Un tango con Buenos Aires

Un tango con Buenos Aires Un tango con Buenos Aires Paolo Collo CARLO Rossella, già direttore del Tgl, della Stampa, di Panorama, e ora del Tg5, ha scritto questo piacevole libretto - beato lui - fra la campagna di Saint-Tropez e le isole greche di Fatmos e Mykonos («ero a bordo del favoloso Altair, ospite dei miei amici Barbara e Diego Della Valle», ci dice nella Fremessa). Sono ventiquattro brevi o brevissimi racconti che riportano immagini, flash, storie di vite di uomini e donne in Argentina tra il 1962 e 112005. Sono tutte occasioni per l'au¬ tore per ricordare-raccontare "passioni e avventure" a Buenos Aires. Ferché se è vero che il libro si intitola Tango (Mondadori, pp. 83,612), e che il tango, le sue melodie, le parole dei testi delle canzoni, sono la colonna sonora del libro, è anche vero che la protagonista assoluta, l'autentica primadonna, che offusca tutti gli altri personaggi, è in realtà Buenos Aires. Ed è forse motivo per rifarsi la solita, vecchia domanda: il tango è Buenos Aires o è Buenos Aires il tango? Chi è l'uovo e chi la gallina? Certamente nessuno dei due, sono legati tra loro in modo indissolubile, e anche se è possibile che il tango si possa amare, ascoltare, ballare a Torino come a New York, è lì, a Baires, a San Telmo, al Viejo Almacén, al Cluh del Tango, al fatiscente Samovar de Rasputin che il tango si trasforma da "orgiastica diavoleria" a "modo di camminare" (come scrisse il vecchio Jorge Luis Borges). E se poi è vero che, come disse Enrique Santos Discépolo, il filosofo del tango, un tango è "un romanzo in tre minuti", i racconti di Carlo Rossella sono altrettanti scampoh di vita - o di vite -, momenti piacevoli o tristi di tpialcosa di più grande: un'apparizione del Gordo Osvaldo Soriano; un ballo tra la sensuale Estela e il gay Roberto; la prosperosa commessa Gabriela e i mocassini del generale Juan Domin¬ go Ferón; la sartoria per voyeur di calle Santa Fé; la chica de barrio Cristina; il Fresidente e la Strega; Ferón e i profilattici; Ana Maria e il generale assassino Rafael Videla; il ballo tra la donna d'affari Consuelo e Flora, la cubana; un ragazzo in canottiera che suona il bandoneón; un colpo di Stato deciso in un prive; le Ford Falcon scure dei servizi segreti e la famigerata Escuela Mecànica della Marina, il mattatoio di un'intera generazione di ragazzi... I ricordi e i racconti di un giomalista-turista-flàneur (come diceva Soriano) in un piccolo libro piacevole, a volte divertente, ma anche malinconico, proprio come il tango.

Persone citate: Carlo Rossella, Diego Della Valle, Enrique Santos Discépolo, Jorge Luis Borges, Juan Domin, Mondadori, Osvaldo Soriano, Paolo Collo, Rafael Videla, Soriano

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires, New York, Torino