Gli Stati Uniti trattano con la guerrìglia in Iraq

Gli Stati Uniti trattano con la guerrìglia in Iraq IL BRITANNICO «SUNDAY TIMES» HA RIVELATO LE CIRCOSTANZE DEL NEGOZIATO SEGRETO, MEZZA CONFERMA DEL PENTAGONO Gli Stati Uniti trattano con la guerrìglia in Iraq «Già avvenuti i primi due incontri» NEW YORK Gli americani hanno stretto la mano al diavolo in Iraq, per fermare la guerriglia. Le ha scritto il britannico «Sunday Times», secondo cui i rappresentanti di Washington hanno avuto almeno due incontri segreti con alcuni capi ribeUi, e il Pentagono non ha smentito. Il primo appuntamento è avvenuto il 3 giugno scorso in una villa di Balad, sulle colline quaranta miglia a Nord di Baghdad. Lo ha organizzato Ayham al-Samarai, un sunnita che aveva vissuto in esilio negli Stati Uniti per vent'anni, ma dopo la guerra era tornato nel suo Paese per fare il ministro dell'Elettricità nel governo provvisorio. Tanto i ribelli, quanto gb americani, non si fidavano, perché temevano imboscate. Alla fine si sono convinti a procedere, con l'impegno reciproco di non attaccare. Il vertice è stato ospitato dai capi tribali della regione, e i rappresentanti di Washington sono arrivati con sei mezzi corazzati. Nella sala, però, sono entrati solo alcuni comandanti militari, agenti dell' intelligence, un funzionario del Congresso e un diplomatico dell' ambasciata Usa a Baghdad. Dall' altra parte del tavolo c'erano gli emissari del gruppo Ansar ai-Sunna, che a Natale aveva ucciso 22 persone in una base americana di Mosul, l'Iraqi Liberation Array, Jaish Mohammed e l'Islamic Array in Iraq, che ad agosto aveva rapito e ucciso il giornalista italiano Enzo Baldoni. Secondo il racconto del Times, un americano si è introdotto come «rappresentante del Pentagono» e ha detto di essere pronto a «cercare il modo per fermare la carneficina da entrambe le parti, ascoltando le vostre richieste». I ribelli hanno domandato un calendario per il ritiro delle truppe straniere, il pagamento dei danni di guerra, e alcuni hanno suggerito la restaurazione di Saddam. Gli americani hanno fatto domande sulla struttura della guerriglia, cercando di carpire informazioni di inteUigence, e poi hanno proposto ima tregua in cambio della liberazione di alcuni prigionieri. GU iracheni hanno chiesto ancora un calendario per il ritiro che Bush non vuole dare, e dopo un'ora e mezza di colloqui gb inviati di Washington si sono alzati, dicendo che dovevano riportare le discussioni ai superiori. Le parti si sono accordate per rivedersi. Il secondo appuntamento e avvenuto dieci giorni dopo, il 13 giugno, nello stesso posto. Stavolta al tavolo degh iracheni c'erano altri due gruppi, identificati come Thawarat al-Ishreen e Shoura Council of Mujahideen. Gli americani sono stati più bruschi e hanno chiesto ai ribelli di tagbare i ponti col gruppo di al Qaeda guidato da Abu Musab al-Zarqawi. I capi della guerriglia hanno risposto che hanno il diritto di ricorrere all'aiuto straniero, così come Washington guida ima coalizione intemazionale, e il vertice si è concluso senza intese. Gli iracheni, però, hanno chiesto che al prossimo incontro partecipi anche un rappresentante dell'Onu. Ieri il capo del Pentagono, Donald Rurasfeld, non ha smentito: «GU incontri avvengono in continuazione. L'Iraq ha un governo sovrano, che cerca di dialogare con cid non lo sostiene. Non farà aperture a chi ha le mani insanguinate, ma noi faciUtiamo i contatti con gU altri. La guerrigUa, però, potrebbe durare altri dodici anni». NeUo stesso modo ha parlato il generale Abizaid, comandante deUe truppe neUa regione del Golfo Persico: «Stiamo cercando la gente giusta neUa comunità sunnita, per farla partecipare al processo poUtico. Ma non faremo compromessi con Zarqawi». Chi ha smentito è invece «Ansar ai-Sunna» che in un comunicato diffuso attraverso un sito filo-islamico su Internet ha escluso categoricamente qualsiasi incontro. I coUoqui violerebbero la regola di non avere contatti con i terroristi, rimproverata agU itaUani nel caso Sgrena-CaUpari. Domani sera Bush parlerà agU americani daUa base di Fort Bragg, affinché non voltino le spaUe aUa missione in Iraq, ma gU incontri di Balad potrebbero già segnalare una svolta, [p. mas.] Mediatore un sunnita che ha vissuto negli Usa perverti anni. Entrambe le parti temevano una imboscata. Ma c'è stato l'impegno a non attaccare Gli emissari del gruppo terroristico al Sunna (che ha smentito) avrebbero chiesto un calendario del ritiro e i danni di guerra L'evacuazione di un ferito iracheno ieri, dopo uno scontro a fuoco nelle strade di Baghdad

Persone citate: Abizaid, Bragg, Bush, Donald Rurasfeld, Enzo Baldoni, Sgrena, Zarqawi