Canale di Sicilia, scompare nave con 130 persone di Lirio Abbate

Canale di Sicilia, scompare nave con 130 persone NEL MARE IN TEMPESTA HANNO CHIAMATO LA CAPITANERIA E I PARENTI IN ITALIA Canale di Sicilia, scompare nave con 130 persone Dai clandestini un Sos al cellulare: aiutateci Lirio Abbate Corrispondente da PALERMO Una nuova tragedia collegata all'immigrazione clandestina potrebbe essersi consumata nel Canale di Sicilia. Una imbarcazione con 130 persone a bordo è scomparsa. La telefonata di richiesta di soccorso da parte degli immigrati è arrivata mercoledì sera, grazie a un telefono satellitare, alla Capitaneria di porto e alle abitazioni di alcuni loro familiari residenti in Italia. Erano su un barcone nel Canale di Sicilia e chiedevano aiuto perché il mare era in burrasca. I soccorsi sono partiti in fretta, ma da allora nessuno è riuscito ad individuare l'imbarcazione, che era diretta verso le coste di Lampedusa. La segnalazione era stata fatta da alcuni dei passeggeri, che avevano telefonato con un cellulare anche a loro familiari residenti a Cuneo e a Foggia, per sollecitare i soccorsi. Il mare fino alla tarda serata di ieri nella zona era di forza 4-5 con vento da nord-ovest forza sette: condizioni meteo che rendono ancora più difficili le ricerche. C'è dunque un barcone carico di un centinaio di persone di cui non si ha più traccia nel Canale di Sicilia. Si pensa già al peggio, ad una nuova tragedia collegata all'immigrazione clandestina. Il numero telefonico fornito alle forze dell'ordine, dal quale è partita la richiesta di soccorso, e che avrebbe consentito di mettersi in contatto con il barcone e di localizzarlo con esattezza attraverso la posizione dell'apparecchio satellitare, è però risultato per tutto il giorno irraggiungibile. Nelle operazioni sono impegnati una motovedetta della Guardia Costiera, un aereo Atlantic, un elicottero e la nave «Foscari» della Marina Militare. A tarda sera le ricerche sono state sospese e riprenderranno stamani in un raggio di azione diverse miglia. I militari ipotizzano che l'imbarcazione, per via delle correnti, possa essere stata nuovamente sospinta verso la Libia, da dove si ritiene sia partita. Alcuni dei 168 extracomunitari approdati nella tarda serata di mercoledì a Linosa, infatti, hanno raccon¬ tato di essere salpati dalle coste libiche sei giorni fa assieme a un'altra barca con la quale poi si era perso il contatto durante la navigazione. Gli immigrati hanno sostenuto anche di aver visto almeno sei persone cadere in mare da quell'imbarcazione. Si tratta di testimonianze, ovviamente non riscontrabili, al vaglio dei carabinieri. L'ipotesi è quella che la barca che ha lanciato l'SOS possa essere la stessa che ha iniziato l'avventura dalla Libia e che adesso risulta dispersa. Gli immigrati arrivati a Linosa sono in gran parte eritrei e fino a ieri sera non erano stati ancora trasferiti dall'isola a causa del maltempo, che ha impedito all'aliscafo e al traghetto di linea di partire da Porto Empedocle. Le forze dell'ordine li hanno sistemati, per il momento, nella palestra della scuola, in attesa che vengano dirottati verso il Centro di accoglienza di Lampedusa. Nella struttura si trovano in questo mo¬ mento 223 extracomunitari, dopo che un centinaio sono stati imbarcati ieri pomeriggio su un aereo diretto in Puglia. Nelle operazioni di ricerca e soccorso, ostacolate dal mare Forza 4 e dal vento di maestrale Forza 5, si sono affiancate ieri anche le motovedette della Marina Maltese, dopo la segnalazione inviata dal nostro Paese, oltre che alle autorità de La Valletta, anche a quelle tunisine e libiche. L'arrivo di una barca di clandestini sulle coste della Sicilia, scortata dalla Guardia costiera

Persone citate: Foscari, Italia Canale