verzuolo e Torino, accusate dei reati di concorso e gioco d'azzardo. Dovranno rispondere al fisco dei ricavi illeciti. Il gruppo operava tra l'Albese e la zona di Saluzzo, Come sala operativa veniva utilizzata quella di Castagnito, «normale locale di intrattenimento ludico», dove si trovavano le postazioni con i «pc» in apparenza regolari. Un sofisticato meccanismo informatico, invece, li trasformava nello strumento attraverso cui entrare nel casinò e giocare direttamente: era suffi¬ ciente connettersi in rete per collegarsi con il server e le webcam situate in Bulgaria e iniziare a giocare in maniera illegale. Venticinque le postazioni sequestrate dalle Fiamme gialle, che hanno prelevato dal locale cuneese anche nove «macchinette» e cinque schede di memoria. I finanzieri hanno posto i sigilli anche su numerosa documentazione, riguardante movimenti di denaro: l'organizzazione avrebbe aperto decine di conti correnti, sui quali faceva affluire gli introiti dell'attività illecita, che in un secondo tempo venivano ricollocati sui circuiti legali. Gli uomini del Nucleo di polizia tributaria di Cuneo hanno trasmesso la documentazione - recuperata durante quattro perquisizioni nelle case e nelle sedi di lavoro degli indagati - all'autorità giudiziaria delle Procure di Alba e Saluzzo, che coordinano l'inchiesta. «Un armo fa abbiamo condotto un'operazione di contrasto dei videopoker illegali - spiega il colonnello Alberto Giordano, comandante provinciale della Guardia di finanza -. Il settore del gioco d'azzardo è remunerativo, pertanto prestiamo particolare attenzione al fenomeno». Ufficialmente i pc dovevano servire per i videogiochi ma gli scommettitori avevano la telecamera su roulette e videopoker dei Paesi dell'Est
Persone citate: Alberto Giordano, Mila Euro
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