Turchia, i «falchi» curdi rivendicano il massacro

Turchia, i «falchi» curdi rivendicano il massacro LE «ADAGIMI SULL'ATTACCO CHE HA UCCISO CINQUE GIOVANI LA BOMBA NON E' STATA FATTA ESPLODERE DA UN KAMIKAZE Turchia, i «falchi» curdi rivendicano il massacro Ma il Pkk nega: «Noi non c'entriamo». Gli investigatori non escludono la pista dei terroristi islamici che potrebbero aver utilizzato, come altre volte, l'esplosivo «C4» dall'inviato a IZMIR Nessuna giovane kamikaze, ma un congegno ad orologeria. O azionato a distanza con un telecomando, probabilmente dalla camera o dal tetto di uno degli innumerevoli alberghi che si affacciano sulla Ataturk road, la strada in fondo alla quale sabato mattina è saltato per aria il minibus diretto alla spiaggia di Kusadasi, la località turistica turca dell'Egeo sud occidentale. L'ordigno, che ha causato la morte di 5 giovani e il ferimento di 13 persone, era nascosto sotto gli ultimi sedili del minibus turistico. Camuffato da una borsa da spiaggia cui nessuno dei 13 passeggeri aveva fatto caso. Forse, ipotizzano gli inquirenti turchi, potrebbe trattarsi di «C4», un potente esplosivo già utihzzato in diversi attentati di matrice islamica. Anche se questa volta la rivendicazione, smentita ufficialmente dalle autorità governative, ma confermata invece dal quotidiano «Hurryet» e dalla «Cnn» turca, è arrivata dalla fazione curda del Tak, «i Falchi per la libertà», legata al Pkk, il Partito dei lavoratori curdi che fa capo al leader Abdullah Ocalan. Il Pkk, considerata a sua volta un'organizzazione terroristica, ha però smentito sia il collegamento con «I Falchi», sia ogni coinvolgimento nella strage di Kusadasi. Per questo, ancora ieri pomeriggio, il governatore della provincia di Aydin, Mustafa Melay, pur privilegiando la pista del terrorismo intemo curdo, che già aveva firmato i precedenti attentati di aprile e di due settimane fa. sempre nella stessa zona, non si è sentito di escludere definitivamente altre due piste: quelle che portano all'area marxista- leninista ed al terrorismo di matrice islamica. Ma proprio le precedenti rivendicazioni del Tak farebbero propendere gli inquirenti e la stessa popolazione locale ad attribuire ai ribelli curdi la responsabilità della strage. Gli artificieri giunti da Ankara hanno intanto terminato i rilievi sul posto e passerà qualche giorno prima che vengano trasmesse alle autorità giudiziarie i risultati delle loro analisi. A far prendere in considerazione l'uso di una bomba telecomandata è stato il percorso relativamente breve e dai tem¬ pi comunque imprevedibili dei minibus turistici che, in virtù del traffico, impiegano normalmente dai 10 ai 20 minuti per attraversare da Nord a Sud la cittadina di Kusadasi. Un timer non avrebbe garantito un luogo preciso per l'esplosione, avvenuta esattamente nella piazzetta, dove in aprile era stato fatto saltare un altro ordigno che aveva provocato la morte di un poliziotto. E' vero anche però che, appena cento metri più in là, la bomba esplodendo avrebbe potuto provocare danni e feriti anche alla locale stazione di polizia e ai turisti che affollano i portici proprio davanti all'ingresso del bazar. La situazione rimane tesa anche se le autorità locali garantiscono che i controlli di polizia sono stati rafforzati. Ieri numerosi turisti hanno continuato ad approdare con i traghetti nel porticciolo di Kusadasi e ad affollare le spiaggie come se nulla fosse accaduto. Ma, dopo una tregua unilaterale del Pkk, scattata nel '99 in seguito all'arresto del leader Ocalan, gh scontri dell'esercito con la guerriglia sono ripresi nel Sud del Paese. Dall'aprile scorso sarebbero già 100 i morti caduti in combattimento nei due schieramenti. E il primo ministro Tayyip Endorgan nei giorni scorsi aveva dichiarato di ritenere legittimo che l'esercito entri nei territori del Nord iracheno per stroncare l'attività del Pkk. Intanto le autorità di polizia hanno chiesto al governo centrale un rinforzo di almeno cinquemila uomini in vista delle Universiadi che si dovranno svolgere quest'anno ad Izmir, 70 chilometri da Kusadasi, tra il 12 e il 22 agosto, richiamando atleti e turisti da 176 Paesi. [p. col.] Anche ieri i traghetti hanno sbarcato molti turisti stranieri nel porticciolo di Kusadasi e le spiagge erano affollate come se nulla fosse accaduto La polizia ha chiesto al governo un rinforzo di almeno 5000 uomini in vista delle Universiadi che si svolgeranno ad agosto non lontano dalla località Colpita ÙnmessaggìolasciatosullùngomareàccòmunalevttómediKusadasiaqutìlediljondra La disperazione di Emel Okyay, madre di Eda, una delle giovani vittime dell'attentato, durante i funerali della figlia ieri

Persone citate: Abdullah Ocalan, Aydin, Mustafa Melay, Ocalan, Okyay, Tayyip Endorgan

Luoghi citati: Ankara, Izmir, Turchia