An, scossa di Storace «Serve un segretario»
An, scossa di Storace «Serve un segretario» IL PARTITO ANCORA IN SUBBUGLIO DOPO IL REFERENDUM. SANTANCHÉ ENTUSIASTA: «UN'IDEA OTTIMA». LANDOLFI: «MEGLIO UN COORDINATORE» An, scossa di Storace «Serve un segretario» «Fini resti leader, un po' come nell'Udc dove c'è Casini, ma poi c'è anche Pollini». La Russa: proposta interessante Maria Grazia Brugone ROMA «Serve un segretario di An. Fini resti leader, un po' come nell'Udo, dove il leader è Casini, ma poi c'è anche Pollini». Ma Fini stesso «potrebbe dare ad An la possibilità di una marcia in più portando all'assemblea nazionale una modifica dello statuto» in questo senso. Francesco Storace arriva a sorpresa all'assemblea milanese di An dove si discute del nuovo soggetto unitario del centrodestra, pranza con La Russa e Gasparri, poi si presenta preparando il terreno, annunciando che se ci sarà tempo, lancerà una «proposta innovativa per An» che «serva a spiegare di cosa abbiamo bisogno», premettendo che «nessuno vuole appannare o sostituire la leadership di Gianfranco». Infine la proposta, corredata da varie precisazioni e giustifi¬ cazioni. «Abbiamo un problema di organizzazione, di Fini presidente abbiamo bisogno, resta il garante del partito», ma oggi serve un segretario, «magari con dei meccanisimi di garanzia», soprattutto per «aprire una fase nuova per la destra così da farla arrivare più forte all'appuntamento con la discussione di un eventuale partito unico». Dunque «occorre superare pregiudizi di componente perché il partito non ha bisogno di una minoranza e un'opposizione ma dell'insieme di tutte le forze», insiste il ministro della Salute, preoccupato dell'unità. Concetti che riecheggiano quelli esposti da Gianni Alemanno. L'esponente della Destra Sociale ufficialmente sciolta in un'intervista al Tempo ieri ribadiva infatti la necessità di quel «chiarimento intemo» su valori, identità e programma per# arrivare a una «centratura esat¬ ta di un percorso di rilancio» che, a ridosso del referendum, lo ha portato addirittura a dimettersi da vicepresidente del partito. E insieme poneva la necessità di non sottovalutare «l'aspetto gestionale, che però non deve essere visto solo da un punto di vista organizzativo». Un segretario, appunto. Non un semplice «coordinatore», il cui ruolo sia soltanto gestionale, come va subito ridimensionando il finiano, pur inquieto, Mario Landolfi, primo a commentare - frenandola - la proposta di Storace. Il ministro delle Comunicazioni sottolinea che la nuova figura potrebbe essere «indicata da Fini» stesso e «poi votata dall'assemblea nazionale sulla base di un documento politico» mentre le cariche non previste dallo statuto, in primis il triumvirato - ribadisce - andrebbero abolite. O rafforzate, propone invece Adolfo Urso restato, con Altero Matteoli, il più vicino al presidente. E però perfino Urso trova «ragionevole» l'idea storaciana, purché, «segretario o coordinatore che sia, venga indicato dallo stesso Fini». Il contrario però di quel che sostiene Teodoro Buontempo: «Non deve essere un fiduciario di Fini». E La Russa? E Gasparri che starebbe dialogando con Alemanno? Un'intesa in fieri che Alemanno conferma, parlando di «prove di di trasmissione» favorite da un «vecchio patriarca» del partito (e ne sono rimasti così pochi che la scelta è fra Tremaglia e Fisichella). ((Alemanno e i suoi registrino i loro trasmettitori», replica l'ex ministro delle Comunicazioni, ancora risentito, oltre che dal suo defenestramento da parte di Fini, dal fatto che «quelli che adesso pongono questioni di metodo, non si sono accorti che lo stavo facendo io per primo. E allora si azzerino anche le cariche di governo non decise a regola di statuto». «Quelli» sono appunto gli esponenti la Destra sociale, che «fanno finta di essersi sciolti come corrente, mentre si sono riuniti ieri (venerdì, ndr)» e coi quali, a sentir lui, non ha alcun contatto. Tanto che, anche «il pranzo con La Russa e Storace è stato casuale e abbiamo parlato del più e del meno». Si vedrà chi ha ragione. Quanto al segretario, Gasparri nota che «dire Pollini è diverso dal dire Sandro Bondi», sostiene di essere «aperto a discutere di tutto» e comunque «conta la linea pohtica». Destra Protagonista ne discuterà il 25 giugno, nella riunione fissata da tempo. Alla quale rinvia anche Ignazio La Russa, limitandosi a un «no comment» sul segretario. Significativa però l'accoglienza entusiastica che ne fa pubblicamente, e forse ingenuamente, Daniela Santanché, molto vicina al vicepresidente vicario: «Una proposta molto valida, quella di Storace. Se si va nella giusta direzione si potrà fare di An un partito più innovativo, capace di usare strumenti e modi che possano contribuire alla sua crescita». Buontempo: «Però questa nuova figura non deve essere un fiduciario di Gianfranco» Il leader di An Gianfranco Fini con il ministro della Salute Francesco Storace
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