I tecnici del Senato «Il Dpef è vuoto» di Raffaello Masci

I tecnici del Senato «Il Dpef è vuoto» VERSO UNA FINANZIARIA TRA I 25 E I 28 MILIARDI I tecnici del Senato «Il Dpef è vuoto» Raffaello Masci ROMA Il Dpef sarà da domani acqua passata, dal momento che entrambe le Camere, in contemporanea, lo voteranno. Ma lascia dietro di sé più domande di quante ne avesse trovate. Intanto - secondo la voce più autonoma su questa materia, che sono i tecnici dell'Ufficio Bilancio del Senato -' è un provvedimento privo di cifre e misure, di informazioni sugli interventi collegati alla manovra di finanza pubblica, ma anche all'entità della manovra lorda (comprensiva cioè dei fondi per lo sviluppo), senza dire che non tiene conto degli effetti di «rimbalzo» connessi con l'applicazione del tetto del 20Zo alla crescita della spesa. In una parola: è più contenitore che contenuto. Il govemo, sia pur ufficiosamente e attraverso dichiarazioni del viceministro dell'Economia Mario Baldassarri, si è spinto avanti, parlando già di una Finanziaria di «almeno» 25 miliardi, di cui 10 di risanamento e 15 da destinare allo sviluppo e alla riduzione delle tasse. Però anche questo proposito e questa cifra, ieri hanno trovato una forte contestazione in uno studio del centro Nens (nuova economia, nuova società) degli economisti diessini Vincenzo Visco e Pierluigi Bersani. n testo del Nens parla apertamente di una manovra «necessaria» di almeno 28 miliardi, e tutta mirata al risanamento: una misura severa, rigorosa, secondo il professor Visco che ha illustrato la ricerca ai giornalisti. D'altronde il Dpef muove da ima valutazione assai ottimistica - secondo Visco - del deficit 2006, che si attesterebbe al 5,90Zo del PÙ, una cifra ben lontana dal 4,60Zo dichiarato dal govemo e accettato dalla Uè (che sulla base di questa valutazione ha chiesto all'Italia una manovra correttiva di 12 miliardi, pari allo 0^ del Pil, e quindi capace di riportare il rapporto deficit-Pil al 3,80/;, nel 2006). Le perplessità di Visco, peraltro, non sono isolate nel panorama degli analisti economici: Banca d'Italia aveva parlato del 5IJ4, Confcommercio del 5,l0Zo, gran parte dei centri studi indipendenti oscillavano tra il 5,3 e il 5,9 per cento. E comunque l'approvazione del Dpef prevista per domani è un modo per gettare il cuore oltre l'ostacolo (se non per aggirarlo). Il Documento, secondo il relatore di maggioranza al Senato, Giuseppe Nocco (Fi) «porterà contemporaneamente ad una accelerazione della crescita e ad un graduale aggiustamento strutturale dei conti pubblici», mentre la risoluzione di maggioranza che Io accompagnerà dovrebbe - sempre secondo Nocco «assicurare un flusso adeguato di risorse a favore delle aree sottosviluppate del mezzogiorno». Il suo omologo alla Camera, Ettore Peretti (Udc), ha aggiunto che la medesima risoluzione, oltre ai saldi, conterrà interventi mirati per la famiglia, l'Irap e le infiastrutture. Riccardo Pedrizzi (An), presidente della Commissione Finanze della Camera, guarda già alla Finanziaria ventura, e ha detto che si sta pensando ad una legge «tesa ad escludere le spese di investimento dal tetto del 2I}4, consentendo così agli enti locali di realizzare importanti opere sul territorio». Altro che risanamento: il rituale assalto alla diligenza è già iniziato. Visco e Bersani: «Serve una manovra molto corposa di risanamento» Domani il testo debutta in aula Il ministro dell'Economia, Siniscalco

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