Roma blindata ma non per i piromani

Roma blindata ma non per i piromani IN DUE MESI BRUCIATE 76 AUTO E 104 MOTO, NESSUNO E RIUSCITO A FERMARE I RESPONSABILI Roma blindata ma non per i piromani Colpiscono quasi tutte le notti, vana la caccia con l'elicottero ROMA Il piromane al tempo del terrorismo è cattivo, mahgnetto, e pure un po' strafottente. Ma come? La capitale è pattughata allo spasimo dalle forze di polizia. Sono in allerta le telecamere, l'intelligence, gli elicotteri. Persino i vigili urbani. E poi capita che da due mesi, una notte sì e tre no, un gruppo di giovanotti dia fuoco a auto e motorini parcheggiati in strada. Finora sono state bruciate 76 auto e 104 moto, nessuno è riuscito a fermare i responsabili. Giovedì l'ultima notte di fuochi, poi per fortuna c'è stata una tregua. Intanto, per colpa dei piromani, sono centinaia gli agenti e i carabinieri che pattugliano le strade di notte. Se è un gioco, è un gioco scemo. «Abbiamo ormai capito che non è un piromane solitario ma un gruppo. Secondo le ultime descrizioni al quartiere Trieste hanno colpito in tre. Ma forse sono più gruppi e si emulano tra di loro», spiega un ufficiale dei carabinieri che ci sta perdendo il sonno. La dinamica è chiara: qualcuno passa accanto all'auto prescelta, con ima pistola ad acqua o una boccetta spruzza benzina sul cofano e verso il motore. Poi il piromane getta un fiammifero acceso e si allontana a passo veloce o sale su un motorino. Occorrono 1-2 minuti prima che il fuoco divampi. Nel frattempo la strada è tornata vuota e silenziosa. Quando la gente si accorge delle fiamme, e chiama i soccorsi, è già tardi per acchiappare il colpevole. «Come è evidente - spiegano in questura dove sono seccati di quest'estate punteggiata dai fuochi - è difficile da prendere un piromane che si può muovere in ogni strada della città e sceglie appositamente quelle più sguarnite». Inevitabilmente si finisce a parlare di terrorismo. Non è una beffa che tutto ciò accada proprio mentre Roma dovrebe essere superpresidiata? «Chiaro che va considerato il particolare momento. Vigiliamo su oltre mille obiettivi sensibili. Ma proprio questo sforzo di vigilanza, tra scorte fisse e tappe da non perdere di vista, segnala al piromane le zone dove non colpire e quelle dove è più facile mimetizzarsi». La speranza di polizia e carabinieri è di beccare i piromani con l'aiuto della tecnologia. Se non con le telecamere, che finora hanno fatto cilecca (e gli incendiari hanno avuto l'accortezza di tenersi a distanza da qualsiasi video), almeno con l'occhio invisibile di un elicottero. Da qualche giorno i carabinieri hanno messo in campo un velivolo equipaggiato con un apparecchio a raggi infrarossi, una specie di radar in grado di cogliere la variazioni di calore. L'elicottero da un paio di notti sorvola i quartieri più a rischio. Sotto un gran numero di pattuglie pronte a chiudere le vie di accesso. La trappola ha funzionato qualche giorno fa, il primo piromane è stato bloccato. Ma ora gli incendiari sono tornati in azione. Impressionante il resoconto di quella notte: «Erano le due - racconta la signora Anna che abita in via Ajaccio, strada presa di mira - e si sono sentite delle esplosioni. Abbiamo pensato al terrorismo. Siamo scesi in strada. La scena era impressionante. Il portone e il citofono anneriti, quattro auto in fiamme». L'incredibile è che quella notte, al quartiere Trieste, mentre le pattuglie correvano dietro a un incendio, i piromani colpivano di nuovo e poco distante. E via di nuovo tutti a correre. «Ho provato una rabbia che non so descrivere», si sfoga una giovane signora che abita anche lei in via Ajaccio. I piromani hanno mandato in fumo la sua 600 nuova, «e non avevo nemmeno finito di pagare le rate». La gang sembra divertirsi a sfidare le forze di polizia. «Non c'è mai stata alcuna rivendicazione - precisa l'ufficiale dei carabinieri - quindi non dovrebbero avere motivazioni politiche. Ma è escluso che sia il solito squilibrato. E poi, il 2 agosto, quando hanno colpito tra via Nemorense e via Panaro (dove un palazzo è rimasto annerito fino al terzo piano) l'ultima bravata è avvenuta a poca distanza dall'abitazione del presidente Ciampi: non c'era perché è in vacanza in Sardegna ma c'erano i carabinieri di guardia». «Speriamo - dicono in questura - nella collaborazione dei cittadini, sappiamo che i romani sono infuriati. Fioccano le descrizioni anche se purtroppo sono spesso generiche e qualche volta pure contraddittorie. Ma va bene così. A forza di abbozzare identikit, arriveremo a quello buono», [fra. gri. ] SOM i :*ft ^ Una parte dei motorini bruciati dai piromani a Roma, nei giorni scorsi

Persone citate: Ciampi

Luoghi citati: Roma, Sardegna