Parmalat chiede 4 miliardi a Unicredìt di Marco Sodano

Parmalat chiede 4 miliardi a Unicredìt IL COMMISSARIO BONDI VUOLE DA PROFUMO UN RISARCIMENTO PER IL COLLOCAMENTO DEI BONO SPAZZATURA Parmalat chiede 4 miliardi a Unicredìt Piazza Cordusio: «Mossa temeraria, pronti a querelare» Marco Sodano Parmalat contro Unicredit, Enrico Sondi contro Alessandro Profumo. Il commissario straordinario che gestisce il risanamento del gruppo di Collecchio dopo il crack Tanzi ha dichiarato una vera e propria guerra legale all'istituto dì credito milanese. Inviando in questi giorni una richiesta di risarcimento da 4 miliardi e 400 mihoni di euro per l'emissione dei bond Parmalat nelle quah la banca di piazza Cordusio ha operato in qualità di lead e co-lead manager, organizzando cioè emissione e collocamento. Di titoh che la storia giudiziaria del crack di Collecchio ha poi rivelato essere al centro di ima gigantesca truffa. E Unicredit preannuncia che è pronta a tutelarsi, oltre che dalla richiesta di risarcimento, anche da eventuali danni di immagine. C'è qualcosa di più di una semphce operazione legale, o almeno così vedono la faccenda a piazza Cordusio. Gh uomini di Alessandro Profumo notano la coincidenza della richiesta con l'operazione Hvb, la fusione con il colosso tedesco che in questi giorni sta impegnando tutte le risorse di Unicredit. E si dicono stupiti dall'ammontare della cifra. Tanto che la prima contromossa della banca è stata chiarire che non sono in programma accantonamenti di risorse finanziarie dell'istituto per far fronte alla richiesta di Enrico Sondi. Come dire: le nostre forze restano tutte impegnate sul fronte tedesco, siamo sicuri che l'azione non porterà a nuUa. La richiesta che «alcune società del gruppo Parmalat in amministrazione straordinaria hanno notificato alla capogruppo - seri- ve piazza Cordusio - a Unicredit banca d'impresa, a Uhm e ad altri due intermediari è una citazione per il pagamento in solido di circa 4,4 miliardi», denaro che dovrebbe risarcire l'azienda di Parma per i darmi causati «dalla partecipazione, insieme con altri intermediari, ad emissioni di bond tra il 1997 e il 2001 e dall'aver intrattenuto «una fitta rete di rapporti bancari in conto corrente con le società del gruppo insolvente». La prima udienza è prevista per il 22 maggio 2006. La risposta degh uomini di Profumo non è giocata sulle sfumature, ma va dritta al sodo. Si legge oltre nella nota: «Il gruppo Unicredit ritiene la richiesta infondata al punto da ipotizzarne il carattere temerario, circostanza che lo costringerà ad agire in tutte le sedi anche a difesa della propria immagine e per ottenere il risarcimento degh eventuah danni, ed evidenziare che l'importo richiesto è perfino superiore all'ammontare del valore nominale delle obbligazioni alla cui emissione il gruppo ha partecipato». I dettagli: per le emissioni obbligazionarie assistite da offering circular Parmalat chiede il pagamento in solido con altro intermediario (estemo al gruppo Unicredit), di 2 miliardi e 636 mihoni organizzati congiuntamente da tutte le società citate, 128 milioni sui quah ha invece lavorato solo Unicredit, e 1 miliardo e 521 mihoni dei quah dovrebbero rispondere altre società di intermediazione che non appartengono al gruppo Unicredit. Poiché le emissioni organizzate in modo congiunto peserebbero per il 5096 sul totale della richiesta di risarcimento, la ripartizione in capo a Unicredit della cifra richiesta dal gruppo Parmalat sarebbe pari a circa 1,446 miliardi. D'altro canto, la banca di piazza Cordusio tiene a precisare che «il gruppo ritiene che tale iniziativa non avrà alcun impatto economico-patrimoniale». Giusto ieri, nella partita Hvb, Unicredit ha presentato alla commissione austrìaca per le Offerte pubbliche di acquisto l'offerta sulla totalità delle azioni di Bank Austria Creditanstalt Ag, operazione prevista nell'accordo raggiunto con Hvb. La proposta di scambio è di 19,92 azioni ordinarie Unicredit di nuova emissione per ogni azione Sank Austria, l'offerta in contanti vale 79,60 euro ad azione, contro i 70,04 annunciati il 12 giugno. Non è il momento di vedere il proprio nome accostato ai bond di CoUecchio, una storia di carta straccia. Enrico Bendi

Persone citate: Alessandro Profumo, Enrico Sondi, Profumo, Tanzi

Luoghi citati: Austria, Collecchio, Parma