A13 anni all'attacco dì Internet

A13 anni all'attacco dì Internet MILANO, SI SFIDAVANO A CHI METTEVA A SEGNO IL COLPO PIÙ MICIDIALE A13 anni all'attacco dì Internet Scoperte due bande di «cracker» minorenni Luca Castelli MILANO La storia sembra quella di un film. Due bande di ragazzini si sfidano a chi compie la bravata più grande. Sono giovanissimi, molto abili nel loro settore, e amano commentare pubblicamente i propri exploit, prendendo in giro la gang rivale. Solo che qui non c'entrano fiondo, vetri rotti o altre forme di microvandalismo e bullismo giovanile. Qui c'entra Internet. Una delle due bande, gli «Staralo», si diverte a rubare gli account di posta elettronica ad ignari utenti Web: punta su servizi molto diffusi (Hotmail, Msn), apre le mailbox e le blocca. Quando il legittimo proprietario arriva, non c'è password che tenga: l'email è inagibile. La seconda banda, gli «Scurippio», preferisce il cosiddetto «defacement»: prende di mira un sito e gli cambia la homepage, sostituendola con una in cui viene riportato il nome della gang oltre a un immancabile insulto ai rivali «Staralo». Il bel gioco, in questo caso, non dura neanche troppo poco. Gli «Staralo» mettono fuori uso diverse decine di indirizzi mail, che poi elencano sia su un sito ufficiale (oggi fuori uso) sia nelle discussioni sui forum della rivista Hacker Journal (qui ne trovate una quarantina). Gli «Scurippio» per conto loro mettono a segno i primi «colpi» a settembre del 2004. E anche loro riportano con dovìzia certosina sul Web l'elenco degli exploit, aggiornando la lista su Zone-H, il più grande archivio online di «defacement». Tra i bersagli c'è un po' di tutto: si va dal Consolato Generale d'Albania a Milano a un'azienda vinicola piemontese, da un società lombarda di revisio- ni al sito del neo-assessore alla cultura della Regione Piemonte Gianni Oliva. Il guaio è che - oltre ad essere fin troppo manifesto - il bullismo elettronico dei due gruppi inizia a provocare non pochi fastidi e mal di pancia, arrivando a disturbare anche la quiete di qualche pezzo grosso del mondo informatico. In primavera, un rappresentante legale della Microsoft (proprietaria dì Msn e Hotmail) presenta un esposto alle Fiamme Gialle dì Milano e i finanzieri sì mettono sulle tracce delle due bande di cracker. Il timore è che dietro a tutto ci sia una forma di ricatto informatico: se non paghi, non ti restituisco né la casella di posta elettronica, né l'homepage del sito. Ma non è così. E ì militari della Guardia di Finanza se ne rendono conto nei giorni scorsi, quando scattano le prime perquisizioni. E gli investigatori per primi sono sorpresi dalla giovanissima età dei responsabili dì tali imprese: a guidare i due gruppi dì hacker sono infatti due ragazzini dì tredici e sedici anni. Il primo ha appena finito la seconda media, il secondo frequenta ragionerìa. Per loro e per un'altra decina di ragazzi individuati dai finanzieri, adesso non ci sono solo i rimbrotti dei genitori - increduli a tutta prima di fronte alle contestazioni mosse ai loro rampolli - ma anche delle accuse piuttosto pesanti. I loro nomi sono infatti stati segnalati alla magistratura minorile per «accesso abusivo a sistemi informatici, violazioni di corrispondenza e impedimento illecito di comunicazioni». Su www.lastampa.it nella sezione High Tech i link e gli approfondimenti La Guardia dì finanza ha sgominato due gruppi di «baby-hacken)

Persone citate: Gianni Oliva, La Guardia, Luca Castelli

Luoghi citati: Albania, Milano, Piemonte