Già indagati i kamikaze di Londra

Già indagati i kamikaze di Londra ERANO STATI CONSIDERATI «NON PERICOLOSI» PER LA SICUREZZA NAZIONALE. IERI ALTRI SEI ARRESTI Già indagati i kamikaze di Londra dall'inviato a LONDRA Ieri gli inglesi hanno arrestato altri sei islamici a Leeds, ma le granitiche certezze dei primi giorni («I quattro guidati da Al Qaeda: caso risolto») stanno lasciano spazio a un clima di dubbio e di acri sospetti, sull'efficienza non tanto deUe strutture antiterrorismo, ma delle istituzioni che dovrebbero occuparsi delle misure di prevenzione. Tanto che, adesso, si parla di cambiare i manuali di formazione degh agenti, ancora basati sull'Ira e sulla fisionomia dei terroristi islamici di decenni fa. Completamente diversi dai bombers del 7/7. Fa un certo effetto, sapere che Mohammad Sidique Khan, l'insegnante trentenne di Leeds, separato da un anno dalla moghe per le sue manie regihose, fosse stato intercettato dall'MIS e considerato «non pericoloso». Semplicemente un tizio vagamente coUegato a personaggi, questi pericolosi in¬ vece sì, in relazione a un attentato da compiere in ima discoteca di Soho, simbolo dei temph del demonio. Da attuarsi con un camion imbottito di esplosivo, nel cuore della Londra di tendenza. Idem, e la notizia è di ieri, che sempre lo stesso Sidique Khan avesse «stabili contatti» con alcuni cittadini pakistani, sospettati di far parte del network terrorista. Analizzando il suo traffico telefonico sono saltati fuori numeri e riferimenti inquietanti. Un manager pakistano è stato lungamente sentito dagh agenti dei Servizi di Islamabad. Le falle, ormai, non si contano. Si apprende che l'insegnante, la guida spirituale degh'altri tre attentatori, molto più giovani e fragili, frequentava im centro islamico di Leeds, che si chiama Ikra, coUegato a un sito internet dove le azioni suicide erano esaltate, incoraggiate e, a saper leggere tra le righe, in qualche modo prean¬ nunciate. Certo, con il senno di poi, è facile valutare le situazioni d'emergenza. Ma le giustificazioni delle autorità britanniche fanno riflettere: «Khan era semplicemente coUegato ad alcune persone sospette, così come altre centinaia di uomini». E ormai emergono i primi nomi dei comphci deUa banda di Leeds, che ruota tra la moschea, le palestre, i campi di cricket, e le madrasse di Labore. Un americano di origine pakistana, Mohammed Junaid Babar, 29 anni, arrestato da tempo, aveva rivelato agh inquirenti Usa di avere frequentato i campi di addestramento in Afghanistan e di avere programmato una serie di attentati in Inghilterra, in treni e pub. L'uomo - scrive l'Indipèndent - avrebbe riconosciuto in una foto uno dei suoi discepoh, cioè SidiqUe Khan. E altri nomi nuovi, arrivano da Leeds. La pohzia ha interrogato a lungo Fiaz Naveed, un altro ani¬ matore deUa libreria islamica Ikra, strettamente coUegato ai tre attentatori. Scotland Yard, infine, ha «senza dubbio» identificato mister K., U quinto uomo, forse ripreso dalle telecamere interne a King's Cross, nei minuti precedenti gh attentati, e che è un pakistano di 30 anni, sparito nel nuUa proprio la mattina del 7/7 dopo una breve permanenza a Leeds, in compagnia del team deUa morte. C'è aria di reazione. Tanto che l'MK - lo dice Sunday Times - ha organizzato una squadra speciale di tiratori scelti, con hcenza d'uccidere, in qualsiasi momento, una dozzina dì esponenti di Al Quaeda, nel momento in cui fossero'sorpresi a trasportare esplosivi o a resistere nel caso si decidesse di arrestarli. Si teme infatti, lo sostiene da giorni sir lan Blair, U capo di New Scotland Yard, «una nuova ondata di attentati a Londra, sempre attraverso unità suicide». Così, le persone che potreb¬ bero attuarli, sono pedinate e tenute sotto stretto controho 24 ore su 24. La legge inglese non consente di arrestarli, in base a queste deduzioni, così non resta altra arma che questa. Anche U primo ministro, d'altra parte, ha confermato la possibilità di altre stragi e gh inquirenti, questa volta, non voghono lasciare alcuna possibilità ai terroristi. AdHammersmith, sobborgo di Londra, è attivo da anni un centro di studi islamici, l'AlMaqreze Centre. L'imam Hani al-Siba, di origine egiziane, ha definito neUe sue lezioni quotidiane le stragi del 7/7 come «una grande vittoria». E ancora: «Tony Blair pagherà il prezzo deUe accuse contro gh islamici. Per Al Qaeda è una grande vittoria perchè spinge nel panico gh otto Paesi più importanti del mondo, danneggiando la loro economia». Proseguono gh atti vandalici contro le moschee e i centri islamici di Londra e dintorni. A Leeds, la pohzia ha bloccato otto giovani. Forse volevano compiere una spedizione punitiva contro le case di due dei bombers. A Birkenhead, nel Merseyside, un uomo ha tentato di incendiare una moschea, ed è stato arrestato. Im. nu.j