Un anno di stop a chi viola le regole

Un anno di stop a chi viola le regole LE REGOLE E LE SANZIONI Un anno di stop a chi viola le regole Fabio Pozzo Sono tre le cose importanti da sapere per navigare in sicurezza, secondo un detto della Marina: prudenza, prudenza, prudenza. «E' ancora in vigore, non è mai caduto in disuso» conferma il comandante Cristiano Aliperta, responsabile delle relazioni esteme del comando generale delle Capitanerie di porto. «E' la regola principale. Le norme per il diporto, la balneazione e le attività subacquee ci sono, se sono applicate nelle forme e nei modi corretti una vacanza rimane tale e non rischia di trasformarsi in una tragedia, come purtroppo è accaduto a Porto Cervo e a Santa Marinella». Sul mare la legge è rappresentata dal Codice della Navigazione e da alcune integrazioni, che hanno le forme di decreti e direttive ministeriali. E' arrivato di recente anche il Codice della Nautica, che racchiude in un unico testo tutte le norme relative al diporto e le separa da quelle della navigazione commerciale. Partendo proprio da quest'ultime raccolte di articoli e commi, che cosa è previsto quando accadono questi incidenti mortali? «Si apre un'inchiesta della Capitaneria di porto che ha accertato il fatto, per ricostruire la dinamica e individuare le responsabilità» spiega Aliperta. Un'indagine tecnica, che si affianca e in taluni casi supporta quella della magistratura (per omicidio colposo). E che cosa rischia chi è al timone, se investe un bagnante o un subacqueo? «Sotto il profilo amministrativo anche l'immediata sospensione della patente nautica sino a tre mesi, un periodo che può essere aumentato sino ad un anno in caso di gravi colpe». Quando questi drammi accadono, si calca molto sull'importanza della prevenzione. Quale dev'essere il comportamento del buon diportista? «Lungo tutta la costa italiana ci sono le zone riservate alla balneazione, segnalate da boette arancioni, che si estendono dalla battigia per 200-300 metri: sono vietate alle barche, salvo quelle a remi, o natanti come il pedalò» dice Aliperta. «All'esterno di queste boette, per ima distanza di mille metri dalla costa - continua l'ufficiale - bisogna navigare comunque con prudenza e attenzione. E' buona norma predisporre una | persona a prua, che faccia da vedetta, per avvistare bagnanti e subacquei, dai quali l'imbarcazione deve tenersi ad una distanza di 100 metri. Bisogna, inoltre, ridurre la velocità, nel rispetto della direttiva ministeriale che raccomanda massimo 10 nodi (quasi 30 chilometri l'ora, ndr.), ed evitare manovre azzardate». Ma il rispetto delle regole deve essere garantito non soltanto a bordo. Il subacqueo che va in apnea, ad esempio, deve avere un galleggiante dotato di bandiera rossa con una striscia diagonale bianca, che sia visibile a 300 metri e dal quale non deve allontanarsi per più di 50 metri. Dovrebbe inoltre immergersi con almeno un altro sub, che resti in superficie e controlli a vista il compagno in immersione. L'acquascooterista, invece, deve avere compiuto 18 anni e possedere la patente nautica se il motore ha una potenza superiore a 40,8 cavaUi; indossare sempre la muta galleggiante o la cintura di salvataggio; usare gli appositi corridoi di lancio per la partenza ed il rientro, procedendo piano (non oltre 3 nodi) e tenendo il tubo di scarico sotto il pelo dell'acqua.

Persone citate: Aliperta, Cristiano Aliperta, Fabio Pozzo

Luoghi citati: Santa Marinella