Bologna, studente di 22 anni freddato all'Università di Franco Giubilei

Bologna, studente di 22 anni freddato all'Università NELLA FACOLTÀ DI MATEMATICA. L'OMICIDA, CHE AVEVA ANCHE UN SITO INTERNET, SI È COSTITUITO: «NON VOLEVO FARLO» Bologna, studente di 22 anni freddato all'Università Sette colpi di pistola da un compagno dopo un esame Franco Giubilei corrispondente da BOLOGNA Per qualche terribile momento a qualcuno è venuta in mente Columbine, la scuola americana dove nell'aprile '99 due ragazzi armati fino ai denti fecero ima strage, quando ieri pomeriggio un giovane ha fatto fuoco su uno studente, uccidendolo: sette colpi di pistola, sparati nel corridoio della facoltà di Matematica, mentre nell'aula vicina si teneva l'esame di Meccanica razionale. Subito dopo l'omicida è entrato sconvolto nell'aula con l'arma ancora in pugno, gridando «Non volevo farlo, non volevo farlo», davanti alla docente e ai ragazzi atterriti. Poco dopo si è consegnato agli agenti della polizia ferroviaria, i primi ad accorrere sul posto. Si è consumata cosi, in pochi minuti, la tragedia che ha lasciato esanime sul pavimento Riccardo Venier, 22 anni, di Monghidoro, nell'Appennino bolognese. Aveva appena consegnato lo scritto di Meccanica razionale e stava per andarsene, ma nel corridoio è stato affrontato da Doìiienico Bottari, 32 anni, di Messina, che gli ha scaricato addosso il caricatore di una pistola calibro 9 prima di farsi arrestare. Al momento resta un mistero il movente: una delle ipotesi è che possa trattarsi di un dehtto passionale, ma solo l'interrogatorio del giovane farà luce sulla dinamica del crimine. Secondo le prime testimonianze raccolte dalla Squadra mobile all'origine del dehtto sembra esserci la passione che Bottari nutriva per lo studente e che non era ricambiata. Ma neppure questo particolare è stato confermato dal pm di turno, Licia Scagliarmi, che alle domande dei cronisti ha risposto solo con un «Lasciateci lavorare». Tutto si è svolto fra le 18,15 e le 18,30 al settimo piano della facoltà di Matematica, in piazza di Porta San Donato, vicino al centro. Al momento della sparatoria è scoppiato il panico: alcuni studenti si sono chiusi in un'aula per cercare riparo, mentre la zona veniva circondata da pattu- glie di polizìa e dei carabinieri. Alcuni agenti hanno indossato i giubbotti antiproiettile, sono arrivati i funzionali della squadra omicìdi e il comandante dei carabinieri Agostino Papa, oltre ai vigili, che hanno bloccato la zona. Sul posto anche il rettore dell'Uni¬ versità dì Bologna, Pier Ugo Calzolari, che non ha voluto fare commenti., H professor Giovanni Dorè, direttore del dipartimento di Matematica, si trovava nel suo ufficio al terzo piano, quando ha udito gli sparì: «Ho sentito dei colpi e mi è venuto il dubbio che fossero spari, ma lì per lì ho pensato a delle martellate, o al rumore di oggetti che cadevano con violenza - racconta il docente, ancora scosso, che ieri sera sì trovava ancora all'interno della facoltà -. In realtà, credo che solo quelli che si trovavano nelle vicinanze del corridoio si siano resi veramente conto dì quello che stava accadendo». Nell'aula dove si stava svolgendo la prova scritta dì Meccanica razionale si trovavano la docente, la professoressa Caliceli, e pochi studenti. D ragazzo aveva appena consegnato lo scritto, quando è stato aggredito. «Siamo tutti molto sconvolti, nessuno poteva aspettarsi che succedesse qualcosa del genere». Informazioni dettagliate sull'omicida, invece, vengono dal suo sito Internet, dove Domenico Bottari rac¬ conta per filo e per segno la sua storia personale e i suoi gusti musicali, dimostrando una vera e propria passione per Johann Sebastian Bach: ha vìssuto fino a 11 anni a Itala, un paesino nel Messinese, per poi spostarsi a Scaletta Zanclea, sul mare, dove dice di essere stato perseguitato dai professori con la frase «è bravo ma... potrebbe fare di più». Un bel ricordo, l'esecuzione in pubblico al flauto di un brano dì Bach, e poi gli studi a Messina, dove si diploma con il massimo dei voti per poi laurearsi con lode in Matematica, con una tesi sulla ((Teoria delle distribuzioni e degli spazi vettoriali topologici localmente convessi». Tutti particolari su cui lavorano gli inquirenti per venire a capo dell'omicidio. Dopo la laurea sì sposta a Bologna, dove segue un master in Matematica. Confessa di amare la musica, «soprattutto la Grande Musica», ha imparato a suonare il pianoforte e ha composto alcuni pezzi: brani di Bach adattati per strumenti elettronici che sì possono scaricare dal suo sito. Riccardo Venier Forze dell'ordine all'esterno della facoltà di Matematica dell'Università di Bologna

Luoghi citati: Bologna, Messina, Monghidoro, Scaletta Zanclea