Tra storie di fatica rivive l'epopea degli spazzacamini

Tra storie di fatica rivive l'epopea degli spazzacamini NOASCA. OGGI E DOMANI ARRIVERANNO DALL'ITALIA E DALL'EUROPA Tra storie di fatica rivive l'epopea degli spazzacamini Alessandro Bailesio — — «Altro che favole, altro che storie da Mary Poppins. Noi quando avevamo sei anni salivamo su per i cammi con la sola forza dei gomiti e delle ginocchia, a respira- ra caligine tutti i santi giorni», Giacomo Ferrando, classe 1927, era un «gogn», un bimbo spazza- camino. Quelli come lui veniva- no arruolati perché, così piccoli. riuscivano ad arrampicarsi e pulì- re con più facilità le canne fuma- rie. QueUi come lui e come i suoi sei fratelli: un'intera famigba di Noasca girava in lungo e in lai^go per tutta la Regione a guadagnar- si da vivere così. I ragazzi lo avevano imparato da papà Gio- vanni, lui a sua volta aveva ricevuto il testimone da nonno Giacomo. C'è un'ottava sorella, Rosina: guarda caso sposò prò- prio uno spazzacamino. La storia dei Ferrando è una specie di emblema, in valle Orco, di questo mestiere che non è scomparso, ma ha cambiato radicalmente pelle. La racconteranno, assieme a tante altre, oggi e domani nella seconda festa intemazionale del- lo spazzacamino e dei «magnin»: Noasca per un fine settimana si trasfonnerà nella capitale di que- sto antico e faticoso lavoro, con ospiti attesi da o^ni parte dltaha e d'Europa, musica e gastrono- mia (questa sera), mercatini e sfilate m costume (domani). E'qui, nelle montagne dell'ai- to Canavese, che intomo alla metà dell'Ottocento nacque e si sviluppò imo dei nuclei plufamo- si e ricercati di «fumisti» : gente che spinta dalla fame iniziò a girare il mondo, affinando quel la che da lì a poco diventò una professione tanto curiosa da ispi rare libri e pellicole dnematogra fiche. «Quelli della valle Orco li conoscevano ovunque, pervia della loro parlata patois», spiega Giuseppe Binel, il presidente dell'associazione nata a Noasca per promuovere la tradizione deg^ spazzacamini e il progetto ài un vero e proprio museo. Giacomo Ferrando lavora anco ra con il fratello Pasquale, 67 amu, e anche Pietro, settantaset terme, non si è arreso. Paolo, 69 anni, continua la tradizione di famiglia a La Spezia. «Eravamo in tanti, qui, fino agli anni Gin quanta. Poi gli spazzacamini ini ziarono a scegliere un'altra stra da, meno liscniosa : erano i tem pi deUa grande industria, della Fiat - racconta Giacomo -. Chi è rimasto ha dovuto fare i conti con il progresso». I tradizionalisti, come gh stessi Ferrando, ancora insistono con i pantaloni di fustagno (rigorosamente rattoppati), le raspe, le spazzole, «e ci vedono arrivare a piedi o in bicicletta, proprio come ima volta». I «nuovi» si affidano alla tecnologia: telecamere per «studiare» i camini, aspirapolvere e siti Internet per tutti i consigli utili. Ma anche questo serve per non perdere la memoria. j ^ aj+amo./irpnHp L-c oìici i ic vu-ci iuc Hai fra+pji; CorranHo UCI M a tem i ci i ai iuvj pmhjpma^ Cl !IUICI i la ui ui i 11 icauci e Xp ^i A p^j, *« v-1 lc ■>, c cvuiuiu ronnanHn i in'pnnra r^-?L ?L ^..r. ..!...^r.™? Giacomo Ferrando

Persone citate: Alessandro Bailesio, Giacomo Ferrando, Giuseppe Binel, Mary Poppins

Luoghi citati: Europa, La Spezia, Noasca