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Jaga Jazzist SABATO 2 LUGLIO A LLOSPAZIO ■ZÌI, I WORD CINEMA Jaga Jazzist Le strane esplorazioni di una band norvegese PUNTA anche sul jazz, Traffic. Naturalmente lo fa indirizzandosi sul versante della sperimentazione più fantasiosa ed attuale. Un bello stimolo, che arriva tra l'altro in un periodo intenso di appuntamenti col jazz, finendo per definire il variopinto caleidoscopio di suoni che si fregiano di essere figli della musica d'improvvisazione di orìgine afroamericana. Sabato 2, a partire già dalle 19 (orario anticipato per consentire al pubbhco di assistere, successivamente, al concerto dei New Order alla Pellerina), lo Spazio 211, via Cigna 211, tei. 011/200522, ospita la musica libera e contagiosa dalla Jaga Jazzist, big band norvegese guidata dall'estroso Lars Homtveth e SQuietmen, forse la formazio- ne torinese più adatta a far loro da supporto. li accomuna l'idea del jazz come punto di partenza, senza che vi sia una destinazione esatta verso cui dirigersi. Insomma un'attitudine all'esplorazione sonora che fa di Jaga Jazzist un'autentica big band dell'era attuale che non disdegna l'uso dell'elettronica digitale accanto agh strumenti tradizionah. Originari di Tonsbeig, piccola cittadina dalle parti di Oslo, qui consumano i loro ascolti: Blue Note, Thrill Jockey, Warp, tutto viene digerito per le loro tendenze centrifughe, che costruiscono il loro suono in un momento, gh Anni 90, in cui tutto concilia con tutto, senza alcun controllo. Analogamente a quanto sperimentato dai Tortoise, spesso a loro paragonati, anche i norvegesi erigono il jazz a fondamenta del loro suono, e analogamente si inoltrano nei territori nu-elettronici frequentati da Squarepusher e Aphex Twin, con un tocco di modernariato alla Stereolab e tanto jazz: dal Davis pre e post elettrico, a Coltrane eMingus. Marco Basso l Gli Jaga Jazzist sono in concerto sabato 2 luglio allo Spazio 211 di via Cigna, insieme con I SQuietmen