I pm indagano anche sulle scalate di Rcs e Bnl di Paolo Colonnello

I pm indagano anche sulle scalate di Rcs e Bnl NON E' STATO ANCORA APERTO UN FASCICOLO MA LE DUE OPERAZIONI SONO «AL VAGLIO DEGLI INQUIRENTI» I pm indagano anche sulle scalate di Rcs e Bnl Gnutti, Fiorani e Ricucci non vanno dal gip. Ci sono «altre persone coinvolte» Paolo Colonnello MILANO «Emergeva inoltre dalle indagini in corso che in tutte le principali operazioni finanziarie facenti capo al Ricucci e in particolare alla Garlsson Real Estate sa, chi materialmente operava era il citato Fransoni Guglielmo, nonché la circostanza che alla menzionata Garlsson Real estate sa facevano capo 8.8876.260 azioni Rcs...». In procura è un coro di smentile: «Nessuna inchiesta su Rcs». Ma basta scorrere con attenzione il provvedimento del gip Forleo per scoprire, in particolare nelle postille a pie di pagina, che un'indagine esiste eccome, ed è già molto avanti. I prodromi dell'inchiesta "che non c'è", sono contenuti nelle relazioni della Guardia di Finanza, del 22 e del 24 giugno scorso, che fanno parte dei 14 faldoni allegati all'inchiesta ritirati ieri dai difensori di Fiorani, Boni, Ricucci e Gnutti, i quali per altro hanno deciso ieri e oggi di non presentarsi all'interrogatorio davanti al gip, proprio per avere il tempo di studiare le carte. Ma è un fatto che, come scrive lo stesso giudice, le attenzioni dei magistrati sono adesso puntate sulle altre due clamoro¬ se scalate degli ultimi mesi: Bnl e Rcs. «Già dal tenore delle prime conversazioni emergeva chiaro - scrive il gip - che sia nelle operazioni finanziarie concernenti Antonveneta, sia queUe concernenti la Bnl e Rcs (all'evidenza gestite anche queste ultime da taluni membri del sodalizio in questione) venivano concertate ed occultate ulteriori iniziative di "rastrellamento" di dette società». Laddove Stefano Ricucci, lo "scalatore" del Corriere della Sera, viene descritto come un personaggio chiave, «impegnato non solo ad occultare il suo coinvolgimento in An¬ tonveneta ma anche ad occultare la partecipazione di terzi nel rastrellamento in corso di azioni Rcs». Dunque stessi protagonisti, stesso metodo. Ouale? Quello descritto dall'ex vicedirettore generale di Bpl Suisse, Egidio Menclossi, che presentatosi spontaneamente ai pm, descrive la sua ex banca a Lugano come un centro di "appoggio" per le operazioni riservate «esterovestite» di Fiorani, «allo scopo di effettuare scalate o favorire comunque interessi riconducibili a soggetti "utili" alle strategie di Fiorani». Aggiunge il Menclossi, a proposi- to della scalata Antonveneta, di aver saputo del coinvolgimento nell'operazione anche di altre due Popolari: quella di Crema e quella di Cremona. «La prima per altro avrebbe effettuato un affidamento a favore di uno dei fratelli Lonati per l'acquisto di azioni Bnl». Ma se per Bnl esiste ufficialmente un'inchiesta alla procura di Roma e un fascicolo, per ora contro ignoti, aperto presso quella di Milano, su Rcs si lavora sottotraccia. Eppure, ad esémpio, c'è questo particolare che emerge a pagina 22 del provvedimento di Forleo: quel numero, 8 milioni e 876 mila di azioni Rcs depositate presso la Garlsson di Ricucci, che suona subito strano. Ora, bisogna fare un piccolo salto indietro per sapere che fino a quando, il mese scorso, i finanzieri non hanno fermato alla frontiera di Brogeda una Mercedes con a bordo carte e alcuni collaboratori di Ricucci, la Garlsson, costituita il 20 dicembre scorso, sede alle Isole Vergini Britanniche, era indicata ufficialmente come una società immobiliare voluta da soci ticinesi e facenti capo a un imprenditore comasco, intenzionata a fare alcuni investimenti in una zona vicino a Caorle. Inutile dire che in realtà l'unica operazione nota condotta dalla Garlsson, posseduta interamente da Ricucci, è stata finora per la scalata Antonveneta, grazie ai finanziamenti ricevuti da Bpl. E, visto il deposito di azioni detenuto, per quella di Rcs. Dunque, prima anomaha, una buona parte di azioni del Corriere della Sera è stata detenuta da ima società con sede in un paradiso fiscale e fortemente sospettata di operazioni illegali. Si parla al passato perchè lo stesso Ricucci afferma che la Garlsson «l'ho chiusa il 19 maggio scorso» ed è confluita nella Magiste, la casa madre. Ma chi sono «i terzi» che Ricucci è impegnato ad occultare nella sua scalata su Rcs? Il gip Forleo non lo scrive chiaramente ma indica, tra i tanti personaggi che compaiono nell inchiesta Antoneventa, una triangolazione alquanto interessante formata dall'onnipresente Fiorani, il solito Ricucci e il costruttore romano Domenico Bonifaci, attuale editore de II Tempo, già inquisito per la famosa «madre di tutte le tangenti» Enimont: fu lui infatti a fornire il contante («50 miliardi, mica bruscolini!») che servì a Cusani per pagare il tangentone ai partiti della prima Repubblica. I magistrati sono partiti dalle confessioni dell'ex vicedirettore generale di Bpl Suisse sulle operazioni «esterovestite» utili alle strategie del banchiere di Lodi

Luoghi citati: Caorle, Crema, Cremona, Isole Vergini, Lodi, Milano, Roma