Tra Merkel e Schroeder, spunta Lafontaine di Marina Verna

Tra Merkel e Schroeder, spunta Lafontaine I SONDAGGI DANNO LA NUOVA FORZA DI «OSKAR IL ROSSO» AL 12 PER CENTO: OGGI SI SANCISCE L'ALLEANZA CON GLI EX COMUNISTI Tra Merkel e Schroeder, spunta Lafontaine I nuovo partito è in testa a Est e potrebbe rovinare la vittoria alla Cdu Marina Verna corrispondente da BERLINO Non ci credevano, né a destra né a sinistra. La consideravano l'ultima sbruffonata di quel populista di Oskar Lafontaine, "il Napoleone della Saar", l'antico compagno di strada di Gerhard Schroeder nella lunga marcia verso il potere. Ex presidente Spd ed ex ministro delle Finanze nel suo primo governo, "Oskar il rosso" tornava sulla scena pohtica dopo le dimissioni dal govemo nel '99 e la traumatica rottura con l'Spd nel 2003. Tornava con un nuovo partito che raccoglieva tutti gli avversari dell'antico sodale. Per rendere completa la vendetta, annunciava ai quattro venti che non solo avrebbe superato lo sbarramento del 5 per cento entrando in Parlamento ma sarebbe diventato la terza forza pohtica della Germania. Il nuovo partito aveva un nome assai poco appetitoso - Wasg (Alternativa elettorale per il lavoro e la giustizia sociale) -, ma chiaramente transitorio, dato che l'obiettivo finale era l'alleanza con i post-comunisti della Pds e la creazione di una nuova forza di sinis'ra per togliere consensi alla Spd riformista del cancelliere Schroeder. L'operazione, cominciata il 19 giugno con il congresso della Wasg a Colonia dove Lafontaine è stato eletto capolista nel Nord Reno Vestfalia, si conclude oggi con il congresso a Berlino della Pds, il partito che nell'89 ereditò il patrimonio e l'apparato della Sed di Honecker e adesso; con il nuovo nome di 'Partito della Sinistra", ospiterà nelle sue liste 1 candidati Wasg, li finanziera, farà campagna elettorale insieme a loro. Co¬ me ricompensa, si aspetta quei posti al Bundestag che non è riuscita a ottenere nel 2002, quando non raggiunse il 5 per cento. E che da sola non avrebbe mai, come ha dimostrato il risultato disastroso nelle elezioni di maggio in NordReno Vestfalia, dove prese poco più del 2 per cento. La Pds non ha mai messo radici a Ovest e il suo leader storico, Gregor Gysi l'uomo che ha dato una "patria emotiva" ai delusi della ex Dar - ha capito che l'alleanza con Lafontaine era un'occasione storica e irrepetibile. Sin dall'inizio i sondaggi sono stati assai promettenti, con un 9 per cento delle intenzioni di voto già a giugno. Gli ultimi dati - a cura dell'Istituto Tns Emnid per la "Berliner Moreenpost" di oggi danno una media del 12 per cento su scala nazionale, ma il 30 per cento nei cinque Laender delTEst: un punto in più rispetto alla Cdu (29 per cento). Nella ex Ddr la nuova alleanza di sinistra è il primo partito. Nei Laender occidentali "Oskar il rosso" fa la sua parte: intercetta lo scontento per la Spd e la sfiducia verso la Cdu, e agitando il fantasma del "Gastarbeiter", l'operaio straniero che porta via il lavoro agli operosi tedeschi - pesca pure nell'elettorato dell'estrema destra. Tutto questo gli porta il 7 per cento delle intenzioni di voto. Non ci voleva credere nessuno, due mesi fa. E adesso non trema soltanto il cancelliere Schroder, che prevede di perdere su questo fronte almeno il quattro per cento dei voti, ma pure la sua sfidante Cdu Angela Merkel, per la quale potrebbe materializzarsi l'incubo delle elezioni 2002: un forte van¬ taggio in primavera sciolto con il sole dell'estate e sprofondato sotto la soglia della vittoria con il freddo dell'autunno. Angela Merkel, qualche settimana fare, poteva addirittura sognare un monocolore cristianodemocratico. Poteva considerarsi comunque al sicuro con il vecchio alleato Fdp. Ma adesso i liberali si chiedono se ce la faranno a superare lo sbarramento del 5 per cento e la Cdu/Csu rischia di dover ragionare intomo a una possibile "grande coalizione" con la Spd come partner di minoranza. Il nuovo giocatore sulla scena pohtica ha sparigliato tutte le carte. Se Spd e Verdi - la coalizione che govema da due legislature da soli affondano intomo al 35 per cento, con i voti del Partito della Sinistra si avvicinano al 50. Questo significa che la Merkel, pur godendo ancora del 43 per cento dei consensi, vede allontanarsi la sua maggioranza. Prima candidata dell'Est alla cancelleria, proprio all'Est perde terreno: ha impiegato anni a "occidentalizzarsi", a far dimenticare la sua origine ai mandarini cristianodemocratici del centro e del Sud della Germania con il risultato che adesso a Est la sentono estranea, lontana dai loro problemi, irrilevante. Ha preparato un programma elettorale buono per l'Ovest che accetta lo smantellamento dello stato sociale perché spera nella ripresa economica, ma che spaventa l'elettore senza lavoro e senza prospettive, che può solo aggrapparsi allo stato sociale. Paradosso Merkel: il cancelliere Kohl l'aveva scelta come delfino nell'era della riunificazione proprio perché veniva da Templin. Brandeburgo, ex Ddr. Portava voti, allora. Oggi li fa perdere. La Pds non ha mai messo radici a Ovest e il suo leader storico Gregor Gysi ha capito che la nuova alleanza era un'occasione Helmut Kohl l'aveva scelta come delfino alla riunificazione perché veniva dall'ex DDR Allora portava voti oggi, forse, li perderà t Angela Merkel, candidata cancelliere dell'opposizione. A destra O^kar Lafontaine; alle sue spalle Gerhard Schroeder 71 —-— : y^^.

Luoghi citati: Berlino, Brandeburgo, Colonia, Ddr, Germania