Spianata la strada per la bella Christl Un'altoatesina verso il vertice Hvb di Marina Verna

Spianata la strada per la bella Christl Un'altoatesina verso il vertice Hvb COL «Sì» DI UNJCREPIT, SAREBBE LA PRSMAI Spianata la strada per la bella Christl Un'altoatesina verso il vertice Hvb personaggio Marina Verna ^SHMH SARÀ Christine Licci, top manager altoatesina, il nuovo numero uno di Hypovereinsbank, la seconda, banca tedesca acquisita nelle scorse settimane da Unicredit? La notizia, che non ha ancora trovato confenne ufficiali, era sul Financial Times di ieri: «Ci sono indicazioni in questo senso sia da parte dell'Italia, sia da parte della Germania». Avrebbe già ricevuto l'ok dell'ad Dieter Bampl che l'aveva portata nel consiglio direttivo a gennaio, mettendola a capo della divisione retali, e ha fatto il suo nome per la successione, quando lui diventerà presidente di Unicredit sia del presidente del consiglio di sorveglianza, Albrecht Schmidt. Christine licci - alta, magra, bionda, bella - ad appena quarant'anni, e con un passaporto italiano, diventerà così la prima donna a guidare una banca tedesca. Nata a Castelrotto da una famiglia di albergatori è un «prodotto» Bocconi, dove ha studiato economia d'impresa e diritto europeo dell'economia. La finanza, la scopre a sette anni quando i nonni le aprono un conto corrente alla Cassa di Risparmio di Bolzano e le mettono diecimila lire come premio per la più bella pagella della scuola, Lei però sogna di fare la pianista, suona per ore tutti i giorni, ma quando l'ornamento di un'educazione gentile minaccia di diventare una professione a 16 anni vuole andare a fare un'audizione a Milano da Claudio Abbado la madre la ferma. Da quel giorno Christine non toccherà più la tastiera di un pianoforte. Fino all'anno scorso, quando si è comperata un nuovo strumento e ha ripreso a suonare con regolarità. Ma, a differenza del segretario di Stato americano Condoleezza Rice, tanto narcisa da esibirsi in pubblico, per lei là musica è passione privatissima. Non la definisce neppure un hobby, ((perché per me hobby è solo quello che so fare in modo perfetto». Ascolta i dischi di Martha Argerich e Maurizio Pollini, e non pensa più a quello che poteva essere e non è stato. Oggi la sua realizzazione è la finanza. Il prezzo del suo successo è una giornata di lavoro di 16 ore, che non Te lascia tempo libero, se non qualche ora ogni tanto per vedere un film strappalacrime o rifugiarsi un paio di giorni a Castelrotto, dove ha ristrutturato una vecchia casa rispettando la tradizione: crocifisso di legno alla parete, stufa di maiolica, panca ad angolo, tendine di pizzo alla finestra. Per il resto «la Christl», come la chiamano gli amici, è una nomade del lavoro, senza casa e senza famiglia. Vive là dove lavora: a Milano appena laureata, con il primo incarico alla Dresdner Bank, poi a Francoforte per la Ubs, quindi a Hong Kong, infine Duesseldorf per Citibank, la banca dove fioriscono in pieno le sue capacità e nel giro di pochi armi diventa amministratore delegato, risanando i conti col credito al consumo. La giovmebanchiera è un modello per tutte le manager, che nei colloqui con i cacciatori di teste si rifanno esplicitamente a lei. Non è solo bella e brava - "fortunata*, malignano però gli uomini - ha anche inventato un nuovo stile. Finora il prototipo del banchiere in Germania era solo uno: maschio, tedesco, cinquantenne, freddamente concentrato sulle cifre, inaccessibile, arrogante. Lei invece è sempre soave, affabile, capace di ascoltare. «Voglio entrare in un consiglio col sorriso sulle labbra». Sa essere dura, dicono, ma non passa sui cadaveri Parla come un manuale di management «far credere i collaboratori in se stessi, perché corrano dietro l'obiettivo e lo raggiungano» -, cura i piccoli gesti: quando andava in visita alle filiali Citibank, sedeva con i dipendenti nella piccola cucina, bevendo caffè e mangiando Nutella. Quando è nervosa, le compaiono due rughe alla radice del naso. E si massaggio una mano con l'altra. Quando e furiosa, perde la cadenza altoatesina di quel tedesco che è stato il suo passaporto Eer la Germania e parla la lingua del usiness: secca, diretta, rapida. Com'è davvero, sotto le spoglie gentili di una bella italiana. Christine Licci, altoatesina, candidata in pole position per la guida della Hvb

Persone citate: Albrecht Schmidt, Christine Licci, Claudio Abbado, Condoleezza Rice, Dieter Bampl, Martha Argerich, Maurizio Pollini