Matilda, dall'autopsia una nuova verità

Matilda, dall'autopsia una nuova verità «L'ECCHIMOSI INCOMPATIBILE CON LA SCARPA CHE LA MADRE CALZAVA QUANDO AVREBBE SFERRATO IL CALCIO» Matilda, dall'autopsia una nuova verità Vercelli, nel diario di Elena Romani i due anni dedicati alla figlia Franco Cottini VERCELLI Dopo la seconda autopsia, oggi vertice a Milano tra i periti: faranno il punto sugli esami eseguiti sul corpo di Matilda Borin, la bimba di 22 mesi morta il 2 luglio a Roasio (Vercelli) per un calcio alla schiena che, secondo le accuse, sarebbe stato sferrato dalla madre, Elena Romani. L'ulteriore esame necroscopico confermerebbe che la morte di Matilda sarebbe dovuta a un forte trauma alla regione lombare, che ha portato alla rottura del fegato e di un rene. Secondo il consulente della difesa, Lorenzo Varetto, non esisterebbe però compatibilità tra l'ecchimosi, grande quanto il palmo della mano, e la scarpa (un modello estivo, quindi troppo leggero) che secondo l'accusa Elena Romani calzava quando ha sferrato il calcio mortale alla sua bambina. Né la presenza di tracce di Dna di Matilda sul décolleté rosa avallerebbe la tesi d'accusa: la semphce convivenza di Matilda e della mamma sarebbe più che sufficiente a spiegarne la presenza. Tesi che verranno messe a confronto con quelle elaborate dagli altri periti, Mirella Gherardi (nominata dal gip) e Roberto Testi (per la procura). Oggi Elena Romani riceverà in carcere la visita delle amiche più strette che da quel tragico 2 luglio si sono schierate, senza eccezioni e con decisione, a favore dell'ex hostess di Legnano. Compatte, ritengono impossibile che Elena sia arrivata a uccidere la figlia che adorava, come emerge dai loro racconti unanimi e dal diario che la donna aveva iniziato a scrivere al momento della nascita di Matilda. «E' in cella ormai da quasi tre settimane - dice uno dei suoi avvocati, il vercellese Roberto Scheda - sta vivendo un'esperienza drammatica eppure l'abbiamo sempre trovata riflessiva, serena, decisa a combattere con noi la battaglia per dimostrare la sua innocenza». Un primo appuntamento giudiziario è previsto per domani a mezzogiorno al Tribunale del riesame di Torino: si discuterà l'istanza della difesa per ottenere il ritorno in libertà della Romani o quanto meno gli arresti domiciliari in casa della madre, a Senago (Milano). La donna ha chiesto di poter presenziare all'udienza, così come ha chiesto il permesso di partecipare al funerale della figlia. In accordo con l'ex marito Simone Borin, padre di Matilda, la cerimonia si terrà a Busto Arsizio e la data verrà decisa insieme. Nonostante ci sia già il nulla osta della procura non è ancora stato deciso quando si svolgerà il rito, e ciò dipende dal fatto che si sta cercando di dare a Elena Romani la possibilità di essere presente all'udienza torinese ed eventualmente alle esecfuie, nel caso in cui le sue richieste fossero accolte entrambe. Elena Romani insieme con la figlia Matilda

Luoghi citati: Busto Arsizio, Legnano, Milano, Roasio, Senago, Torino, Vercelli