Viaggio all'indietro nel tempo sulla frontiera di un buco nero

Viaggio all'indietro nel tempo sulla frontiera di un buco nero | ASTROFISICA Viaggio all'indietro nel tempo sulla frontiera di un buco nero UN MODELLO ELABORATO DA UN ITALIANO E UN INGLESE IDENTIFICA UNA ZONA INTORNO ALL'OGGETTO COLLASSATO DOVE CI SI POTREBBE TUFFARE NEL PASSATO Gabriella Bernardi (*) POSSIAMO chiamarle «macchine del tempo», ma non hanno nulla a che fare con b film di Wells, anche perché non servirebbero al trasporto umano, ma a quebo di una enorme energia emessa da un fenomeno chiamato «Gamma Ray Bursts» (GRE). Questi fenomeni celesti, scoperti una trentina d'anni fa, sono lampi di radiazione ad altissima energia emessa prevalentemente neba banda gamma. Di durata molto breve, si manifestano in modo casuale circa una volta al giomo: tuttora sono un mistero per l'astrofisica, anche se si pensa che siano un fenomeno legato abe supernove, le stelle massicce che esplodono aba fine della loro breve esistenza. Pubulano modebi teorici che si propongono di risolvere l'enigma, ma uno di questi esce completamente dagh schemi usuah. Questo modello, che ha recentemente ricevuto un riconoscimento dal premio annuale della «Gravity Research Foundation», è stato proposto da Fernando de Febee debUniversità di Padova sulla base di un articolo apparso nel 1984 suba rivista «General Relativity and Gravitation» in collaborazione con b fisico inglese Christopher Clarice. Il modebo presuppone una condizione fisica che da poco ha cominciato a interessare la scienza ufficiale, cioè queba di una Macchina del Tempo Cosmica (CTM). Spiega de Febee: «Oggi è universalmente accettato che b cobasso gravitazionale di una grande quantità di materia può portare alla formazione di un buco nero, cioè di uno stato deba materia così denso e quindi di un campo gravitazionale così forte da intrappolare al suo intemo anche la luce. La superficie su cui e al di sotto deba quale la luce viene trattenuta dabo sfuggire ab'infinito, è detta "orizzonte degh eventi". Tuttavia le equazioni deba relatività generale ci dicono che b collasso gravitazionale può portare anche aba formazione di una configurazione altrettanto densa come queba all'intorno di un buco nero, ma con un campo gravitazionale nebe sue vicinanze non abbastanza forte da intrappolare la luce. Si ha abora una nuova situazione, una "singolarità senza orizzonte degh eventi". Presso questi "oggetti" b campo gravitazionale non è così forte neba sua capacità di attrazione da impedire aba luce emessa di propagarsi ab'infinito, ma è molto intenso neba sua capacità di condizionare b senso di scorrimento temporale degh eventi, trascinando il futuro locale in una direzione addirittura opposta a queba che si avrebbe se b campo gravitazio¬ nale fosse debole come quebo in cui viviamo suba Terra. Quando ciò accade, si ha una Macchina del Tempo Cosmica dentro la quale b futuro si svolge in una direzione che corrisponde al nostropassato». In altre parole, in prossimità di questa singolarità, il tempo scorrerebbe in senso opposto a quello di una situazione fìsica «normale», per cui un osservatore in questo luogo si muoverebbe in direzione del «suo» futuro, che però corrisponderebbe a quella del passato di un altro osservatore lontano. Se una tale situazione dovesse realizzarsi in natura, la conseguenza più sorprendente deb' esistenza di una CTM sarebbe che una quantità di energia teoricamente infinita potrebbe essere rilasciata nebe immediate vicinanze di essa e raggiungere un osservatore lontano quasi nelo stesso istante! Per capire come ciò possa awemre, immaginiamo che nei pressi di una singolarità senza orizzonte degh eventi ci sia una sorgente di energia qualunque. La parte di energia emessa intrappolata daba CTM, viaggerà nel suo futuro, corrispondente al nostro passato, fino a raggiungere b momento corrispondente (rispetto all'osservatore lontano) alla formazione deba singolarità stessa e in questo istante b segnale di luce abbandona la CTM. Il fatto importante è che questo istante rappresenta b «punto di uscita finale» di gran parte deb'energia emessa daba sorgente e intrappolata nella singolarità nel corso deba sua intera esistenza, e quindi ciò si verificherebbe con una sorta di «compressione» deba storia deba sorgente in un singolo istante deb'osservatore lontano, che la percepbebbe come l'emissione di una grande quantità di energia concentrata in un mtervabo di tempo straordinariamente breve, quebo che si osserva come b lampo gamma di un GRE. (*) Osservatorio di Torino

Persone citate: Christopher Clarice, Gabriella Bernardi, Gamma Ray, Wells

Luoghi citati: Padova, Torino