«Aveva detto no alla discoteca, ora sarebbe salva»

«Aveva detto no alla discoteca, ora sarebbe salva» 377 " ~ : ^ - . ■. ■■. ; , . ,-: .-■■■-. LA SERA DEGLI ATTENTATI DANIELA BASTIANUTTI AVREBBE DOVUTO ANDARE ALLA FESTA ALLA «DOLCE VITA» «Aveva detto no alla discoteca, ora sarebbe salva» A Matino l'angosciosa attesa della famiglia continua, all'appello manca l'altra figlia, Paola reportage Maria Corbì inviata a SHARM EL SHEIKH L'ultima speranza era appesa a quello squillo. Un suono lontano, un telefono che funzionava ancora, fino a domenica, e rendeva possibile il miracolo per Paola e Daniela. Ma il miracolo non c'è stato e ieri sera è arrivata la conferma della morte di Daniela, la più grande delle due sorelle, venticinque anni. Una notizia che ha rotto il limbo e portato disperazione nella casa di Matino e dolore e silenzio nel villaggio dello Sheraton in cui alloggiavano le ragazze. «Il padre mi ha chiamato per sapere dove stavano le figlie, appena saputo dell'incidente», racconta Ivan, responsabile delle «villas» dello Sheraton. «Noiavevamc "^ià controllato in camera. Poi le abbiamo chiamate. Il telefonino che ave¬ vano con loro era acceso ma nessuno rispondeva. Io ho cercato di fargli coraggio, di dirgli che se il telefonino era ancora integro c'erano buone possibilità di ritrovarle salve. Fino a ieri, abbiamo continuato a provare, ma il cellulare suonava a vuoto. Ma già da ieri quel pover' uomo era troppo provato per parlarmi e ho sempre dato notizie ad altri parenti». Un solo giorno di vacanze per Paola e Daniela (l'amvo giovedì) e poi quello che appare come un tragico appuntamento con il destino. La scelta di non andare quella sera, venerdì, come tutti al Desert Party, tra le dune alla discoteca Dolce Vita. Paola e Daniela hanno risposto «no grazie» molte volte, al responsabile del resort, al capo animazione, ai nuovi amici fatti in questo inizio di viaggio, una vacanza per premiare la laurea con lode di Paola e anche l'impegno di Daniela nello studio. «Due beUissime ragazze, alte, more, fisico slanciato» le ricor- da Ivan, direttore delle «Villas» dello Sheraton. Allegre, entusiaste, molto alla moda nel vestire. «Moderne», dice. Una ceppila di sorelle molte affiatate («chiacchieravano e ridevano sempre», le ricorda uno dei compagini di vacanze). Venerdì mattina, l'hanno passato girando per le tre piscine dello Sheraton e poi in Spiaggia. «Qui è bellissimo, tutto a posto», raccontavano al telefono a mamma e papà. Nello stesso hotel ci sono Antonio e Alessandro, due ragazzi di Milano, con cui scambiare qualche battuta, l'inizio di un'amicizia estiva. L'idea di vedersi la sera stessa, per fare un giro, al ! paese vecchio e poi magari anche in discoteca. Ma dopo, non subito. Una decisione che è stata fatale a Paola e Daniela. «Ho ripetuto a tutte e due che sarebbe stata una bella serata e per loro unica visto che nel deserto a ballare ci si va solo una volta a settimana, il venerdì appunto», dice Ivan. Quando arrivano nella hall dove c'è il punto di raccolta della Viking viaggi sono vestite per uscire. Minigonna jeans e sandali con i tacchi alti, maglietta corta, come va adesso, un filo di lucidalabbra e il volto arrossato dal primo giorno di sole. «Belle ragazze», ripete Ivan. Anche Nasser, del tour operator (la Fly Viaggi in associazione con l'egiziana Viking) insiste per la «Dolce Vita», anche perché ogni persona paga per questo mori pro¬ gramma «dance» 25 euro. Loro però sono state irremovibUi, non particolarmente attratte dallo sballo da discoteca. Per fare contenti tutti hanno detto: «magari vi raggiungiamo a mezzanotte». Poi sono uscite con un taxi preso al volo e non con il pulmino dell'albergo. Preferivano fare shopping, vedere la città, la baia. E poi c'era quell'appuntamento con i ragazzi milanesi che non potevano andare nel deserto visto che il loro pullman per l'aeroporto partiva alle cinque di mattina. Un messaggino doveva fissare il luogo dell'incontro tra i quattro giovani. Ma non c'è stato. «Ho chiesto subito ai due se avevano visto Daniela e Paola», spiega Ivan. «Ma loro mi hanno detto di non averle viste. La preoccupazione allora è aumentata, però ho sperato che all'ultimo momento anche loro avessero fatto come un'altra signora che è partita di notte per la gita nel villaggio beduino senza avvertirci». Il telefono squillava e cosi la polizia ha controllato nella camera di Daniela e Paola, la 5036, affacciata sul mare. Due lettini gemelli con il copriletto a quadri bianchi azzurri, il cotto per terra, un'enorme vetrata. I vestiti sono ancora appesi nell'armadio, una valigia rigida blu è chiusa, in un angolo. Le carte di identità sono sullo scrittoio e in bagno c'è quel che resta di quell'ultima, maledetta, serata: mascara. lucidalabbra, pettine e profumo. Per identificarle tra i corpi dell'obitorio all'ospedale di Sharm è andato Ivan, il responsabile delle «villas» a cui hanno fatto vedere domenica cinque corpi di donna. «Non dimenticherò mai l'orrore e lo strazio di quei corpi, ma loro non c'erano», dice. A riconoscere Daniela, ieri pomeriggio, è stata una guida del tour operator che aveva concordato con le due sorelle alcune escursioni. Nella loro camera i vestiti sono ancora appesi nell'armadio e ' in bagno c'è quel che resta di quell'ultima serata mascara, lucidalabbra pettine e profumo Il Ghazala Garden sventrato dall'esplosione Le sorelle soggiornavano allo Sheraton ma quella sera avevano deciso di fare una passeggiata al Vecchio mercato, in centro, dove è esplosa un'altra bomba

Persone citate: Allegre, Dolce Vita, Festa Alla, Garden, Nasser

Luoghi citati: Matino, Milano