Colpite quella cometa!

Colpite quella cometa! [ LA MISSIONE «DEEP IMPACT» Colpite quella cometa! IL4 LUGLIO UN PROIETTILE IPERVELOCE DI 370 CHILOGRAMMI SCAVERÀ' UN CRATERE SUL NUCLEO GHIACCIATO DELLA TEMPEL-1 : A 500 CHILOMETRI DI DISTANZA UNA SONDA SCRUTERÀ LIMPATTO Mario Di Martino (*) DOPO un viaggio di quasi sei mesi e dopo aver percorso una distanza di 430 milioni di chilometri, la sonda «Deep Impact» si trova oggi a 5 giorni dal suo obiettivo, la Tempel-1, una cometa periodica che orbita attorno al Sole in 5 anni e mezzo e che fu scoperta da Ernst Tempel nel lontano 1867. La mattina del 3 lugho daha sonda si distaccherà il grosso proiettile di rame del diametro di un metro e pesante poco meno di 4 quintali, che dopo 22 ore andrà a schiantarsi contro ii nucleo deha cometa, la cui forma sembra essere allungata e con dimensioni di circa 6 chilometri, ad una velocità di 37.100 chilometri all'ora (viaggiando così veloci, la distanza che separa Torino da Palermo sarebbe percorsa in meno di due minuti). Due ore prima deha collisione entrerà in funzione il sistema autonomo di navigazione dell' impattore che, azionando i piccoli razzi di controho, lo porterà all'incontro finale. Al momento dell'impatto la sonda madre volerà a circa 500 chilometri dal nucleo cometario e riprenderà ogni fase deha collisione con gh strumenti di bordo. Il tempo a disposizione per la ripresa dehe immagini e la loro trasmissione a terra sarà di 13 minuti, poi Deep Impact perderà di vista il punto colpito. Scopo deha missione è osservare l'interno del nucleo di una cometa e stabilire con osservazioni dirette la reale composizione. È noto da tempo che questi piccoh corpi planetari sono formati per lo più da ghiaccio d'acqua, in cui sono presenti anche ghiacci di altri composti. come ossido e biossido di carbonio, ammoniaca, metano e formaldeide, e materiali inerti di natura rocciosa e carbonacea. La densità dei nuclei cometari è molto inferiore a quella dell'acqua, dell'ordine di qualche decimo di grammo al centimetro cubo; si tratta insomma di enormi e fragili "pahe di neve sporca", come h definì l'astronomo americano Whipple poco più di cinquant'anni fa. Ad ogni transito in prossimità del Sole (perieho), i ghiacci sublimano, producendo una grande quantità di gas e polveri che vanno a formare un'estesa atmosfera (chioma) attomo al nucleo e la caratteristica coda. Il materiale non volatile, come i frammenti di roccia e le polveri carbonacee, solo in parte viene disperso nello spazio e con il susseguirsi dei passaggi al perielio si accumula sulla superfìcie, andando a formare una crosta inerte e scura che assorbe con grande efficacia il calore solare, il quale penetrando all'interno fa sublimare i ghiacci sottostanti. Quando raggiunge una pressione sufficientemente elevata, il vapore produce dehe fratture neha crosta superficiale e da queste fuoriesce sotto forma di getti. L'osservazione anche ravvicinata, di un nucleo cometario non ci permette quindi di sapere qual è la composizione del materiale presente al di sotto deha crosta estema, in quanto ciò che si osserva in superficie, specialmente nel caso di comete "vecchie" come la Tempel 1, non rispecchia la reale natura dei composti originari. Se tutto andrà bene, tra pochi giorni potremo finalmente osservare ed analizzare l'interno di uno di questi affascinanti oggetti. Il cratere che si formerà nel violentissimo impatto sarà grande quanto un campo di calcio e profondo più una ventina di metri: tutto dipenderà dalla consistenza del materiale di cui è costituito il nucleo cometario. Lo strumento principale di cui è dotata la Deep Impact è un telescopio di 30 centimetri di apertura, il più grande finora inviato neho spazio profondo, con il quale sarà possibile ottenere simultaneamente immagini e spettri ad altissima risoluzione, la cui analisi permetterà di determinare la composizione del materiale di cui è fonnato il nucleo. Anche il proiettile è dotato di un piccolo telescopio di 12 centimetri di diametro, che verrà utilizzato per guidarlo sul bersaglio e riprendere immagini sino al momento fatale deha collisione. Naturalmente tutti i telescopi che saranno in grado di osservare la cometa seguiranno l'evento in diretta, che sulla Terra sarà visto con un ritardo di quasi 7,5 minuti, il tempo necessario aha luce per percorrere i 133 milioni di chilometri che il 4 lugho ci separeranno daha cometa. (*) INAF, Osservatorio di Torino

Persone citate: Deep Impact, Ernst Tempel, Mario Di Martino, Whipple

Luoghi citati: Palermo, Torino