Parte da Italia e Spagna la rivincita dei cattolici d'Europa di Flavia Amabile

Parte da Italia e Spagna la rivincita dei cattolici d'Europa IL PRESIDENTE DEL COMITATO PER LA VITA: LA CHIESA SI STA AFFERMANDO SEMPRE Di PIÙ' COME FORZA SOCIALE Parte da Italia e Spagna la rivincita dei cattolici d'Europa Carlo Casini: qui da noi hanno appena portato alla vittoria del fronte dell'astensione nel referendum intervista Flavia Amabile ROMA IN Spagna i vescovi scendono in piazza insieme con striscioni e cartelli contro i gay. In Italia il presidente dei vescovi ha guidato e vinto la battaglia del fronte dell'astensione nel referendum sulla fecondazione assistita. Sta accadendo qualcosa nella Chiesa, un movimentismo anche nelle gerarchie ecclesiastiche finora mai visto. Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita e uno dei fondatori del Comitato Scienza fr Vita che ha agito da braccio secolare della Chiesa nella lotta contro il Sì parla senza tante perifrasi di «rivoluzione copernicana». «Siamo in un periodo di transizione. Non sappiamo quanto durerà ma per la prima volta dai tempi di Galileo e Giordano Bruno non è più la Chiesa a chiedere protezione allo Stato ma a offrire alla società civile la sua forza, la sua capacità di indicare dei fini. La Chiesa insomma si afferma come forza sociale, al servizio della società civile, non solo come luogo di preghiera. Dunque i vescovi non si vergognano di scendere in piazza». E nemmeno di condizionare le scelte degli italiani. Da gennaio in poi le incursioni del mondo ecclesiastico in quello politico sono state numerose. «Sul referendum hanno preso posizione tutti: religiosi e non religiosi, pohtici e non pohtici. Non vedo perchè non avrebbe dovuto esprimere la sua posizione anche il punto di riferimento dei cattohci italiani». Ma se Ruini non fosse intervenuto la vittoria sarebbe stata cosi netta? «Se Ruini non fosse intervenuto tutto sarebbe stato di sicuro più difficile». E se non avesse scelto l'astensione? «Ruini non ha scelto l'astensione. Siamo stati noi, quelli che poi hanno fondato il Comitato Scienza S- Vita, a porre delle domande nei mesi precedenti. La sua è stata una risposta a una nostra sollecitazione. Domande? Che cosa gli avete chiesto? «Se era giusto difendere la legge 40 visto che si trattava di un compromesso che i cattohci non avevano gradito del tutto. E se era pastoralmente e eticamente accettabile sostenere l'astensione». E Ruini? «Ruini ha risposto a gennaio dicendo che la legge andava difesa e che era lecito percorrere tutte le strade possibili per impedire l'abrogazione. A quel punto noi ci siamo costituiti e abbiamo pubblicamente preso posizione a favore dell'astensione. Un mese dopo anche Ruini ha parlato di astensione». Circa tre mesi dopo è giun¬ ta la grande vittoria. Che cosa è cambiato rispetto al 1981 quando sull'aborto foste sconfitti? «Per la prima volta non ci si è distratti rispetto a quella che per noi resta la domanda principale: l'embrione è vita oppure no? Lo dicevamo anche nel 1981 ma allora si riuscì a concentrare l'attenzione degli italiani sulla necessità di combattere l'aborto clandestino, di evitare le nascite in caso di violenze sessuali e figli malformati. Ora no, e di fronte a questa domanda gli italiani hanno scelto». Se domani i radicali volessero proporre un nuovo referendum sull'aborto vincerebbero ancora? «Dai nostri sondaggi risulta che se escludiamo i casi di malformazioni del feto e di violenze sessuali, un aborto per libera scelta della donna avrebbe più o meno lo stesso consenso del referendum sulla fecondazione assistita». Pensate a cambiamenti della legge sulla fecondazione assistita? «No, non penso che si riuscirebbe in questo momento a raggiungere il largo consenso necessario. Lasciamola funzionare per qualche tempo, poi la giudicheremo». E sull'aborto? «Non ci interessa un cambiamefato della 194 ma che si dica ch^ il concepito è un essere umano e che si modifichi la jestione della legge. Che fine lanno fatto i consultori e i centri di coUaborazione tra strutture pubbhche?» E voi di Scienza 8- Vita? «In questi mesi le associazioni cattoliche hanno lavorato per la prima volta unite, senza scontri. E' un grande risultato, ma che cosa ne facciamo? Stiamo lavorandoci, vorremmo non disperdere l'esperienza creando una forza civile non solo di cattohci ma anche di laici capace di esprimersi a livello politico». Un pensatoio, una thinktank? «Qualcosa del genere, che possa orientare i parlamentari nelle loro scelte sui temi della vita, della famiglia, dell'uomo. Una nuova Do? «No, questo è escluso. L'Italia non ha bisogno di un altro partito». Carlo Casini, di «Scienza a Vita»

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