Bertinotti propone un patto di non aggressione a sinistra

Bertinotti propone un patto di non aggressione a sinistra APPELLO DEL LEADER Dl RIFONDAZIONE ALL'ANNUNCIATA LISTA ARCOBALENO (VERDI-PDG-MOVIMENTI) Bertinotti propone un patto di non aggressione a sinistra «Non dobbiamo più farci concorrenza fra noi, pensiamo a un progetto da realizzare insieme» ROMA E' il 2 luglio e al centro congressi di via Frentani, sede storica del comunismo romano, sono riuniti capi, vicecapi e intellettuali organici dei partiti della sinistra radicale e davanti a questa platea il verde Alfonso Pecoraro Scanio scandisce una frase roboante: «Io penso che una lista che riunisca tutte le forze pacifiste, ecologiste e radicali possa puntare a diventare la seconda forza dell'Unione, raggiungere il 200Zo e superare la Margherita!». Pecoraro sta vagheggiando quella lista unica dell'Estrema (Rifondazione-PdciVerdi) che Fausto Bertinotti ha tante volte rifiutato, tanto è vero che qualche minuto più tardi, a microfoni spenti, il segretario del Pdci Oliviero Diliberto lascerà cadere una battuta più realistica: «A me basterebbe che una lista Arcobaleno tra noi, i Verdi e i movimenti prendesse un voto in più di Rifondazione comunista...». Una battuta tra compagni, ma che fa capire uno stato d animo: nell'area della sinistra radicale si sta preparando una competizione che alla lunga potrebbe risultare persino più aspra di quella che divide Ds e Margherita. Certo, la pohtica itahana è chiacchierona e dunque non è detto che l'annunciata nascita di una lista Arcobaleno (Verdi-Pdd-movimenti) si concretiz¬ zi, ma la semplice eventualità di una più solida concorrenza a sinistra non ha messo del migliore umore il leader di Rifondalzione Fausto Bertinotti. Che ieri, 24 ore dopo l'originale documento siglato con Clemente Mastella, se ne è uscito con una nuova proposta: (A sinistra non dobbiamo farci concorrenza, dovremmo determinare una condizione di non belligeranza nella sinistra radicale perché sono tante le cose da fare assieme». Dopo aver rifiutato di fare la lista con Pdci e Verdi perché proprio ora Bertinotti propone impatto di amicizia? Da concretizzarsi in quale occasione? Nei 38 giorni delle Primarie {8 settembre-16 ottobre)? Nei mesi successivi? Candidandosi tempestivamente - e per primo - alle Primarie volute da Prodi, per alcuni mesi il segretario di Rifondazione aveva immaginato, in assenza di altri candidati, di lanciare una sorta di "opa" sull'elettorato di sinistra radicale, quello che oscilla tra Rifondazione e sinistra Ds. Le prime, approssimative rilevazioni - sondaggi telefonici e via Internet - quotavano il segretario comunista tra il 15 e il 20^0, ma la controffensiva Ds (forte investimento finanziario e organizzativo nella campagna per le Primarie a favore di Prodi), la vagheggiata lista Arcobaleno (che potrebbe ospitare anche alcuni Disubbedienti) sembrano aver ridimensionato le aspet¬ tative di Bertinotti, che ora dice: ((Dentro l'Unione il 607o di Rifondazione vale il 120Zo. Se alle Primarie resto sotto il 12 sono sconfitto, se mi attesto al 12 tengo i miei, se lo supero, è andata bene». E ora propone un patto di non belligeranza a due partiti ai quali il segretario comunista ha negato la lista comune: i Verdi, che alle Primarie sono per Pecoraro e dunque «contro» Bertinotti; il Pdci che invece sostiene Prodi. Due partiti che, dopo le Primarie, dovrebbero unirsi nella Lista Arcobaleno che avrà un obiettivo primario: rubare voti al partito di Bertinotti. 0, per dirla con Diliberto, prenderne «uno in più di Rifondazione». [f. mar.] Fausto Bertinotti

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