Religiosi senza carità di Fabrizio Rondolino

Religiosi senza carità QUAiyPO LA POTTRIHA E' IWTERPRETATA IBI MODO RIGIDO Religiosi senza carità Fabrizio Rondolino IL caso ha voluto che due episodi tra loro analoghi siano balzaU contemporaneamente all'onore delle cronache, eoa da ripropoire un'altra volta la questione del ruolo della Chiesa rispelto allo Stato e di fronte ai propri fedeli. Don Giuseppe Mazzotta, parroco della chiesa di Maria Santissima Assunta a Morcellinara, alle porte di Catanzaro, si è rifiutato di celebrare la messa funebre per una signora colpevole di aver convissuto con un uomo sposato. Don Mazzotta, codice canonico alla mano, ha spiegato di voler così «lanciare un messaggio», perché «non si può far finta di mente se uno non è sposato». A Pistoia il vescovo, monsignor Simone Scatizzi, ha risposto con una lettera aperta alla decisione del Consiglio comunale di istituire il registro delle unioni civili: la decisione è «un colpo all'identità maschile», perché l'omosessualità costituisce «un inquinamento dtlla realtà naturale» e causa la «perdita della virilità». Il vescovo sarcasticamente conclude aspettandosi ben presto anche la legalizzazione della pedofilia, della mafia, del terrorismo e della gueira preventiva. Lasciamo da parte la «guerra preventiva», che monsignor Scatizzi, a dispetto dei teo-con di qua e di là dall'oceano, accomuna ai crimini peggiori. E lasciamo anche da parte qualche eccesso verbale e qualche svarione concettuale (la «virilità», tanto per dire, non è certo una prerogativa del maschio eterosessuale). Né è m discussione la laicità dello Stato, dove tutti hanno diritto di parola, purché naturalmente le opinioni degli uni non divengano la legge per tutti. Ciò che più colpisce, nella scelta del parroco calabrese e nell'invettiva del vescovo toscano, è la totale assenza di carità, per lo meno nel significato che ne dà Paolo nella Prima lettera ai Corinzi. La carità, scrive l'apostolo, «è paziente, è benigna, non manca di rimetto, non si adira, non tiene conto del male ricevuto... Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta». H Concilio Vaticano Secondo sottolineò questo concetto, e per questa via affrontò il problema del rapporto fra la Chiesa, il «popolo di Dio» e la società secolarizzata. Può darsi che l'insegnamento conciliare, come sostengono taluni, sia da considerarsi esaurito, né spetta ai laici impartire lezioni di . dottrina ai prelati: e tuttavia, se revisione conciliare d deve essere, che sia affidata a scelte, ai^omentazioni e concettipiùmaturi.

Persone citate: Giuseppe Mazzotta, Scatizzi, Simone Scatizzi

Luoghi citati: Catanzaro