Gli 007: In Italia cresce l'integralismo islamico

Gli 007: In Italia cresce l'integralismo islamico LA RELAZIONE SEMESTRALE AL PARLAMENTO DEI SERVIZI SEGRETI CONFERMA ! TIMORI NATI DOPO GLI ATTENTATI DI LONDRA E SHARM Gli 007: In Italia cresce l'integralismo islamico Più moschee e fondi per la «jihad». E rimane il rischio terrorismo interno ROMA Militanti jihadisti in arrivo. Soldi per terroristi in uscita dall'Italia. E cresce vertiginosamente il numero delle moschee: se ne contano 370 al nord, 96 al centro e 145 al sud e nelle isole (cinque anni fa erano 400 in tutto). Aumentano anche le scuole coraniche «destinate ad un uditorio costituito prevalentemente da musulmani nati o cresciuti in Italia: alcune di esse sono emerse per l'impostazione integralista degli insegnamenti». Attenzione anche alle tecniche di trasferimento di fondi quali i sistemi «hawala», oppure il «money transfer» e ì «cash courier»: i servizi di informazione hanno notizia di «raccolta e trasferimento all'estero di somme di denaro destinate a organizzazioni di copertura di formazioni estremiste medio-orientali e ad una rete, situata in paesi arabi, sospettata di finanziare il terrorismo islamista». Sisde e Sismi controllano poi le associazioni filantropiche musulmane «talvolta strumento, anche inconsapevole, di finanziamento delle cellule del terrorismo di matrice confessionale». L'islamismo monopolizza l'ultima Relazione semestrale del governo al Parlamento sull'attività dei servizi segreti. Gli analisti dell'intelligence segnalano, come è ovvio, che il terrorismo interno non è morto. Si dà la caspia agli ultimi brigatisti. Non si perdono di vista gli irriducibili dentro e fuori dal carcere. Particolarmente attivi e pericolosi sono i gruppi anarco-insurrezìonalisti. E c'è la tradi- zinnale intelligence economica «in direzione - scrive il prefetto Emilio del Mese, segretario generale del Cesis delle attività potenzialmente lesive degli interessi nazionali, anche con riguardo alle opportunità di inserimento di operatori itahani nei mercati esteri». Il Sismi sì è occupato persino di una banca nata a Palermo «verosimilmente in¬ teressata anche alla gestione di disponibilità mafiose». Il vero incubo, però, sono gli islamici. L'intero sistema di intelligence è teso a monitorar^ l'Islam itaKano. Un pericolo incombente sono i militanti jihadisti di rientro dall'Iraq «reduci di un conflitto di cui sarebbero in grado di esportare il fanatismo e le tattiche. Sì tratta di un'even- tualità di cui si colgono i primi segnali nei Paesi limìtrofi, specie in Arabia Saudita». Preoccupa il crescere di un Islam «duro e puro» in casa nostra. «Soggetti e circoli radicali tentano di assumere la guida di alcuni centri di aggregazione al fine di farne virare gh indirizzi in senso integralista». Gli attentati di Londra, se possibile, hanno fatto alzare ancor di più le antenne. «Costituiscono un'ulteriore riprova dell'esistenza dì progetti intesi a colpire il "nemico europeo" nel suo territorio e nei suoi segmenti sociah ed economici più vulnerabili. Tali attentati, di conseguenza, attestano un significativo livello dì allarme anche per il nostro Paese». Non è sfuggito tutto il minaccioso fiorire dì ultimatum, invettive, scritti contro l'Italia che affollano ì siti Internet. «Sì tratta di un disegno dì lungo periodo. Un disegno che mostra una peculiare attenzione alle dinamiche inteme dei Paesi-target». E' la strategia di Bin Laden: colpire i popoli dell'Occidente per la loro «corresponsabUità» nelle scelte di politica estera dei propri governi. «Più in generale, gli attacchi di Londra appaiono funzionali al rilancio di un precìso percorso strategico, secondo il quale la lotta al "nemico lontano" costituisce un passaggio irrinunciabile nella lotta al "nemico vicino" rappresentato dai governi islamici "apostati" di cui ci sì prefigge la conquista all'islam radicale». Dì qui l'allarme dei servìzi segreti per i soldati itahani a Nassiriya, ma anche per il personale diplomatico a Baghdad, e per l'Italia stessa. Altro fronte aperto, l'Afghanistan. Le elezioni parlamentari del 18 settembjre sono un appuntamento cruciale. «I talebani si stanno riorganizzando», conferma il generale Giuseppe Santangelo, coordinatore per l'Alleanza della regione ovest. [fra. gri.] Un rastrellamento dell'esercito Usa in Iraq: si teme l'arrivo di «reduci» in Italia

Persone citate: Bin Laden, Emilio Del Mese, Giuseppe Santangelo