I crateri di Marte in anteprima

I crateri di Marte in anteprima | LA SCOPERTA «RIMOSSA» I crateri di Marte in anteprima UN DILETTANTE LI IDENTIFICO' GIÀ' NEL 1915 MA NON OSO' DARE L'ANNUNCIO bre 1915, con una calma atmosferica eccezionale, si trova a dirigere verso Marte b grande rifrattore, sfruttando utilmente ingrandimenti eccezionah di 750 e fin di 1000 diametri. Il disco del pianeta è molto piccolo, ma l'ottimo «seeing» porta i giovani occhi di Mebish a intrawedere b vero aspetto deba superficie: non più «canab», ma terreni rotti, crateri e montagne. Altro che b Marte piatto di LoweU, sul quale si intrecciavano i famosi geometrici «canab»: gb sembra di vedere b ribevo lunare emergere in un binocolo. Quando mostra quel che ha visto a Bamard, questi conferma: ha visto pure lui qualcosa di simbe a Lick, dove c'è l'altro grande rifrattore di 93 centimetri, e può mostrargb i suoi disegni del 1892 e 1894, ma non b ha pubblicati per timore di destare sorpresa e forse anche derisione, presentando un Marte cosi diverso da come veniva raffigurato abitualmente. Se un osservatore affermato come Bamard era vittima di questi timori, filmarsi un gio¬ vane assistente a titolo gratuito. Così, nemmeno Melbshpubbbca alcunché: si limita a confidare a qualche amico come Thomas Cave, assiduo osservatore di Marte, quanto ha visto in queb'occasione fortunata, sollevando così un lembo del velo di mistero sul pianeta. In realtà, la possibibtà che certe macchie rotonde del controverso pianeta, le «oasi» di Loweb, potessero essere dei grandi crateri, era stata ventbata fin dal 1890 da Walter Pickering, e l'avevano suggerita anche altri Un cratere di Marte fotografato da una sonda in orbita attorno al pianeta astronomi: ma nessuno ci aveva badato più di tanto. Soltanto dopo molti anni, dopo le foto-rivelazioni del «Mariner» Mebish si fa vivo, rivendicando quel suo lontano exploit, ma non può produrre neppure i disegni, perduti neb' incendio del suo laboratorio di ottiche. Sul momento pochi prendono sul serio una rivendica così tardiva; però nel 1987 saltano fuori, finalmente, i disegni di Bamard a Lick, riscoperti da Walter Sheehan, oggi fra i più apprezzati speciabsti deba storia e deba cartografia del pianeta. Mostrano formazioni circolari, da identificare come i grandi edifici vulcanici deb'emisfero Nord del pianeta: allora anche le immagini di cui ha parlato Mebish vengono megbo lette e orientate correttamente. Il grande cratere da lui visto a 500 di latitudine Sud dovrebbe essere la vasta formazione circolare di Argyre, così chiamata perché spesso coperta di brina argentea, e trovano b loro posto anche i crateri oggi intitolati a Copernico e Newton, che Mellish dice di aver percepito, nonché le creste brillanti dei Nereidum Montes e l'enorme canyon Valles Marineris. Tutti ribevi sottolineati dab'ibuminazione obbqua del disco, nebe circostanze in cui fu osservato in queb'alba del novembre 1915. Melbsh è morto nel 1970: e tuttavia sembra proprio che quanto vide abora, in circostanze difficilmente ripetibili, gb vada, a giusto titolo, restituito; anche a Bamard, antesignano questi di un nuovo modo di «leggere» b più controverso dei pianeti. Luigi Prestinenza C# E' un giabo neba travaghata vicenda dello studio di Marte, molti armi prima che le sonde spaziah ne fotografassero ogni particolare e i loro «rover» passassero al setaccio per mesi e mesi ampie zone del pianeta, ritracciando preziosi indizi di acqua suba sua superficie oggi così arida. Novanta o 100 anni fa Marte veniva osservato solo visivamente, con i maggiori telescopi dell'epoca, pur neba constatazione che le loro possibibtà erano drasticamente ridotte, b più debe volte, daba turbolenza atmosferica: la fotografia non offriva evidenze decisive ed era ancora aperta queba «guerra dei canab» che aveva diviso i migliori e più assidui studiosi del pianeta. Fin da abora gh argomenti più convincenti e le immagini più affidabili erano venute da chi negava i «canab» rettilinei di Schiaparebi e di Loweb: tuttavia la partita non era chiusa, neppure dopo l'interpretazione «psicologica» dei canali data da Maunder e Cerubi e le decisive osservazioni di Antoniadi nel grande avvicinamento del pianeta nel 1909. E' in questo contesto che si coboca b «giallo» deba scoperta dei crateri di Marte 50 anni prima che il «Marinar 5» h mostrasse a tutti con le sue riprese fotografiche ravvicinate. Siamo nel 1915, la guerra mondiale non ha ancora coinvolto gb Stati Uniti. Un giovane astrofilo di bebé speranze, John C. Mebish, è invitato a lavorare come assistente volontario nel famoso osservatorio di PROFESSIONE ASTRONOMO Si chiama «Scibooks», E' una nuova casa editrice Hata per divulgare la scienza, vista come mestiere e come hobby. In «Professione astronomo», volume curato da Emiliano Ricci, ci raccontano la loro avventura culturale ricercatori come Margherita Hack, Franco Pacini, Massimo Capaccioli, Andrea Carusi, Stello Montebugnoli, Giordano Cevolani, Vittorio Castellani. Il tutto con l'occhio alta situazione - non facile - della nostra Università (250 pagine, 15,80 euro). Molto curioso è «A caccia di meteoriti» di Matteo Chìnellato (150 pagine, 16,8 euro). L'autore, di professione restauratore di opere d'arte, è diventato il maggior collezionista privato di meteoriti in Italia e ci insegna come seguire le sue orme, tra hobby e buoni affari. fp.bi.] Yerkes (Chicago), dove c'è b più potente telescopio a lenti del mondo (102 centimetri di apertura), tuttora b più grande rifrattore mai uscito dabe mani di un ottico e usato intensamente. Mebish si è costruito da sé degh strumenti e ha già scoperto indipendentemente la cometa periodica Grigg, un giorno dopo b primo avvistamento in Nuova Zelanda, e poi altre due comete: lo invitano a Yerkes, dove c'è un astronomo di grande fama come Edward E. Barnard e, ab'alba del 13 novem¬

Luoghi citati: Chicago, Italia, Mebish, Nuova Zelanda, Stati Uniti