Un'Europa più flessibile per salvare il Welfare di Richard Newbury

Un'Europa più flessibile per salvare il Welfare A BRUXELLES IL LEADER DI DOWNING STREET RIPROPORRÀ' LE RICETTE DEL NEW LABOUR Un'Europa più flessibile per salvare il Welfare Richard Newbury JACQUES Chirac ha offerto a Tony Blair la crisi necessaria per collegare la Costituzione Europea a quelli che dovevano essere i suoi obiettivi: raccoghere e spendere fondi e avviare un dibattito pohtico per decidere quanto, per cosa e per chi spendere. Secondo Le Monde, «esiste un solo piano B, e si tratta del piano Blair». Blair solleverà entrambe le questioni allo stesso tempo, appellandosi alla «nuova» Europa e a quella «nordica». Come lui stesso ha proclamato lunedì al Parlamento, non è un euroscettico. Pensa che nel bilancio europeo dovrebbero essere previste ancora maggiori spese, non per sostenere un'agricoltura inefficiente, ma piuttosto per l'istruzione, l'alta tecnologia, le biotecnologie, le innovazioni industriali, in modo da creare nuovi posti di lavoro (scalando, come dice Blair, la catena alimentare) più qualificati di quelli che si stanno spostando verso India e Cina (il premier britannico ritiene di essere l'unico a vedere la Cina come una minaccia; mentre gh altri si rifiutano di considerala una presenza allarmante). Blair si trova nella rara situazione di avere la presidenza sia del GB che dell'Unione Europea. La pohtica del «consegnare la povertà alla storia», portata da Blair e dal suo ministro Gordon Brown al GB di Gleneagles, è anche una posizione morale contro i sussidi agricoli dell'Unione Europea e contro le tariffe sull'importazione che impediscono ai Paesi del Terzo Mondo di esportare i loro prodotti. In questo modo i mercati europei dovrebbero cercare di rendersi indipendenti, attraverso una rifonna del lavoro orientata con l'imperativo «adattarsi o morire». Queste riforme potrebbe anche avere l'effetto di ridurre nei Paesi poveri il terreno fertile per l'immigrazione economica e il terrorismo. Questa pohtica affronta già due dei compiti che, Blair si prefiggerà durante il suo turno di presidenza dell'Unione Europea. Giovedì prossimo illustrerà al Parlamento Europeo quelli che vede come i tre pilastri della sua presidenza: prosperità, che significa riforme economiche; sicurezza, cioè combattere il terrorismo e il traffico di droga; valori, che sta per l'aiuto ai Paesi in via di sviluppo. Parlerà anche di due assenti. Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, e di se stesso, come di persone destinate a passare presto alla storia. Gordon Brown è convinto che l'Inghilterra, aderendo nel 1925 al Gold Standard e nel 1979 all'ERM (Exchange Rate Mechanism) europeo con un tasso di cambio troppo elevato, abbia aggravato il suo declino con scelte economiche dettate dalla pohtica. Queste ragioni storiche hanno impedito a Blair nel 1997 di adottare l'euro, avanzando le sue cinque condizioni. Jacques Chirac, ponendo il suo veto alle Nazioni Unite riguardo alla guerra in Iraq, aveva tolto a Blair il potere pohtico necessario per convincere un'Inghilterra euroscettica ad accettare la Costituzione. Ora il fallimento referendario francese fa uscire il premier britannico dalle sue difficoltà. Tuttavia, Blair non ha potuto realizzare la sua storica ambizione, quella di collocare l'Inghilterra nel cuore dell'Europa, con l'adesione all'euro e alla Costituzione. Ora vuole fare all'Europa quello che lui e Brown hanno fatto al partito laburista e poi all'Inghilterra: uccidere le vacche sacre, unire globalizzazione e flessibilità del lavoro ad una maggiore spesa per il welfare, finanziato grazie alla crescita economica. E' convinto di poter riconquistare un elettorato sfiduciato e creare un nuovo consenso con il quale rilanciare sia la Costituzione dell'Europa che il suo bilancio. L'Inghilterra ha un tasso di disoccupazione del 4.707o, mentre in Francia è pari al 100Zo. L'Inghilterra ha un tasso di disoccupazione giovanile del 1007o, la Francia del 250Zo. Entrambi i Paesi hanno un salario minimo simile, ma in Francia ci sono più persone che rimangono fciiai a quello. Questi dati costituiranno la base del discorso di Blair a favore di una riforma economica. «Il primo ministro sfiderà l'opinione secondo cui l'Inghilterra sarebbe un Paese dickensiano, privo di protezione sociale. Rassicurerà tutti che ogni nazione ha il suo sistema di protezione sociale, ed è molto soddisfatto del sala¬ rio minimo e del prolungato periodo di maternità che ha introdotto», ha detto il suo portavoce. Blair garantirà alla «nuova» Europa che rivedrà lo sconto di 3,2 milioni di sterline attualmente ricevuto dall'Inghilterra, ma allo stesso tempo riesaminerà anche la gestione dei 32 milioni di sterline destinati all'agricoltura (il 400Zo dei fondi, destinato al 4I)6 dei lavoratori), in base non a politiche thatcheriane ma all'agenda di Lisbona. «Non è un gioco a somma zero che preveda la scelta fra un'Europa sociale e un'Europa di libero commercio. In realtà è una scelta che non esiste. Abbiamo bisogno di un'Europa efficiente. La pohtica sociale darà impulso a quella economica: lavoreranno insieme», è il credo del leader di Londra. Oppure, stando alle parole di Peter Mandelson, confidente di Blair: «O precipitiamo nel declino economico, perdendo la possibilità di avere lo stile di vita che desideriamo. Oppure portiamo avanti riforme economiche dolorose, ma capaci di renderci nuovamente competitivi sul mercato mondiale». Il ministro delle Finanze Gordon Brown

Persone citate: Angela Merkel, Brown, Gordon Brown, Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy, Peter Mandelson, Tony Blair