L'Iran sfida l'Europa Riapre l'impianto per l'uranio arricchito

L'Iran sfida l'Europa Riapre l'impianto per l'uranio arricchito ALLAVIGILIA DELL'INSEDIAMENTO DI AHMADINEJAD L'Iran sfida l'Europa Riapre l'impianto per l'uranio arricchito L'annuncio a Teheran, ma l'Aiea: «Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione». Per fermare gli ayatollah, Parigi, Londra e Berlino pronte a offrire garanzie contro il rischio di «invasioni straniere» Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Alta tensione fra Iran ed Unione Europea. Teheran ha informato Londra, Berlino e Parigi della volontà di riawiare nella città di Isfahan l'impianto per la conversione del minerale di uranio in gas - ovvero l'ultimo passo prima dell'arricchimento dell' uranio da cui si ottiene materiale fissile - e le tre capitali dell'Ue hanno risposto con un monito ad evitare «atti unilaterali» destinati a pregiudicare il negoziato in corso da oltre due anni. Ad annunciare il passo di Teheran è stato Hassan Rohani, capo negoziatore iraniano sul tema del nucleare, preannunciando l'invio di una lettera formale all'Agenzia intemazionale per l'energia atomica dell'Orni (Alea) per notificare la riattivazione dell'impianto di Isfahan e chiedere agli ispettori di presenziale al momento in cui verranno tolti i sigilli. Sebbene l'Aiea da Vienna abbia fatto sapere di non aver ricevuto finora alcuna comunicazione formale, le parole di Rohani celano l'intenzione della Repubblica islamica di attestare il diritto all'arricchimento dell'uranio - ovvero a produrre il materiale che serve per realizzare bombe atomiche - in coincidenza con l'insediamento alla presidenza, previsto per domani, del neo-eletto Mahmud Ahmadinejad da sempre sostenitore del programma nucleare, a suo avviso destinato unicamente a «scopi pacifici». Nel tentativo di evitare il collasso del negoziato i tre Paesi europei - in costante consulto diplomatico con Washington mostrano tanto la carota che il bastone. Le offerte messe sul piatto non sono mai state tanto abbondanti e non a caso sono state definite da Parigi «generose». I tre europei si sono infatti detti pronti a costruire un imprecisato numero di centrali nucleari per l'Iran, a fornire l'uranio arricchito per metterle in condizione di funzionare ed anche a sottoscrivere precise garanzie di sicurezza contro il rischio di possibili «invasioni straniere» in un prossimo futuro. E' la prima volta che un simile pacchetto viene offerto alla Repubblica Islamica ed il contenuto ripete in gran parte i dettagli delle offerte fatte proprio in questi giorni a Pechino dagb inviati americani alle controparti nordcoreane per spingere Pyongyang a liberarsi delle bombe atomiche che è riuscita a produrre evadendo i controlli dell'Alea. L'intento di Londra, Berlino e Parigi resta quello di spingere Teheran ad andare oltre la sospensione dell'arricchimento dell'uranio - concordata circa un anno fa dal precedente presidente Mohammed Khatami - e decidere il totale abbandono del processo di realizzazione di combustibile adatto a realizzare armi nucleari. Teheran si oppone, affermando che in base al Trattato contro la proliferazione nucleare da lei sottoscritto possiede il diritto ad arriccbirire l'uranio «a fini pacifici», ed inoltre Rohani ha più volte rivendicato la possibibtà teorica di avere armi nucleari in ragione del fatto che «nella regione in cui ci troviamo India, Pakistan, Russia e Israele le possiedono». Ma gli europei, al pari degli americani, diffidano di Teheran in ragione della constatazione che per venti anni ha condotto un programma nucleare clandestino ed anche del fatto che la sua dottrina strategica militare prevede nero su bianco la «distruzione dell'Entità sionista» (ovvero di Israele) e quindi fa supporre che se entrasse davvero in possesso di armi nucleari non esiterebbe molto ad usarle in maniera offensiva. Al fine di ammonire l'Iran sui rischi della ripresa dell'arricchimento dell' uranio i tre Paesi europei hanno sottolineato il rischio di un «passo unilaterale» che porterebbe «al fallimento del negoziato», aprendo così di fatto le porte al deferimento dell'Iran al Consi- glio di Sicurezza delle Nazioni Unite dove l'amministrazione Bush da tempo sostiene la necessità di votare sanzioni economiche per fermare la corsa del regime degli ayatollah alle armi nucleari. Posta di fronte alle pressioni degb europei, Teheran per il momento sembra voler andare avanti sulla propria strada: «Gb ispettori dell'Alea si recheranno ad Isfahan per essere presenti alla riattivazione dell'impianto e noi voghamo continuare le trattative con gb europei». Come dire, non rinunciamo al programma nucleare ma neanche a ciò che gb europei vogbono offrirci. I CENTRI NUCLEARI Alla periferiadella capitale J ci sono il Tehèran Research ; Reactor (TRR), il Molybdenum, f lodine and Xenon Radioisotope I Production Fadlity (MIX Fadlity) ; e i Jabr Ibn Hayan Mutópuipose | Laboratories (JHL), dove sono | V .Jmmagazzinate sostanze \ chimiche di provenienza cinese. ':, l'Iran ha ammesso di aver usato \ alcune di quelle sostanze per \ là lavorazione dell'uranio. I lASHTfiEBO Due siti molto ben sorvegliati per ricerctìe militari. Il governo i iraniano non ha i concesso aglijspetton^ di entrare; '' '"""'A AB ALI Sede della Kala Electric, che secondo l'intelligence occidentale è una sodetcf ombra. Fabbrica componenti per centrifughe nucleari ARAK. Impianto per la produzione di acqua pesante ISFAHAN Sette laboratori/impianti di ricerca, dove sarebbe stato cpstruito.fl ar* sistema di centrifugazióne: per usi civili secondo il governo iraniano,. per scopi militari secondo l'intelligence occidentale BUSHEL.. -,™—,,,.—, Sito delia prima centrale nucleare iraniana che dovrebbe entrare in funzione alla fine dell'anno impìanto:pilota per l'arricchimento dell'uranio, dove sono già stati installatid|re 100 alloggiamenti per ^ntnfuc^yfficialmente dovrebbero produrre l'urartiò arricchito destinato a!là;cerilF3le,nudeare di Busher. In l tempr'brevissimi, secondo le /informazioni dei servizi segreti i occidentali, pòfrebbe essere ricon^rertìtoa scopi militari e produrre ) l'uranio per la bomba .«■—-SAGHAND Viinìere naturali di uranio, dove pbtedèùn^strazrohe intensiva con l'ausilio di tecnici cinesi

Persone citate: Alea, Bush, Consi, Hassan Rohani, Mahmud Ahmadinejad, Maurizio Molinari, Mohammed Khatami, Rohani