Panatta insegna Federer

Panatta insegna Federer ROMA UNA TENNIS ACADEMY CON IL FRATELLO CLAUDIO Panatta insegna Federer «I giovani imparino i colpi da Roger» Intervista STEFANO i SEMERARO Danatta che ti insegna dritto, servizio, volée. Mica male. Da ottobre succederà. Dove: nella nuova tennis academy dei fratelli Panatta, Adriano e Claudio, installata nel ricco complesso del .circolo «Ali Round» a Roma. Perché: lo abbiamo chiesto all'Adriano nazionale, che ogni tanto simula distacco verso ìl suo primo amore, ma poi ci ricasca. Con entusiasmo. «Proposte per aprire un'accademia privata - spiega - le avevo già ricevute quando collaboravo con la Federazione, ma allora non mi era sembrato ìl caso. Negh ultimi due anni mio fratello Claudio ha ripreso l'idea, insistendo molto, e così è nato il progetto». Panatta vuole creare il nuovo Panatta? «Sia chiaro che non puntiamo a sostituirci a nessuno. Ci proponiamo come un centro servizi, dove potranno venire ad allenarsi i ragazzini di sei anni come i giovani che puntano a inserirsi nel circuito prò, o i professionisti con ì loro coach. Italiani ma anche stranieri, perché il tennis è ormai uno sport globale. Con noi collaboreranno Omar Camporese e Raffaella Reggi, voghamo essere un laboratorio, sullo stile di Bollettieri in America e di Casal&Sanchez in Spagna». Che tennis insegnerà? «Ha presente Federer? Ecco, non vogho essere presuntuoso, ma ìl mio modello è un tennis classico, adattato ai tempi moderni. Oggi vedo giocatori da primi 50 del mondo che hanno difficoltà a tirare un servizio decente o una volée. Non è bene. A me piacciono i tennisti che sanno fare tutto, come Fede- rer o come Garquet. È il tennis più bello da vedere e più diver- tente da giocare. Vorrei che nei nostri allievi fosse visibile que- sta impronta tecnica». Ma il tennis di Federer sì può insegnare? «Si può dare un'impostazione di base. Ovvio che non tutti hanno le risorse per diventare campio ni di quel calibro», Pare di capire che uno co me Rafael Nadal, lo spagno lo tutto muscoli e grinta, non le piace... «Nadal è un grande giocatore e un personaggio molto positivo per il tennis. Mi piacerebbe solo vederlo tirare quei suoi colpì eccezionali da dentro il campo, usando a volte una tattica diver sa. Borg non era certo un attac caute, ma ha vinto Wimbledon 5 volte anche facendo punti con il servizio e la volée». Lei batteva Borg e Connors. Federer è davvero il più grande? «Come lui ho visto solo Lavar. Neppure Sampras e McEnroe erano così forti. Federer mette la palla esattamente dove vuole, al centimetro. E impressiona per la grande serenità che dimostra in campo». C'è qualche giovane italiano che le piacerebbe allenare? «Ho passato un paio di ore in campo con Simone Bolelii, a Cividino dove si allena con Renato Vavassorì. Ha il fisico e i colpi per diventare forte». Dia un consiglio a Volandrì, il nostro numero 1. «Volandrì è n. 30 del mondo, ha un coach, non ha bisogno dei miei consigli. Dico solo che sulla terra a me piace guardare imo come Guìllermo Coria, l'argentino. Perché gioca con ìl cervello e non spreca mai un colpo». Il tennis sta tornando di moda. Di chi è il merito? «Di Federer, che con il suo tennis elegante ha fatto riappassionare tutti dopo un periodo di oscurantismo dominato dai muscolari e dai noiosi. E delle ragazze, che fanno glamour e portano il tennis fuori dall'ambito sportivo, sui newmagazine e sulle riviste femminili. Però.... Però?... «Però giocano quasi tutte bene a tennis, ma non sanno come si costruisce una partita. Tirano serie di bei colpi, ma senza senso. Ho visto la Williams contro la Sharapova: più boxe che tennis. Il problema è che oggi le ragazzine iniziano a girare il mondo a tredici anni, i genitori non si fidano a lasciarle sole e spesso s'improvvisano coach. Così le ragazze non crescono tatticamente». Hanno cambiato il punteggio del doppio. Lei cosa cambiar ebbe nel tennis? «Farei entrare il coach in campo, come in tutti gh altri sport. E proverei anche la moviola nei tornei del Grande Slam. Così sì abolirebbero le proteste e ì dubbi». «Cerco un talento: Bolelii ha fisico e colpi per diventare qualcuno Tra i primi 50 in troppi non sanno fare la volée» Adriano Panatta a ottobre inaugurerà la nuova tennis academy nel ricco complesso del circolo «Ali Round» a Roma

Luoghi citati: America, Roma, Spagna