Depeche Mode, «prezioso» flirt con il lato oscuro dell esistenza
Depeche Mode, «prezioso» flirt con il lato oscuro dell esistenza Depeche Mode, «prezioso» flirt con il lato oscuro dell esistenza «Playing The Angel» uscirà ad ottobre, ma sul web già circola il singolo «Precious» ^ A febbraio 2006 l'umca data italiana. Gahan: «E un miracolo essere ancora vivi» Bruno Ruffìlli LONDRA «Playing the Angel», l'undicesimo album dei Depeche Mode, uscirà il 12 ottobre, anticipato dal singolo «Precious». Su internet il brano circola già, in ben sei differenti versioni, e a ben cercare si trova addirittura il video: una novità nel campo delle anticipazioni che ormai da tempo arrivano dai bassifondi del web. Ci sono passati tutti i più grandi, dai Radiohead a Madonna, da Eminem ai Coldplay, ma anche tante band di nicchia, come Sigur Ros e Xiu Xiu: blindatissimi e superprotetti, tutti i loro album erano on line settimane, se non mesi, prima dell'uscita ufficiale. Che sia una nuova strategia promozionale oppure opera di hacker musicofili non è dato sapere, certo è che «Precious» è un brano degno dei migliori Depeche Mode: base elettronica, chitarre e sintetizzatore, con la voce di Gahan che canta la triste fine di un amore. Atmosfere dark, come si conviene a una band che ha sempre flirtato col lato buio dell'esistenza, ma il comunicato stampa .parla di un album «più veloce dei due precedenti», in cui si coglie «un senso di ottimismo, di rinnovato vigore, di soddisfazione per le mete finora raggiunte». Per dime alcune: oltre cinquanta milioni di dischi venduti in tutto il mondo, trentotto singoli in classifica solo nel Regno unito, tre tour mondiali seguiti da centinaia di migliaia di spettatori. Ma soprattutto, come sottolinea Gahan, il miracolo di essere ancora vivi: «Di tutte le band nate insieme a noi, i Depeche erano gli unici sulla cui sopravvivenza non avrei scommesso». Quando il loro primo brano, «Photographic», fu pubblicato in una compilation, erano una delle tante band new romantic, tutto look e spray per capelli. Dal 1980 ad oggi, i ragazzi di Basildon, Inghilterra, sono diventati gli eredi legittimi dei Kraftwerk, declinando l'elettronica nei tempi e nei modi del rock. Hanno fatto a meno prima di Vince Clarice (che ha fondato Yazoo ed Erasure) e poi di Alan Wilder (ora mente dei Recoil), rimanendo in tre. Senza mai perdere un certo fascino oscuro, una vena malinconica nei testi e quelle pose da star fatte apposta per alimentare le leggende: così oggi sono la più famosa cult band del pianeta, con schiere di fans fedelissimi e ammiratori entusiasti anche tra i musicisti. Su tutti, Marilyn Manson (che ha inciso una cover di «Personal Jesus») e Nine Inch Nails, mentre in Italia sono da ricordare almeno Bluvertigo ed Eiffel 65. Anche Tori Amos ha inciso una versione di «Enjoy The Silence», una delle loro canzoni più belle e più giustamente famose, pubblicata per la prima volta nel 1991 e già allora entrata nelle top ten in mezzo mondo. Ci è tornata lo scorso anno, grazie ad un remix di Mike Shinoda dei Linkin' Park. Sembrava destinata a chiudersi così l'avventura della band, dopo l'uscita contemporanea dei due album sohsti di Dave Gahan e di Martin Gore, e le dichiarazioni non proprio amichevoli che li avevano accompagnati. Invece «Playing The Angel», a quattro anni dal non eccelso «Exciter», dimostra che i Depeche Mode sono ancora vivi e capaci di emozionare, anche se inevitabilmente la carica innovativa di album come «Violato» o «Songs Of Faith And Devotion» è lontana. Dodici brani, prodotti da Ben Hillier (già al fianco dei Blur in «Think Tank»), dove per la prima volta accanto a quelle firmate da Martin Gore compaiono tre canzoni di Dave Gahan («I Want It Ali», «Suffer Well» and «Nothing's Impossible»), frutto della maturità come compositore raggiunta con «Paper Monsters». Per il resto, da segnalare «Macrovision», cantata da Gore, e «John The Revelator», un'altra potenziale hit. Con u disco parte anche il nuovo tour mondiale dei Depeche Mode: dopo gli Usa e buona parte dell'Europa, saranno in Italia per una sola data, il 18 Febbraio 2006, al Forum di Milano. I Depeche Mode: Martin Gore, Dave Gahan e Andy Fletcher
Luoghi citati: Europa, Inghilterra, Italia, Londra, Milano, Regno Unito, Usa
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