L'Uzbekistan sfratta gli Usa dalla base militare di Maurizio Molinari

L'Uzbekistan sfratta gli Usa dalla base militare LA MISSIVA RECAPITATA DA UN «POSTINO» DEL MINISTERO DEGLI ESTERI ALL'AMBASCIATA AMERICANA L'Uzbekistan sfratta gli Usa dalla base militare Sei mesi per smobilitare l'aeroporto da cui partono i raid verso l'Afghanistan Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK E' stato un postino del ministero degli Esteri uzbeko a recapitare venerdì all'ambasciata americana di Tashkent la lettera con cui il presidente Islam Karimov impone agli Stati Uniti di abbandonare entro un massimo di 180 giorni la base aerea militare di Karshi-Khanabadfinora adoperata per condurre le operazioni in Afghanistan. Sulla carta Karimov ha esercitato un diritto che gli spetta in base al contratto di affitto sottoscritto dagli americani all'indomani dell'11 settembre 2001, allorché l'installazione militare denominata «K2» venne scelta come punto di appoggio per l'attacco all'Afghanistan dei taleban. Da allora il Pentagono ha versato a Tashkent 15 milioni di dollari per poter usare la base tanto per i ponti aerei verso Iraq ed Afghanistan quanto per le operazioni delle truppe speciali che per far atterrare gli aiuti umanitari destinati ad arrivare via terra a Mazar-i-Sharif, la maggiore località nel Nord afghano situata a breve distanza dal confine uzbeko. Ma i rapporti fra Tashkent e la Casa Bianca si sono incrinati all'indomani del 13 maggio allorché la strage di civili uzbeki a Andijan da parte della polizia venne duramente condannata dai portavoce dell'amministrazione Bush. Washington preme da allora su Karimov, al potere da sedici anni senza consentire alcuna attività politica delle opposizione, affinché accetti un'inchiesta intemazionale su quanto avvenne - il numero delle totale vittime non è stato ancora accertato anche se si parla di centinaia ma Tashkent continua a rifiutare ed il tentativo di affrontare la questione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu si è arenato venerdì per l'opposizione di Mosca. Proprio la Russia ha firmato recentemente assieme agli altri membri dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Cina, Uzbekistan, Kirghizistan, Tagikistan e Kazakhstan) un documento in cui si chiedeva lo smantellamento di tutte le basi militari americane in Asia Centrale. A ciò bisogna aggiungere che la cooperazione anti-terrorismo fra Karimov ed il presidente Usa, George W. Bush, si è andata indebolendo negli ultimi mesi a causa delle esitazioni di Tashkent nall'usare il pugno di ferro contro i fondamentahsti dell'«Esercito di Maometto» che operano da alcuni santuari nella Valle di Fergana. Ma il decisivo corto circuito fra i due Paesi sarebbe avvenuto - secondo il «Washington Post» - a seguito della concessione della base «K2» da parte di Washington alle Nazioni Unite per far allontanare in aereo verso Kirgizistan e Romania centinaia di rifugiati, spinti alla fuga proprio dalla violenza che fu usata in maggio contro i civili. Karimov la scorsa settimana aveva inviato un primo messaggio a Washington cancellando il diritto a volare di notte - quando l'Onu faceva partire i rifugiati - e venerdì è andato oltre stracciando il contratto di affitto della base. Trattan¬ dosi di una zona strategica per la guerra al terrorismo, la reazione di Washington è stata segnata da una voluta prudenza, n Dipartimento di Stato ha fatto sapere che il vicesegretario di Stato, Nicholas Bums, ha rimandato la prevista missione a Tashkent mentre il Pentagono ha detto che «rivedrà i piani e considererà le opzioni alternative». Fra queste vi è lo spostamento delle attività della «K2» nella base kirghiz a di Manar, gestita dall'Us Air Force, e forse in alte installazioni in Tagikistan. Proprio di questo ha discusso il Segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, recandosi nell'ultima settimana in entrambi i Paesi, a dimostrazione che Washington aveva forse intuito che la rottura con Karimov era diventata inevitabile. Resta ora da vedere quali saranno le conseguenze nella regione ovvero se Karimov coglierà l'occasione per avvicinarsi ulteriormente a Mosca e se gli Stati Uniti reagiranno riservando più attenzione per quei gruppi locali di opposizione fautori di un cambiamento democratico simile a quelli avvenuti a partire dal 2003 in Georgia, Ucraina e Kirghizistan. La base militare americana di Khanabad in Uzbekistan è stata installata per combattere i taleban in Afghanistan