Blair al volante dell'Ue «Vertice in autunno per rilanciare l'Unione»

Blair al volante dell'Ue «Vertice in autunno per rilanciare l'Unione» E' PARTITA LA PRESIDENZA BRITANNICA Blair al volante dell'Ue «Vertice in autunno per rilanciare l'Unione» Per il premier occorre «trasformare il nostro modello sociale» Barroso: «Il libero mercato non va contrapposto alle garanzie» Maria Chiara Bonazzi LONDRA Che la disfida sul modello socia-. le europeo abbia inizio: ieri, nel primo giorno della presidenza britannica di turno dell' Unione, con tutta la Commissione al completo riunita a Londra, Blair ha fissato per l'autunno un vertice informale durante il quale, in buona sostanza, i nodi verranno al pettine. In quell'occasione il sistema anglosassone del libero mercato è destinato a scontrarsi con il protezionismo di tipo continentale. In gergo blairiano, i confronti di questo genere sono sempre «cooperativi e inclusivi», ma sta di fatto che il semestre britannico si preannuncia combattivo. Alla Bbc il ministro degh Esteri Jack Straw aveva appena finito di dare per morto il federalismo europeo e si era di nuovo infervorato sui tagli ai sussidi per l'agricoltura. Nella giornata inaugurale Blair si è presentato, come suo solito, alacremente disponibile a cercare una soluzione comune, ma nel contempo ha orientato il dibattito evidenziando subito le priorità che interessano al suo govemo. Durante una conferenza stampa congiunta con il presidente della Commissione euro¬ pea, José Manuel Barroso, il primo ministro ha detto: «La cosa su cui tutti, in Europa, sono d'accordo, è che questo è sicuramente un momento interessante per assumere la presidenza dell'Unione. Il compito generale è quello di cercare di dar vita, in modo cooperativo e inclusivo, a un dibattito sulla futura direzione dell'Europa. A questo scopo abbiamo concordato che sarebbe sensato per la presidenza tenere un vertice informale in autunno. Prima di questo summit la Commissione europea produrrà un documento sulla sostenibilità del modello sociale alla luce dei cambiamenti del mondo di oggi». Per Barroso sarebbe sbagliato contrapporre il libero mercato al mercato sociale: ((Abbiamo bisogno di entrambi», ha detto il presidente della Commissione sottolineando la necessità di coltivare una «cultura del compromesso»: «Siamo un'unione di 25 Stati, e molto presto speriamo 27, e nessuno imporrà il suo punto di vista agli altri». Blair è stato attento a non invocare un modello sociale che calpesti i più poveri e ieri ha detto che l'Europa «non è soltanto libero mercato» e deve avere «una forte dimensione sociale», ma ha aggiunto: «Non serve cercare di competere in un mondo duro e che cambia se non siamo pronti ad apportare i cambiamenti necessari, tra cui non abbandonare il nostro modello sociale ma aggiornarlo e modernizzarlo». Londra continua a resistere alle richieste della Commissione di mettere fine alla clausola che le consente di chiamarsi fuori dalle regole che limitano la settimana lavorativa a 48 ore. L'aspra controversia sul bilancio europeo occuperà prevedìbilmente buona parte della presidenza britannica, e Blair ha detto: «Faremo il possibile per fare progressi e raggiungere un accordo. Se questo sia Eossibile, non lo so». Barroso a sottolineato che «dopo il "no" dei francesi e degh olandesi ai referendum sulla costituzione europea, e la mancata approvazione del bilancio comunitario, questo è un periodo difficile per la pohtica europea; per questo la Gran Bretagna ha una responsabilità davvero speciale». Ma giusto ieri mattina il ministro degh Esteri Jack Straw, ha detto fuori dai denti che ((bisogna accettare il piano originale per l'Europa, cioè un' Europa federale, è morto. Abbiamo bisogno di una nuova direzione». Intanto, bisognerà evitare la parahsi. Il premier britannico Tony Blair durante un'intervista nel giardino del numero 10 di Downing Street

Persone citate: Barroso, Jack Straw, José Manuel Barroso, Maria Chiara Bonazzi, Tony Blair

Luoghi citati: Europa, Gran Bretagna, Londra