Ultima telefonata a casa «Ci stiamo divertendo»

Ultima telefonata a casa «Ci stiamo divertendo» IL DOLORE DI ACI TREZZA PER LA MORTE DI SEBASTIANO CONTI Ultima telefonata a casa «Ci stiamo divertendo» Dispersi la moglie e il fratello con la fidanzata, erano partiti da Catania con un volo charter. Dovevano tornare domani Il sindaco del centro siciliano ha proclamato il lutto cittadino Fabio Albanese corrispondente da CATANIA Mano nella mano, in silenzio, con la tv spenta e aggrappati al telefono. In casa dei genitori di Sebastiano Conti, il dolore per la morte di un figlio si intreccia con l'angoscia per la sorte degli altri familiari che erano con lui a Sharm El Sheik: la moglie Daniela Maiorana, 32 anni, il fratello Giovanni, 28 anni, e la sua fidanzata Rita Privitera, 25 anni appena compiuti. Il corpo di Sebastiano, che aveva 34 anni, è stato riconosciuto subito perchè aveva addosso la patente. Degli altri, invece, non c'è alcuna notizia. E l'attesa si fa di ora in ora sempre più disperata: «non risultano all'appello», ha detto la Farnesina al signor Giuseppe Conti, alla moglie Maria Valastro, all'altra figlia Giusi. E la tragedia arrivata all'alba nel piccolo appartamento di via Provinciale, la strada che attraversa tutta Aci Trezza, proprio all'uscita nord del paese, sembra destinata ad aggravarsi. Una lunga mattinata e un infinito pomeriggio in un'attesa angosciante, alla ricerca di notizie che non sono arrivate. L'ultima telefonata dall'Egitto in casa Conti era arrivata venerdì sera, intorno alle 22,30: «Tutto bene, ci divertiamo». Quando alle 14 di ieri nella casa di Aci Trezza si sono presentati gli agenti della polizia scientifica per chiedere le foto di Giovanni e Daniela, i timori sono però diventati angoscia: serviranno per le identificazioni? Sebastiano e Daniela, Giovanni e Rita. Due amori nati sul lavoro. Nel grande capannone dell'ipermercato Emmezeta, nella vicina Riposto, lavorava Seby, come tutti lo chiamano nel reparto smistamento merci, alle casse la moglie Daniela; entrambi consideravano questo soggiorno a Sharm come il loro viaggio di nozze. Nella piccola emittente ReiTv, nella cittadina barocca di Acireale, hanno inseguito i loro sogni di cronisti Giovanni e Rita, lui cameraman, lei giornalista in attesa di iscrizione all'Albo, «due caratteri opposti che si attraggono», per usare le parole dei loro increduli colleghi. Il mare lo conoscevano, lo conoscono tutti bene. E non soltanto perché il signor Giuseppe, il papà di Sebastiano e Giovanni, ha trascorso la sua vita su una barca dei pescatori di Trezza; ma anche perché quel mare, quello dei faraglioni del ciclope Polifemo e di Ulisse e dell'isola Lachea, i due fratelli lo hanno visto ogni giorno della loro vita dalle finestre di casa, come Daniela che dalla casa di papà Alfio, ex ferroviere, e mamma Pina Pistone, quasi poteva toccarli quei faraglioni; un mare amato come accade molto spesso ai siciliani che vivono sulla costa. Così era nata l'idea di Sharm, il mare esotico con l'offerta «ali inclusive»". Lunedi scorso la partenza con un volo charter da Catania Fontanarossa, il rientro sarebbe dovuto avvenire domani. «Per Giovanni e Rita una prima volta -racconta Melo Nicodemo, il direttore di ReiTv- perché finora avevano scelto sempre la Spagna, ma Sharm era meno costosa». Di Giovanni e di Rita i colleghi della tv parlano sommessamente ma con un mezzo sorriso sulle labbra perché non vogliono ancora pensare al peggio: «Due caratteri opposti, lui silenzioso e mite, lo chiamiamo Giovanni-treppiedi per come fa le riprese, lei vulcanica, super attiva e sempre in prima fila», dicono mentre con la morte nel cuore si preparano al tg della sera dove dovranno raccontare di due colleghi, di due amici «dispersi», come hanno scritto sul sito Internet della tv dove campeggia una grande foto che li ritrae felici. A Riposto, dieci chilometri più in là, nel grande centro commerciale Emmezeta è toccato al direttore dell'ipermercato Sandro Petretto dire ai colleghi di Sebastiano e Daniela quello che era accaduto: «Due ragazzi d'oro. Siamo tutti sconvolti e non riusciamo a crederci». Sebastiano Conti era addetto alla consegna merci, Rita Privitera lavora alle casse. Un viaggio tante volte rimandato, anche per la nascita dei loro due figli, Maria che ha cinque anni e Giuseppe di appena 18 mesi. «Erano una coppia giova¬ ne e febee», dice Petretto che ora, con l'azienda e i colleghi, è pronto a sostenere la famiglia. Il matrimonio era stato celebrato proprio dopo l'assunzione di Sebastiano all'Emmezeta, arrivata dopo tanti sacrifici e dopo aver conosciuto per qualche anno l'emigrazione: «A Parma, a lavorare con il cognato in una fabbrica di vetro -racconta Santo Guamera, il barbiere di Trezza che ha bottega proprio accanto a casa Conti-. Li ho visti crescere». Il sindaco di Aci Castello Silvia Raimondo, ha proclamato il lutto cittadino e ieri ha fatto la spola tra la casa della famiglia Conti e quella dei Maiorana: «Un grande dolore. In quella casa stanno in silenzio, non hanno neanche letto i telegrammi di cordoglio». Dicono che nonna Maria tenga sulle gambe i suoi due nipotini addormentati. In attesa di un miracolo. MAREDASOGNO Sebastiano e Daniela avevano scelto la località sul Mar Rosso con l'offerta «ali inclusive» dell'agenzia di viaggio BOMBA A ISTANBUL m GRAVE UN OLANDESE Una bomba è esplosa ieri sera in un bar di Istanbul. Nella deflagrazione sono rimaste ferite, secondo fonti della polizia locale, due persone. La zona dove è avvenuta l'esplosione, alle porte del ponte di Calata, è una delle più frequentate della capitale, dai turchi, ma soprattutto dai turisti che affollano i locali della zona fino a tarda ora nella notte. L'esplosione, a quanto riferisce il capo delia polizia di Istanbul Cellattin Cerrah, sarebbe stata causata da un ordigno azionato con un comando a distanza o attraverso un timer. I feriti sono un cittadino olandese, le cui condizioni sarebbero gravi, e un turco, entrambi dipendenti del locale davanti al quale è avvenuto lo scoppio. La bomba era stata posta sotto uno dei tavoli all'esterno del locale. Le indagini sembrano indirizzate verso il gruppo dei separatisti curdi. D'altra parte, in passato, Istanbul è stata oggetto già di numerosi attentati ad opera di organizzazioni clandestine di estremisti di sinistra e di miliziani islamici. In alto a sinistra Sebastiano Conti Sopra, Rita Privitera e il fidanzato Giovanni Conti, fratello di Sebastiano I primi italiani rientrati all'aeroporto di Napoli abbracciano i famigliari Donne musulmane osservano sullo sfondo uno dei luoghi della tragedia dove gli ordigni hanno seminato morte e devastazione