Chiamparino: ricorrono? Pronti a fare così anche noi

Chiamparino: ricorrono? Pronti a fare così anche noi «NON CI ARRENDEREMO. IL 3 AGOSTO VEDRÒ LETTA A PALAZZO CHIGI, IL MINISTRO PER LE RIFORME SARÀ GIÀ IN VACANZA» Chiamparino: ricorrono? Pronti a fare così anche noi intervista TORINO Li USCITA di Calderoli? Guardi, io il 3 agosto sarò a Palazzo Chigi per 3 piano industriale della Fiat. Vedrò certamente Gianni Letta e spero che per quella data il ministro per le Biforme sia già in vacanza a Pontedilegno, così potrò illustrare tranquillamente al sottosegretario la questione». Prima il sindaco Chiamparino prova a scherzarci su. Poi guarda dritto in faccia i cronisti e si fa serio. «Se Boma bloccherà la delibera, noi suoneremo le nostre campane. Anche Torino andrà avanti con i suoi ricorsi. E non ci arrenderemo tanto facilmente». Preoccupato, sindaco? Si aspettava che il ministro Calderoli chiedesse al collega Pisanu dì bloccare il provvedimento? «Non sono sorpreso, né preoccupato. Forse perché altri ministri tianno in qualche modo preso le distanze da questa richiesta. Penso a Fini o a Buttighone o alla stessa Prestigiacomo che parla di "proposta interessante". Poi la dirò tutta: a me certe posizioni sanno di propaganda pohtica più che di riflessioni con qualche fondamento istituzionale». In che senso propaganda politica? «Non nascondiamoci dietro un dito. E' noto che la Lega ha al suo interno una forte componente xenofoba. Essendo la novità del voto agli immigrati un provvedimento che sta sul fronte opposto dell'intolleranza, vale a dire xenofilo, è evidente che dovessero insorgere. Però è an- che evidente che restano abbastanza isolati e non solo dal punto di vista pohtico». Vale a dire? «Mi pare che il caso-Torino abbia sollevato più consensi che perplessità. Penso per esempio al mondo degh imprenditori o del sindacato, due "sì" che pesano quando si assume una scelta destinata a suscitare dibattito. Poi penso al sondaggio organizzato da "La Stampa" in città. La percentuale dei favorevoh sta ben al di sopra di quanto potessimo augurarci. Il 54 per cento dei torinesi che accoglie positivamente la novità del voto agli extracomunitari èùù'granbemsùlk'ato». ' ' ' Ma lei è sicuro, dal punto di vista gìuridico-amministrativo, di essere inattaccabile? «La legge è chiara in proposito. Se si parla di circoscrizioni allora è il Consiglio comunale, un'amministrazione autonoma, l'organo competente a cambiarne i regolamenti, anche elettorali. E noi abbiamo proposto di concedere il voto agli extracomunitari soltanto nei quartieri. Non volevamo certo andare oltre quella che ritenevamo l'azione più importante: lanciare da una grande città, che è stata sede di molte metamorfosi culturali e sociali, un segnale, un messaggio. Non voghamo bruciare le tappe, e tanto meno violare quanto stabilito dalla legge o arrivare allo Stato arlecchino, dove ogni città fa a modo suo. Si tratta di una prima apertura al mondo degh stranieri cheJapre ima fase nùÒVa; 'a carattere sperimentale». La prossima tappa? «Noi andiamo avanti, come da programma. Giovedì scorso abbiamo approvato la modifica dello Statuto comunale dicendo che d'ora in poi potranno votare per le circoscrizioni, ma anche candidarsi alle medesime, i cittadini extracomunitari che sono residenti a Torino da almeno sei anni. A settembre, non appena ricominceranno i lavori del Consigho, ci metteremo a scrivere il regolamento. là dentro ci sarà l'identikit dell'immigrato che potrà recarsi alle urne. A partire da un requisito fondamentale: quello di essere a posto con la giustizia. Come vede tutto il parlare che si è fatto sullo "straniero delinquente che ottiene il diritto al voto" sono parole al vento». «La Lega è isolata ii rjqn tSJB ivi -i ■■■- stj e fa propaganda E noi siamo sicuri di avere la legge dalla nostra»

Persone citate: Boma, Calderoli, Chiamparino, Gianni Letta, Pisanu, Prestigiacomo

Luoghi citati: Torino