IL SECONDO FRONTE DEL TERRORE
IL SECONDO FRONTE DEL TERRORE IL SECONDO FRONTE DEL TERRORE EnzoBettiza LA guerra all'Occidente, dichiarata dai fondamentalisti islamici con esplosioni suicide e intimidazioni via internet, sta aprendo in maniera organizzata e sistematica un secondo fronte di fuoco contro l'Europa. Mentre Londra, dopo il 7 luglio, vive ormai in un clima d angosciata insicurezza che produce anche tragici errori, ecco che gli strateghi del terrore decidono di regalare una vacanza di sangue ai turisti dell'allegra e affollata città sul Mar Rosso. Non è la prima volta che i gruppi stragisti di Al Qaeda, che ebbero proprio nelle madrasse cairote i loro esaltati padri fondatori, colpiscono la capitale o qualche rinomata località dell'Egitto. In aprile tre europei erano stati uccisi e altri feriti in due attentati al Cairo. Nell'ottobre scorso era stata colpita Taba, al confine con Israele: 34 vittime, tra le quali due sorelle italiane. Nel 1997, nei pressi dei templi faraonici di Luxor, i militanti islamici uccisero 58 europei e quattro egiziani. Ora, a Sharm el-Sheikh, paradiso estremo del Sinai per il quale ogni anno transitano 700 mila italiani, il conto fino adesso accertato delle vittime supera di molto quello di Londra. E' senz'altro il colpo più devastante inferro dai proseliti di Al Qaeda al turismo egiziano, prioritaria fonte di guadagno del Paese guidato con ondivaga moderazione dal presidente Mubarak; ma è, al tempo stesso, un ennesimo ferocissimo attacco simbolico oltreché fisico assestato ai viaggiatori occidentali, in particolare europei, che di Sharm el-Sheikh hanno fatto uno dei loro prediletti luoghi di riposo e di svago. Anche se lo scenario geografico della strage è mediorientale, il vero bersaglio politico e ideologico degli stragisti suicidi sembra essere, in un momento grave come questo, con l'Inghilterra ferita, l'Italia minacciata, la Danimarca intimidita, prevalentemente europeo. Quello che è appena avvenuto in questo angolo occidentalizzato del deserto egiziano è, con ogni probabilità, un frammento, un episodio ben calcolato, della mobile e imprevedibile guerra a singhiozzo iniziata dai terroristi l'unno scorso a Madrid e ora estesa o incombente su altre capitali del nostro continente. Ma non si può certo dire che l'Unione Europea, nonostante gli attentati che già le piovono addosso, che provengono perfino da cittadini d'origine islamica imperfettamente integrati, si prepari a fronteggiare il pericolo in maniera consapevole e coordinata. La risposta alla minaccia non si muove, come dovrebbe muoversi, sulla scala di una più robusta integrazione comunitaria e rontincntale. CONTINUA A PAGINA8 TERZA COLONNA
Persone citate: Mubarak, Secondo Fronte
Luoghi citati: Cairo, Danimarca, Egitto, Europa, Inghilterra, Israele, Italia, Londra, Madrid
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